L’INDICE FTSE MIB RITOCCA I MASSIMI DA LUGLIO 2018 ( 22.055 PUNTI ) MA CHIUDE OTTAVA SOTTO AREA 22.000 PUNTI

L’ indice Ftse Mib manca la chiusura settimanale oltre la fatidica soglia tecnica rappresentata da area 22.000 punti. Il principale listino azionario della borsa milanese, dopo aver rinnovato i propri massimi dell’anno, nonché massimi plurimensili ( 22.055 punti ), ha chiuso la seduta di Giovedì 18 Aprile a quota 21.956 punti, in calo dello 0,2%. Molti investitori, avranno sicuramente preferito monetizzare i guadagni accumulati nelle ultime settimane in vista del lungo ponte pasquale.

Il bilancio delle ultime 5 sedute ha invece evidenziato un incremento dello 0,45%.

Chiude in area 258 punti lo Spread tra BTP e BUND, con il rendimento sul decennale intorno al 2,59%. Bene le azioni del comparto bancario, il cui indice settoriale ha guadagnato il 2,5%, con acquisti sparsi su tutti i titoli.

Denaro anche sul comparto auto e su quello della tecnologia; male il settore saluta ( -3,45 ), invariato il comparto utility.

I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER L’INDICE FTSE MIB

L’ Istituto Nazionale di Statistica ha confermato che a Marzo l’ indice NIC dei prezzi al consumo ha evidenziato una variazione dello 0,3% su base mensile e del +1% su base annua, come da stime preliminari. La precedente lettura mensile aveva invece rivelato un incremento dello 0,1% su mese e dell’1% su anno.      

Sempre a Marzo, l’ indice armonizzato IPCA ha invece registrato un dato finale pari a +2,3% rispetto a febbraio ed un incremento dell’1,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In entrambi i casi si è trattata di una lettura in linea con la prima comunicazione e le aspettative degli analisti.

Dall’ indagine ISTAT è inoltre emerso che l’ inflazione di fondo, al netto di energetici ed alimentari freschi è invece rimasta stabile a +0,4%, mentre la stima al netto dei soli prezzi di beni legati all’ energia ha evidenziato una lieve flessione a +0,6% da +0,7% di Febbraio.                                                   L’inflazione acquisita per il 2019, ovvero in caso di variazione nulla nei rimanenti mesi, si assestata a +0,4% per l’ indice generale, mentre è rimasta a zero per la componente di fondo.

Il fatturato dell’industria in Italia ha segnato a febbraio un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente, secondo i dati Istat diffusi oggi. Si tratta del secondo mese consecutivo di crescita, sostenuta dal mercato interno. Nella media degli ultimi tre mesi, l’indice complessivo è comunque diminuito dell’1,6% rispetto ai tre mesi precedenti.

Incoraggiante il secondo rialzo consecutivo fatto registrare dal fatturato dell’industria, che a Febbraio è aumentato dello 0,3% in termini congiunturali. Dai dettagli diffusi dall’ Istat è emerso che la dinamica congiunturale ha mostrato un incremento dello 0,8% per il mercato interno ed una flessione dello 0,9% per quello estero. Nella media degli ultimi tre mesi, il saldo è tuttavia ancora negativo per l’1,6%, rispetto ai tre mesi precedenti.                                                                                                                      

Corretto per gli effetti di calendario ( 20 giorni lavorativi ), il fatturato totale, sempre nello stesso mese in esame, è aumentato in termini tendenziali dell’ 1,3%, evidenziando un dell’ 1,1% sul mercato interno e dell’ 1,6% su quello estero.                                                                                                  

Ancora deboli, invece, gli ordinativi, giù del 2,7% rispetto a Gennaio, mentre nella media degli ultimi tre mesi, sui tre mesi precedenti, si è registrata una contrazione dell’ 1,3%.

Sul calo degli ordinativi ha pesato principalmente la diminuzione degli ordini provenienti dall’ estero ( -6% ), mentre ha sostanzialmente tenuto il mercato interno ( -0,4% ).

Migliora il saldo della bilancia commerciale italiana a Febbraio, assestatasi a +3,268 miliardi di euro, rispetto all’avanzo di 3,098 miliardi di euro registrato nello stesso mese dell’ anno precedente. L’export ha evidenziato un incremento del 3,4%, mentre l’import è aumentato del 3,3%. Il saldo della bilancia calcolato con i Paesi UE, sempre a Febbraio, ha rivelato un avanzo di 1,112 miliardi di euro, in aumento da +1,124 miliardi di euro dello stesso periodo del 2018.

Segnali di miglioramento sono arrivati anche dal settore residenziale italiano, che nel terzo trimestre del 2018 ha evidenziato un aumento congiunturale del numero delle nuove abitazioni  pari a  +6,4%. La superficie utile abitabile ha invece registrato un incremento del 2,9%.

Sempre nel periodo Luglio-Settembre 2018, il numero delle abitazioni dei nuovi fabbricati residenziali si è assestato oltre le 13,6 mila unità; mentre la superficie utile abitabile si è contratta sotto la soglia di 1,2 milioni metri quadrati.

La superficie dei fabbricati non residenziali, sempre nel terzo trimestre 2018, si è invece assestata a 3,44 milioni di metri quadrati, rimanendo invariata rispetto ai tre mesi precedenti. L’edilizia non residenziale, invece, ha mostrato un incremento tendenziale del 6,7%.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

Il ritorno in chiusura settimanale oltre area 20.000 punti ha cambiato il sentiment di breve-medio periodo dell’ indice Ftse Mib, ritornato ad essere rialzista, ed aprendo la strada a nuovi massimi di periodo, poco sopra area 21.800 punti.

Il principale listino azionario milanese, soltanto lo scorso Maggio, aveva rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti e si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che a Gennaio 2018, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.

Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), con la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti, invece, si era decisamente deteriorato. Dopo aver rotto al ribasso anche il sostegno di medio periodo, in area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, il Ftse Mib aveva mandato definitivamente in cantina la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato  il primo obiettivo posto in area in area 24.500, aveva messo nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti.

La chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ) aveva contribuito a centrare un primo target ribassista  in area 20.000 ed il successivo obiettivo in area 19.000-18.500 punti.    

La successiva discesa sotto l’ importante soglia tecnica e psicologica rappresentata da area  19.000-18.500 punti aveva invece prodotto un ulteriore affondo sui  minimi a due anni, a quota 17.914 punti.  Sul brevissimo, il recupero oltre area 20.000 punti ha spianato la strada al recupero di area 20.500-21.000, ma tuttavia per scacciare in maniera quasi definitiva uno scenario nuovamente ribassista, si renderà necessaria una stabile conferma oltre area 21.000 punti, per poi puntare ad allungo in area 22.000-22.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Discreta la performance settimanale realizzata dal nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha preso profitto sui due target price della strategia Long Intraday.

La strategia rialzista prevede l’apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oltre quota 22.070 punti in chiusura oraria, Target Price attesi in area e 22.150 e 22.285 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 21.935 punti.

Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 22.285 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 22.375 e 22.510 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.050 punti in chiusura di candela oraria.

Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 22.510 punti, e che prevedono Target Price prima a 22.590 punti e successivamente a 22.680 punti, estesi a 22.815 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 22.385 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. 

Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 21.225 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 21.360 e successivamente a 21.500 punti, estesi a 21.580 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 20.000 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. La strategia ribassista, invece, consiglia di aprire posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 21.935 punti, con obiettivi attesi a 21.850 e 21.720 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 22.070 punti.

Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi  una chiusura oraria o giornaliera minore di 21.720 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 21.580 punti e successivamente a 21.500 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 21.955 punti in chiusura di candela oraria.

Ed ancora Short con la perdita di quota 21.500 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 21.415 e 21.360 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 21.225 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 21.720 punti. 

Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 22.815 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 22.680 punti e successivamente a 22.590 punti, estesi a 22.375 punti; Stop Loss  in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 23.045 punti.                  

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