Le azioni di InPost hanno subito una flessione superiore al 4% nella seduta di martedì, in seguito all’annuncio di un nuovo collocamento azionario da parte di Advent International, storico azionista del gruppo.

La vendita riguarda 17,5 milioni di titoli offerti a investitori istituzionali con un prezzo fissato a 13,25 euro per azione, ovvero uno sconto del 6% rispetto alla chiusura precedente di 14,10 euro sulla Borsa di Amsterdam.
L’operazione è stata condotta dalla società AI Prime & Cy S.C.A., affiliata di Advent, attraverso una procedura di collocamento accelerato, metodo comunemente utilizzato per smobilizzare rapidamente partecipazioni significative.
Una dinamica simile si era già verificata nel settembre 2024, quando Advent aveva ceduto un ulteriore 4% del capitale a un prezzo ben più elevato, pari a 17 euro per azione.
Punti salienti:
- Azioni in calo di oltre il 4% dopo il nuovo collocamento
- Prezzo di vendita fissato a 13,25 €, con sconto del 6%
- Operazione simile effettuata già nel settembre 2024.
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Il peso strategico di Advent e il nuovo assetto azionario
Con questa nuova mossa, la partecipazione di AI Prime in InPost scenderà a circa il 6,5% del capitale complessivo. Advent aveva acquisito il controllo di InPost nel 2017, contribuendo attivamente alla sua espansione internazionale, soprattutto nel settore delle infrastrutture logistiche automatizzate, dove l’azienda polacca si è affermata come uno dei principali player europei grazie alla sua rete capillare di locker per pacchi.
Oggi, la quota di maggioranza della società è detenuta dal gruppo ceco PPF, che controlla il 28,75% del capitale, segnando un progressivo passaggio di testimone nella gestione del gruppo.
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Preoccupazioni sul futuro: il ruolo di Allegro pesa sulle prospettive
Tuttavia, l’attuale scenario presenta delle incognite sul fronte commerciale. Da inizio anno, il titolo ha perso circa il 15% del suo valore, penalizzato dalle crescenti preoccupazioni riguardanti la strategia di Allegro, il più importante cliente di InPost.
Il colosso polacco dell’e-commerce starebbe infatti progressivamente riducendo l’utilizzo dei servizi di consegna di InPost, scelta che potrebbe avere impatti significativi sui volumi e sulla redditività del gruppo.
Con un mercato sempre più competitivo e un partner strategico che sembra voler diversificare le proprie collaborazioni logistiche, il futuro di InPost appare in una fase di transizione, mentre gli investitori monitorano con attenzione le mosse dei suoi principali azionisti.
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