Il FTSE MIB DICE ADDIO AL 2018 CON UNA PERFORMANCE A 12 MESI PARI A -16,1% DOPO AVER TOCCATO UN NUOVO MINIMO A 2 ANNI SOTTO AREA 18.000 PUNTI

L’ indice Ftse Mib saluta il 2018 con un rialzo dell’1,44%, a quota 18.324 punti. Il bilancio dell’ intera settimana pre-natalizia, ridotta a sole due sedute di scambi, ha invece evidenziato un calo dello 0,4%, tuttavia, migliore di quello che ci si potesse immaginare alla ripresa delle contrattazioni, quando nel corso della sessione del 27 Dicembre, il principale listino azionario milanese era crollato fino ad un minimo a quota 17.914 punti, toccando il valore più basso da Dicembre 2016.

L’ indice Ftse Mib ha terminato l’ anno che ci siamo appena lasciati alle spalle, con un rosso del 16,1%, dopo una promettente prima parte, culminata nel mese di Maggio con un top a 24.544 punti.

I DATI E LE NOTIZIE MACRO PIU’IMPORTANTI PER LE QUOTAZIONI DEL FTSE MIB

A sostenere il rialzo nel corso del primo semestre del 2018 hanno influito principalmente i titoli del comparto bancario, in ascesa grazie alle operazioni di ristrutturazione effettuate da tutti gli istituti di credito quotati, che hanno ridotto abbondantemente l’ ammontare dei crediti a rischio, Non Performing Loans, che da anni gravavano sui loro bilanci. L’ effetto positivo del-risking sui titoli del comparto, nella seconda parte dell’anno, invece, è stato del tutto neutralizzato dall’allargamento dello Spread tra BTP e BUND, volato sui massimi dal 2014, in area 325 punti a causa della forte tensione scoppiata tra governo italiano e Commissione Europea, dopo che l’ esecutivo guidato dal Premier Antonio Conte aveva presentato una manovra di bilancio 2019 che inizialmente prevedeva lo sforamento del rapporto Deficit/ PIL al 2,40%.

Il Ftse Italia Banche di conseguenza ha terminato l’anno facendo registrare -30,6%. A guidare i ribassi tra i titoli del comparto bancario hanno contribuito anche le Big del settore, Intesa SanPaolo ed Unicredit, che nonostante conti e requisiti patrimoniali in ordine, nei dodici mesi hanno lasciato sul terreno rispettivamente il 26,9% ed il 36,5%. L’ intesa tra la coalizione di governo M5S-Lega e Bruxelles, arrivata qualche settimana fa, con l’aggiustamento della manovra, con un Deficit portato al 2,04% del Prodotto Interno Lordo, non ha tuttavia evitato di raggiungere i minimi pluriennali indicati tra le righe del capitolo precedente.

Meglio il differenziale tra BTP e BUND che ha chiuso l’anno sotto area 250 punti, e rendimento sulla scadenza a 10 anni in area 2,70%, sui minimi da Luglio ed in netto calo dai picchi toccati ad oltre il 3,50%.

Annata a due velocità anche per le azioni del comparto OIL& GAS, che hanno passato anch’esse un brillante primo semestre 2018, in scia al Bull Market del prezzo del petrolio, volato sui massimi dal 2014, oltre area 75 dollari. La seconda parte dell’anno, invece, è stata caratterizzata dalle prese di beneficio anche per i titoli petroliferi, che hanno conosciuto i minimi di periodo, proprio sui titoli di coda dell’anno, quando il prezzo del greggio nel giro di soli tre mesi è crollato da un top a quasi 77 dollari toccato a Settembre ad un minimo in area 42 dollari toccato la vigilia di Natale. Bilancio annuale quasi invariato per Eni ( -0,4% ) sostenuto dagli ottimi risultati, che sono stati molto apprezzati dalle case d’affari, che nonostante il crollo della materia prima, continuano a consigliare l’acquisto delle azioni del cane a sei zampe.

Male, invece, la performance a 12 mesi di Saipem che, dopo aver conosciuto i massimi pluriennali nel mese di Ottobre, superando quota 5,50 euro, ha fatto registrare un calo del 14,2% ( oltre -40% dai massimi ). Peggiore il bilancio annuale del titolo Tenaris ( -28,3% ) nonostante i buoni risultati economici. Sulle azioni del produttore di tubi per il settore petrolifero e gas hanno pesato vicende extra-industriali, ovvero le accuse mosse contro il CEO del gruppo, Paolo Rocca, dai magistrati argentini, per presunti reati di corruzione risalenti a 10 anni fa. Limita i danni i settore delle utility, in calo dell’1,7%, sostenuto da Terna ed A2A che su base annua hanno evidenziato una crescita rispettivamente del 2,3% e del 2%. Enel ha invece perso l’ 1,7%, mentre Snam ha ceduto poco più di 6 punti percentuali.

VISIONE TECNICA DI BREVE-MEDIO PERIODO SULL’ INDICE FTSE MIB

Sotto l’aspetto tecnico la conferma della discesa sotto l’ importante soglia tecnica e psicologica rappresentata da area 19.000 punti ha prodotto un ritorno sui precedenti minimi di periodo, che come anticipato tra le righe del paragrafo precedente sono stati ulteriormente violati al ribasso, a quota 17.914 punti. Le vendite, considerata la forte pressione potrebbero continuare anche nelle prossime sedute.

Dopo aver raggiunto il sostegno di medio in area 18.500-18.400 punti, il rimbalzo ha trovato un forte ostacolo tecnico a quota 19.600 punti, soccombendo in un secondo momento sotto la forte pressione al ribasso che ha ricondotto le quotazioni sotto area 19.000 punti. La perdita dei sostegni appena indicati potrebbe scatenare un ulteriore ondata di vendite con terget in area 17.800-17.500 punti, con step intermedio in area 18.000 punti.

L’indice Ftse Mib, soltanto lo scorso Maggio, aveva rotto al rialzo la forte resistenza tecnica rappresentata da area 24.000 punti e si era riportato su valori che non erano stati più toccati dal 2009, volando fino ad un massimo oltre area 24.500 punti. Il movimento di accumulo che si era verificato in area 22.000-22.500 punti aveva consentito al principale indice italiano di caricarsi come una molla e di schizzare verso l’alto, sfondando il forte ostacolo appena citato, che lo scorso Gennaio, in prima battuta, aveva respinto verso il basso le quotazioni.

Il quadro rialzista di fondo in costruzione ( +53% ) dai minimi di Novembre 2016 a ridosso dei 16.000 punti, fino ai massimi in area 24.500 punti), dopo la discesa al disotto del supporto in area 21.500-21.400 punti, risulta essersi decisamente deteriorato. Dopo aver rotto al ribasso anche il sostegno di medio periodo, in area 21.000-20.800 punti in chiusura settimanale, il Ftse Mib manda definitivamente in cantina la pista rialzista di medio-lungo periodo che, dopo aver centrato il primo obiettivo posto in area in area 24.500, aveva messo nel mirino anche il target successivo, individuato in area 25.000 punti. La chiusura d’ottava sotto il supporto di breve-medio ( 21.000-20.800 punti ) ha già contribuito a centrare un primo target ribassista in area 20.000 ed il successivo obiettivo in area 19.000-18.500 punti. Lo scenario di breve-medio potrà ritornare positivo soltanto in caso di stabile recupero oltre quota 21.000 punti, per poi puntare ad allungo in area 22.500 punti.

CONSIGLI DI TRADING SULL’ INDICE FTSE MIB

Buono il bilancio settimanale realizzato dal nostro trading system con sottostante l’ indice Ftse Mib, che ha centrato i due target price della strategia Short Intraday

La strategia Long si attiva nel caso in cui si registri una chiusura oltre quota 18.390 punti in chiusura oraria, Target Price attesi in area e 18.500 e 18.575 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 18.205 punti. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si registri una chiusura oraria o giornaliera superiore a 18.575 punti, per sfruttare possibili allunghi in area 18.690 e 18.875 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 18.325 punti in chiusura di candela oraria.

Ancora una volta arricchiamo il nostro Trading System con una terza serie di operazioni sulla forza, attivate in seguito ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 18.875 punti, e che prevedono Target Price prima a 18.945 punti e successivamente a 19.065 punti, estesi a 19.255 punti; Stop Loss in caso di ritorno sotto 18. punti in chiusura di candela oraria o giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di eventuale affondo in area 17.485 punti, per cercare di sfruttare possibili rimbalzi in prima battuta a 17.660 e successivamente a 17.730 punti, estesi a 17.910 punti; Stop Loss in caso di eventuali discese sotto 17.300 punti in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia Short, invece, consiglia di aprire posizioni al ribasso nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 18.205 punti, con obiettivi attesi a 18.135 e 18.025 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria maggiore di 18.390 punti. Mantenere la posizione ribassista nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria o giornaliera minore di 18.025 punti, per cercare di anticipare possibili discese, prima a 17.910 punti e successivamente a 17.800 punti; Stop Loss in caso di ritorno oltre 18.205 punti in chiusura di candela oraria. Ed ancora Short con la perdita di quota 17.800 punti in close orario, per sfruttare la pressione ribassista fino a 17.730 e 17.660 punti, con possibili estensioni al ribasso fino a 17.485 punti; Stop Loss in caso di close orario maggiore di 18.025 punti. Suggeriti vendite speculative in caso di allungo in area 19.255 punti, per cercare di sfruttare possibili pull-back di prezzo, prima a 18.945 punti e successivamente a 19.040 punti, estesi a 18.690 punti; Stop Loss in caso di chiusura oraria o giornaliera maggiore di 19.500 punti.

 

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