Dopo aver agganciato quota 60 euro, per le azioni Unicredit arriva il momento delle prese di profitto. Quando manca circa un’ora al giro di boa delle 13,30 la quotata di Piazza Gae Aulenti registra infatti un ribasso dell’1,2 per cento a quota 60,37 euro. In generale quella di oggi è una giornata negativa per tutto il Ftse Mib e quindi il calo di Unicredit è ascrivibile nel più generale clima di prudenza che caratterizza Piazza Affari. Ad ogni modo, e questo lo si può vedere benissimo analizzando il grafico del titolo bancario, la flessione non scalfisce neppure un poco il solito andamento della quotata sia in relazione all’ultimo mese che da inizio 2025. Rispetto ad un mese fa i prezzi restano più alti del 6,3 per cento mentre da inizio anno il rialzo arriva addirittura al 57 per cento.

In questo contesto nuova linfa per il titolo potrebbe arrivare dall’oramai prossima approvazione dei conti del secondo trimestre / primo semestre 2025. Il consiglio di amministrazione chiamato ad approvare i risultati si terrà il prossimo 22 luglio. C’è ancora quindi un bel pò di tempo per sfruttare questo catalizzatore in ambito operativo ma in realtà già da adesso è possibile farlo facendo trading sulle previsioni. Gli investitori più esperti sulle dinamiche dell’azionario già operano in questo modo ossia usano le stime della vigilia per speculare. Ora anche senza costi di conversione valutaria visto che il broker eToro ha di recente lanciato il servizio di trading nazionale.
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Indice
Le previsioni sui conti del secondo trimestre 2025 di Unicredit
Le stime più recenti su quelli che potrebbero essere i risultati del secondo trimestre 2025 di Unicredit sono stati diffusi tramite sito della stessa banca e si basano sulle valutazioni che sono state espresse da 15 broker italiani e internazionali con copertura su Piazza Gae Aulenti. Stando alle proiezioni, Unicredit dovrebbe aver chiuso il trimestre con un utile netto pari a 2,54 miliardi di euro contro il risultato netto 2,68 miliardi di euro che era stato messo a segno nel secondo trimestre 2024.
Sempre sulla base dei dati medi risultati delle valutazioni dei 15 analisti, il margine di intermediazione della banca dovrebbe attestarsi a 6,19 miliardi di euro contro i 6,33 miliardi messi a segno un anno fa. Ancora il risultato netto di gestione viene visto a quota 3,69 miliardi di euro a seguito di svalutazioni su crediti per 163 milioni di euro. Per finire, lato patrimoniale, il CET 1 dovrebbe attestarsi al 15,82 per cento.
E quelle su tutto l’esercizio 2025
Oltre ad aver fornito le stime di consenus sul solo secondo trimestre 2025, dagli analisti arrivano anche le previsioni su tutto l’anno. Si tratta di informazioni che sono più adatte ad una logica di investimento di lungo termine. Vediamo allora nel dettaglio sempre ragionando sulla base dei valori medi sintesi delle 15 previsioni in essere.
L’utile netto contabile dovrebbe attestarsi per fine anno a 9,74 miliardi di euro contro la precedente stima che lo fissava a 9,63 miliardi di euro. Di conseguenza il correlato utile netto dovrebbe essere pari a 9,64 miliardi di euro con un EPS che ammonterebbe a 6,44 euro. La proiezione sull’utile per azione 2025 è migliorativa rispetto a quella precedente che si fermava a 6,34 euro. Ancora il margine di intermediazione della banca dovrebbe calare a 24,56 miliardi di euro conto i 24,84 miliardi di un anno fa. In questo caso la proiezione si discosta leggermente dai 24,41 miliardi della stima precedente.
Per finire, il risultato netto di gestione di Piazza Gae Aulenti viene visto a 14,32 miliardi di euro a seguito di svalutazioni per 709 milioni mentre la stima per il CET 1 a fine anno è del 15,01 per cento.
Quale sarà il dividendo Unicredit 2025?
Infine nel lungo report sul consensus degli analisti viene anche toccato il tema della remunerazione degli azionisti. Le previsioni sul dividendo 2026 relativo all’esercizio 2025 puntano su una cedola totale pari a 3,24 euro contro i 3,2 euro della precedente stima. Anche in questo caso si tratta di un valore medio con i più ottimisti che vedono il dividendo a 3,56 euro e quelli più pessimisti che si fermano a 2,79 euro.
In ogni caso anche in materia di dividendo le previsioni sono molto forti e questo è un messaggio chiaro per gli investitori.
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