Nella mattinata di giovedì 18 dicembre 2025 Piazza Affari si muove con moderazione e il FTSE MIB resta in territorio positivo (intorno a 44.236 punti, circa +0,31%). In questo contesto, Poste Italiane si mette in evidenza tra i migliori del listino principale: il titolo scambia a 21,13 euro (circa +0,72%) con massimi di giornata in area 21,15.

Il punto, però, non è solo la seduta di oggi: è che su Poste sta riemergendo un tema che gli investitori seguono con crescente attenzione e che ha un potenziale “da news” molto forte anche lato ricerche e interesse retail, cioè l’evoluzione della partita Telecom Italia (TIM) e le sue implicazioni strategiche.
Indice
Il mercato sta prezzando di nuovo l’opzione strategica su TIM
Negli ultimi giorni Poste è tornata al centro del flusso informativo per due notizie che cambiano il perimetro del “caso TIM” e, di riflesso, la lettura del titolo Poste.
La prima: Poste ha incrementato la partecipazione in TIM al 27,3% acquistando il residuo 2,5% che era rimasto in mano a Vivendi, con un esborso indicato in 180 milioni di euro. Questo passaggio è rilevante per almeno tre motivi:
- consolida Poste come primo azionista e rende più credibile l’idea che la società voglia incidere sul percorso industriale di TIM senza per forza lanciare una OPA totale
- riporta al centro la questione delle soglie che, se superate, possono far scattare obblighi di offerta pubblica. Reuters richiama il tema di una proposta di riforma che sposterebbe il livello di attenzione verso il 30%
- aumenta la “sensibilità” del titolo a ogni indiscrezione su governance, assetti, eventuali operazioni straordinarie e tempi regolatori
La seconda: secondo fonti riportate da Reuters, Poste starebbe valutando diverse opzioni per mantenere presa su TIM, fra cui anche una possibile operazione che coinvolgerebbe la propria attività broadband (PosteMobile) come leva industriale e azionaria. Anche senza dare per scontato un esito specifico, il messaggio per il mercato è chiaro: la strategia su TIM non è “archiviata”, è un dossier vivo e con alternative sul tavolo.
Perché il titolo reagisce anche con un FTSE MIB poco mosso
Quando un titolo come Poste è vicino a livelli tecnici e psicologici seguiti da tutti (area 21 euro), l’andamento intraday conta, ma conta ancora di più il “perché” dietro ai flussi.
Oggi i numeri di mercato dicono che Poste si muove entro un range contenuto (min 20,95, max 21,15) e resta molto forte sul quadro annuale, con una performance a un anno indicata oltre +50% nelle statistiche di Borsa Italiana.
Questa forza relativa tende a essere premiata dagli investitori in fasi di mercato in cui:
- i titoli “story driven” (cioè legati a narrative e operazioni) catalizzano attenzione
- la visibilità su dividendi e stabilità di business resta un ancoraggio, mentre l’opzione TIM aggiunge volatilità “buona”, perché potenzialmente trasformativa
In breve: il mercato non compra solo il presente, compra anche un ventaglio di scenari. E oggi il ventaglio si è allargato.
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Gli scenari da monitorare nelle prossime sedute (e cosa significa per chi investe)
Per un investitore, soprattutto non professionale, il modo più utile di leggere questa fase è separare i driver in tre blocchi, ciascuno con trigger osservabili.
1) Regole e soglie, quindi il “rischio evento”
Il livello di partecipazione e il tema delle soglie citate nelle ricostruzioni Reuters spostano l’attenzione su eventuali sviluppi normativi e sulle condizioni legate a waiver, tempi e vincoli. Qui il mercato tende a reagire in modo rapido anche a dettagli apparentemente tecnici, perché impattano il costo potenziale di una mossa sbagliata.
2) Asset e scambi industriali, quindi la “qualità” dell’operazione
L’ipotesi di una cessione o riorganizzazione di asset per sostenere la posizione in TIM (con valutazioni indicative e alternative citate da Reuters) porta il focus su una domanda semplice: l’eventuale operazione migliorerebbe la posizione competitiva di Poste o sarebbe solo finanziaria. Il mercato premia la prima, diffida della seconda.
3) Prezzo e livelli, quindi la reazione dei flussi
A livello operativo, la seduta di oggi consegna alcuni riferimenti immediati: area 21,15 come massimo intraday e 20,95 come minimo intraday. Non sono “numeri magici”, ma sono i livelli che spesso determinano se il titolo rimane in modalità accumulo o entra in modalità presa di profitto, soprattutto quando la narrativa è calda e la platea retail torna a seguirla.
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