Azioni Campari: fine corsa? Zero upside secondo Morgan Stanley

La leggera flessione dello 0,2 per cento registrata dalle azioni Campari nella seduta di metà settimana conferma la fase di lateralizzazione che il titolo sta attraversando in borsa. Mentre la scorsa Ottava aveva visto Campari accelerare in modo molto marcato, in quella in corso sembra essere in atto un momento di assestamento. A dirlo sono i grafici con i prezzi della quotata attiva nel settore beverage, progressivamente scesi sotto ai 6,6 euro come si deduce dal calo dello 0,5 per cento messo a segno nell’ultima settimana.

Intendiamoci niente di preoccupante perchè, comunque, la prestazione mensile del titolo resta sempre positiva per il 6,6 per cento e anche da inizio anno il verde è più o meno lo stesso. Premesso questo, il momento di assestamento di Campari non va comunque trascurato perchè è accompagnato da una revisione al ribasso del target price da parte degli analisti di Morgan Stanley.

Insomma c’è un bel pò di materiale per i trader che volessero posizionarsi sul titolo. Ricordiamo che ora possono farlo anche con il nuovo servizio di trading nazionale del broker eToro cancellando le spese di conversione valutaria.

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Da Morgan Stanley molta prudenza sulle azioni Campari

E vediamo allora cosa pensano nel dettaglio degli analisti di Morgan Stanley rispetto alla aspettative di Campari. La conferma del rating equalweight significa riproposizione della view prudenziale già da tempo in atto. Il vero problema è che il target price è stato rivisto al ribasso a 6,4 euro contro i 6,6 euro precedenti. Ora tenendo conto che oggi il titolo scambia a 6,5 euro, non c’è più alcun potenziale di upside. Le azioni Campari, dal punto di vista di Morgan Stanley, sono arrivate a fine corsa.

Un posizionamento duro da parte della banca d’affari Usa? Solo a prima vista perchè in realtà si tratta di un allineamento ad una prospettiva che è comune a molti analisti. A inizio agosto, infatti, erano state Deutsche Bank e UBS a confermare, rispettivamente, a hold (mantenere) e neutral con target price aumentato a 6,2 euro nel primo caso (molto sotto i valori attuali) e a 6,6 euro nel secondo (appena sopra i prezzi attuali).

Del resto lo stesso rating medio sulle 20 valutazioni in essere sul titolo è hold (mantenere) con un target price a 6,75 euro che va a definire un potenziale di crescita rispetto ai prezzi attuali di poco più del 3 per cento. Inutile dire che c’è di meglio sul Ftse Mib adottando questo criterio.

Insomma sulle azioni Campari c’è una vulgata molto moderata segno che il titolo potrebbe aver dato il suo meglio in borsa.

Del resto proprio la scorsa settimana la quotata milanese aveva raggiunto i massimi da ottobre 2024 grazie alla spinta data dai conti conti sopra le attese del gruppo britannico di beverage Diageo. Classico effetto domino che aveva spinto gli acquisti sul titolo italiano. Esaurito questo catalizzatore e, in assenza di altri spunti, l’attestamento è stato inevitabile e con esso sono arrivate revisioni al ribasso di target price come quella di Morgan Stanley.

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