Il prezzo delle azioni Unicredit oggi è praticamente immobile a quota 22 euro. Nulla di cui stupirsi visto che anche il Ftse Mib nella seconda seduta della settimana è praticamente immobile.

Per Unicredit si tratta di una situazione che possiamo definire di calma apparente. In realtà poco sopra le quotazioni attuali, Unicredit è alle prese con un’area di resistenza molto significativa: quota 22,1 euro. Perchè questo livello è così importante?

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Azioni Unicredit – MeteoFinanza

Il motivo è semplice: se il titolo del colosso bancario non dovesse riuscire in tempi rapidi a portarsi sopra questo livello, allora si potrebbe aprire la strada per un ritracciamento anche di un certo peso. Del resto il titolo Unicredit è stato uno dei migliori sul Ftse Mib nell’ultimo periodo. Rispetto ad un anno fa l’apprezzamento è stato del 156 per cento ma anche nell’ultimo mese c’è stata una progressione del 14 per cento.

E così qualche trader potrebbe pensare che, in fondo, prima o poi, l’ora delle prese di profitto deve arrivare. Il fatto che quell’ora potrebbe essere adessi.

Una notizia negativa, infatti, è arrivata nelle ultime ore e questa news riguarda proprio la big del settore bancario: la banca ha annunciato che sono previsti tagli per 500 milioni di euro.

Perchè le azioni Unicredit temono l’inflazione?

La decisione del management di Unicredit di procedere a tagli per mezzo miliardo si fonda sulla pressione esercitata dall’inflazione sui costi. Essa è arrivata ad impattare per oltre 1 miliardo.

Il mercato potrebbe iniziare a guardare a questo fattore (e quindi a cambiare approccio sul titolo) tralasciando i singoli aspetti della trimestrale Unicredit che è in uscita il prossimo 26 luglio. Eppure le previsioni sui conti del secondo trimestre 2023 non sono affatto male.

Stando alle stime del consensus la banca dovrebbe chiudere il primo trimestre con un utile netto pari a 1,87 miliardi di euro, in rialzo rispetto agli 1,48 miliardi di euro messi a segno un anno fa. Per quello che riguarda gli altri parametri, il margine di intermediazione dovrebbe essere pari a 5,64 miliardi di euro, stracciando i dato di un anno fa. E attenzione perchè non stiamo parlando di un parametro qualsiasi visto che il margine di intermediazione rappresenta una delle più importanti entrare di Unicredit. E proprio grazie al piano di taglio dei costi di 500 milioni di euro, Unicredit alla fine del secondo trimestre 2023 punta a raggiungere un risultato netto di gestione pari a 2,96 miliardi di euro.

Tutti questi numeri confermano che Unicredit banca solida che può guardare con fiducia al futuro.

Tuttavia dal punto di vista operativo proprio, proprio il fatto che la pressione dell’inflazione sia una minaccia per la redditività potrebbe attirare vendite sulla quotata.

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