INDICE FTSE MIB ROMPE AREA 21.000 PUNTI IN CHISURA SETTIMANALE

Settimana all’ insegna degli acquisti sul principale listino azionario di Piazza Affari, che ha terminato l’ ottava a 21.045 punti, mettendo a segno una performance a 5 sedute pari a +2,7%. Sotto l’aspetto tecnico, per l’ indice Ftse Mib si è inoltre registrare una chiusura settimanale oltre la soglia dei 21.000 punti per la prima volta dopo dalla prima metà dello scorso Agosto.

Massimo di periodo toccato a quota 21.111 punti contro un minimo a cinque sedute a quota 20.472 punti. Bene lo Spread, assestatosi sotto la soglia dei 240 punti base. Tra le singole storie che hanno infiammato l’ ottava appena trascorsa, si segnala il forte rally delle azioni Leonardo volate oltre 10 euro, nell’ intraday, e riportatesi su valori che non si vedevano dallo scorso Ottobre, in scia agli ottimi risultati del Q4 2018.

Molto bene anche il titolo Juventus dopo il passaggio insperato dei bianconeri alle semifinali di Champions League. Tra le big cap, denaro anche su Intesa SanPaolo e Generali. Ottima impostazione tecnica su Eni, che ha rimbalzato dai supporti di brevissimo, sostenuto dai conti 2018 e dalla tenuta del prezzo del petrolio.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER L’ INDICE FTSE MIB

Segnali incoraggianti si sono registrati per l’economia tricolore grazie alla buona lettura dell’indice destagionalizzato degli ordini all’ industria, che a Gennaio è aumentato dell’ 1,8% su base mensile, in netta ripresa dal calo dell’1,4% della stima finale di Dicembre. Cresce ancora di più l’ indice destagionalizzato del fatturato, che sempre a Gennaio, secondo il dato diffuso dall’ Istat ha fatto registrare un incremento congiunturale del 3,1%, invertendo decisamente rotta dal -3,6% della precedente stima mensile. In miglioramento anche la rilevazione degli ordinativi ( grezzi ) su base annua, in flessione dell’1,2%, ma meglio del -4,7% emerso a Dicembre. La lettura del fatturato, corretta per effetto calendario ha invece riportato un aumento dello 0,6%, in netta ripresa dal brusco calo del 7,4% del mese di Dicembre.

Dai dettagli contenuti tra le pagine del rapporto curato dall’ istituto di statistica nazionale è inoltre emerso che il fatturato è stato principalmente trainato dal mercato estero ( +4,5% ), mentre il mercato interno è aumentato, ma in minor misura. La spinta è arrivata dal comparto dei macchinari e delle attrezzature, mentre il settore dei mezzi di trasporto, specialmente autoveicoli, ha remato contro, evidenziando il contributo negativo più robusto. La nota rilasciata dall’ Istat ha inoltre evidenziato che il settore manifatturiero ha registrato una flessione trimestrale in media con gli ultimi tre mesi, così come la produzione industriale su base trimestrale.

Lettura lievemente sotto le attese degli analisti ed al disotto della rilevazione preliminare, per la stima finale dell’indice armonizzato dei prezzi al consumo di Febbraio, assestatasi all’1,1% su base annua. Consensus e lettura preliminare avevano invece indicato un dato pari all’1,2%. Sempre secondo il report Istat, a Febbraio, l’ indice NIC dei prezzi al consumo nella stima finale del mese in esame ha rivelato un aumento dello 0,1% su base mensile e +1% su base annua, rivista al ribasso rispetto al +0,2% su mese ed al +1,1% della lettura flash.

La precedente stima mensile aveva invece messo in luce +0,1% su mese e +0,9% anno su anno. L’ indice armonizzato IPCA, sempre a Febbraio, ha invece rivelato un incremento dello 0,3% rispetto a Gennaio ed un aumento dell’1,1% rispetto allo stesso periodo del 2018. Le stime preliminari avevano invece evidenziato -0,2% su base mensile e +1,2% su base annua. L’ inflazione di fondo, che non tiene conto dello scostamento dei prezzi di beni alimentari freschi ed energetici si è invece assestata a+0,4% da +0,5% di Gennaio; mentre quella al netto dei soli beni energetici è aumentata a+ 0,7% dal +0,6% precedente. L’inflazione acquisita in questo scorcio di 2019 si è portata al +0,2% per l’ indice generale ed a-0,3% per la componente di fondo.

Frena il numero degli occupati nell’ultimo trimestre del 2018, facendo registrare una variazione negativa dello 0,2%, pari a -36 mila unità. Tra le righe del rapporto Istat sul lavoro è emerso che a diminuire è stato il numero dei dipendenti con contratto a termine ed il totale dei lavoratori indipendenti. Il tasso di occupazione è rimasto tuttavia stabile al 58,6%. L’ occupazione misurata su base annua, ovvero rispetto al quarto trimestre 2017, ha invece evidenziato un incremento dello 0,4%, mostrando +84 mila unità, grazie all’ incremento del numero dei nuovi occupati a termine, aumentati di 200 mila unità, nonché alla crescita del numero dei lavoratori indipendenti, pari a +12 mila unità; mentre sono scesi di 125 mila unità gli occupati dipendenti a tempo indeterminato.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

Il ritorno in chiusura settimanale oltre area 21.000 punti potrebbe cambiare il sentiment di breve-medio periodo dell’ indice Ftse Mib, aprendo la strada ad un futuro ritorno verso area 21.800-22.000 punti e nella migliore delle ipotesi verso area 22.500 punti.

Il principale listino azionario milanese, soltanto lo scorso Maggio, aveva rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti e si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che a Gennaio 2018, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.

Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), con la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti, invece, si era decisamente deteriorato. Dopo aver rotto al ribasso anche il sostegno di medio periodo, in area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, il Ftse Mib aveva mandato definitivamente in cantina la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, aveva messo nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti. La chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ) aveva contribuito a centrare un primo target ribassista in area 20.000 ed il successivo obiettivo in area 19.000-18.500 punti.

La successiva discesa sotto l’ importante soglia tecnica e psicologica rappresentata da area 19.000-18.500 punti aveva invece prodotto un ulteriore affondo sui minimi a due anni, a quota 17.914 punti. Sul brevissimo, il recupero oltre area 19.000 punti ha spianato la strada al recupero di area 20.500-20.800, ma tuttavia per scacciare in maniera quasi definitiva uno scenario nuovamente ribassista, si renderà necessario superare stabilmente area 21.000 punti, per poi puntare ad allungo in area 22.000-22.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Ottima la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha centrato 5 dei 7 obiettivi della strategia rialzista: 2 nella versione Intraday e 3 nella versione Over.

Lo scenario rialzista prevede l’apertura diposizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oltre quota 21.085 punti in chiusura oraria, Target Price attesi in area e 21.210 e 21.290 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 20.875 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 21.290 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 21.370 e 21.425 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 21.045 punti in chiusura di candela oraria.

Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 21.425 punti, e che prevedono Target Price prima a 21.500 punti e successivamente a 21.745 punti, estesi a 21.880 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 21.210 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 20.160 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 20.360 e successivamente a 20.460 punti, estesi a 20.670 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 19.960 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lo scenario ribassista, invece, consiglia di aprire posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 20.875 punti, con obiettivi attesi a 20.795 e 20.670 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 21.085 punti.

Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 20.670 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 20.590 punti e successivamente a 20.535 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 20.875 punti in chiusura di candela oraria. Ed ancora Short con la perdita di quota 20.535 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 20.460 e 20.360 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 20.160 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 20.750 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 21.880 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 21.745 punti e successivamente a 21.500 punti, estesi a 21.425 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.015 punti.

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