L’ INDICE FTSE MIB SI INVOLA VERSO AREA 24.000 PUNTI DOPO AVER TOCCATO NUOVI MASSIMI DI PERIODO

Piazza Affari torna sui massimi a 3 mesi e punta dritta ad area 24.000 punti, obiettivo molto importante sia dal punto di vista tecnico che psicologico. L’ indice dei 40 titoli più capitalizzati della borsa milanese ha messo a segno la quarta settimana consecutiva in rialzo, toccando un massimo intraday a 23.950 punti ( close 23,829 punti ), trovando base su un minimo a 5 sedute a quota 23.292 punti. Bene ancora Telecom insieme ai titoli del comparto bancario, mentre hanno faticato STM, in scia al rallentamento dei titoli tecnologici quotati a Wall Street, e Campari, in discesa a causa di rumors che ipotizzano una trimestrale in calo. Titoli del settore OIL ben comprati grazie al nuovo allungo del prezzo del petrolio, spintosi sui massimi ad oltre 3 anni.

LE NOIZIE ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER L’ INDICE FTSE MIB

Gli acquisti sul Ftse Mib, ad inizio ottava sono stati incentivati dalla conferma della crescita italiana pronosticata dal Fondo Monetario Internazionale ( FMI ). L’ istituto diretto dall’ intransigente Christine Lagarde, spesso critica contro l’ Italia, ha rivisto al rialzo, dello 0,1%, il PIL 2018 del Belpaese, portandolo all’ 1,5%, rispetto alle ultime indicazioni di Gennaio. Confermato all’ 1,1%, invece, il Prodotto Interno Lordo atteso per il 2019, a sua volta corretto al rialzo dello 0,2%, rispetto a quanto indicato in autunno. Sempre secondo le stime dell’ FMI, il tasso di disoccupazione per l’ anno in corso dovrebbe scendere al 10,9% e migliorare ancor di più nel 2019, assestandosi al 10,6%. Una lettura quella sui senza lavoro italiani, superiore alla media della disoccupazione dell’ Eurozona, stimata all’ 8,4% per il 2018 ed all’ 8,1% per il 2019. Peggio dell’ Italia quest’ anno e l’ anno prossimo, soltanto Grecia ( 19,8% e 18% ) e Spagna ( 15,5% e 14,8% ).

Variazione positiva per la bilancia commerciale italiana, che nel corso dei primi due mesi dell’ anno ha evidenziato un avanzo di 3 miliardi di euro. Corrono sia export che import, rispettivamente in progresso del 6,6% e del 4,1%, rispetto allo stesso bimestre dell’ anno scorso. Al netto del comparto energetico, il dato relativo ai mesi di Gennaio e Febbraio ha evidenziato un surplus di 9,1 miliardi di euro. Dai dettagli compresi nel rapporto ISTAT è inoltre emerso che la crescita tendenziale, pari a +3,9%, fatta registrare dall’ export è stata raggiunta principalmente con il contributo delle esportazioni dentro l’ area UE, in aumento del 6,9%, mentre quelle verso i paesi extra-UE sono rimaste invariate. Le importazioni, cresciute dello 0,5%, invece, sono state sostenute principalmente dagli acquisti intra-UE ( +2% ).

Migliorano, pur mantenendosi ancora in terreno negativo, gli ordini all’ industria italiana, che nel mese di Febbraio hanno evidenziato una discesa dello 0,6% destagionalizzato, su base mensile, contro la netta flessione del 4,6% evidenziata a Gennaio. Migliora anche il fatturato, il cui indice destagionalizzato di Febbraio ha fatto registrare una crescita dello 0,5% in termini congiunturali, in buon recupero dopo il -2,9% della precedente lettura. Su base annua, invece, l’ indice degli ordini all’ industria ha fatto registrare una crescita del 3,4%, ma tuttavia in calo rispetto al +9,6% del mese di Gennaio; il fatturato su base annua, invece, si è assestato a è 3,4%, in discesa dal +5,3% della stima mensile precedente.

Lettura finale in calo per l’ indice NIC dei prezzi al consumo di Marzo, assestatosi a +0,3% su base mensile ed a+0,8% su base annua, mentre la stima preliminare aveva mostrato un +0,4% su mese ed un +0,9% annuo. La rilevazione dello scorso mese è stata inferiore al +0,5% della lettura mensile precedente. Dai dati diffusi dall’ ISTAT è inoltre emerso che l’ indice armonizzato IPCA di Marzo nella lettura finale ha evidenziato un +2,3% m/m ed un +0,9% a/a, in discesa dalla stima flash, rispettivamente paria +2,5% e +1,1%, ma in netta ripresa rispetto al -0,5% su base mensile ed al +0,5% su base annua del mese di Febbraio. L’ inflazione di fondo italiana ha tuttavia evidenziato una buona intonazione, ed al netto delle componenti più volatili quali alimentari freschi ed energia è aumentata dello 0,1%, passando a +0,7% da +0,6% della stima di Febbraio.

Flessione per l’ indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni, che a Febbraio è sceso del 3,6% rispetto alla precedente lettura mensile. La voce relativa agli indici di costo del settore, invece, ha evidenziato un calo congiunturale dello 0,1%per quanto riguarda i fabbricati residenziali ed una contrazione dello 0,2% sia per quanto riguarda il tronco stradale senza tratto in galleria che per l indice del tronco stradale con tratto in galleria. Su base annua, il suddetto indice ha invece mostrato una discesa del 2%. La lettura relativa ai fabbricati residenziali, anno su anno, ha messo in luce un incremento dell’1%, mentre le voci relative ai tronchi stradali con tratto in galleria e non hanno evidenziato un aumento rispettivamente pari a +1,5% e +1,6%. La media del periodo Dicembre 2017-Febbraio 2018, sempre relativa alla produzione nelle costruzioni, invece, ha fatto registrare un incremento dell’1,3% in termini congiunturali.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

L’indice Ftse Mib dopo aver trovato una buona area di accumulo sui 22.000-21.500 punti, a distanza di tre mesi, si sta riaffacciando nuovamente verso l’ importante resistenza di medio-lungo periodo individuata in area 24.000 punti. Nel recente passato, area 24.000 punti si è rilevato un ostacolo difficile da oltrepassare con decisione, salvo un momentaneo sconfinamento su un massimo a quota 24.050 punti, top dal lontano 2015.

Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +49% dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.000 punti), dopo la battuta d’ arresto di queste ultime settimane e la discesa verso il forte supporto in area 21.500-21.400 punti risulta più che mai ben impostato. Finche l’ indice Ftse Mib si manterrà sopra il sostegno appena segnalato in chiusura settimanale, rimane valida la pista rialzista di medio-lungo periodo con obiettivi in area 24.500-25.000 punti. Una chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.500-21.400 punti ), invece, comprometterebbe nuovamente lo scenario di medio-lungo periodo e potrebbe proiettare, velocemente, le quotazioni prima a 20.400 punti e successivamente a ridosso dei 19.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Buona la performance settimanale realizzata dal nostro Trading System con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha preso profitto su 5 dei 7 target price pronosticati dalla strategia rialzista: 2 nella versione Intraday e 3 nella versione Over.

La visione rialzista suggerisce di aprire posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 23.840 punti, Target Price attesi in area e 23.935 e 23.980 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 23.690 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 23.980 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 24.075 e 24.165 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 23.830 punti in chiusura di candela oraria.

Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 24.165 punti, e che prevedono Target Price prima a 24.260 punti e successivamente a 24.410 punti, estesi a 24.650 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 23.980 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 22.845 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 22.990 e successivamente a 23.130 punti, estesi a 22.990 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 22.600 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 23.690 punti, con obiettivi attesi a 23.600 e 23.455 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 23.840 punti.

Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 23.455 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 23.365 punti e successivamente a 23.200 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 23.690 punti in chiusura di candela oraria.

Ed ancora Short con la perdita di quota 23.200 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 23.130 e 22.990 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 22.845 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 23.455 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 24.650 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 24.410 punti e successivamente a 24.260 punti, estesi a 24.165 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 24.900 punti.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. Lā€™articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare lā€™aggiornamento dei dati. Questo sito NON ĆØ responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.meteofinanza.com.

Rimani aggiornato con le ultime novitĆ  su investimenti e trading!

Telegram