I mercati azionari europei mostrano segnali positivi, avviandosi verso una chiusura mensile in rialzo, anche se le notizie globali continuano a generare incertezza.

Un trader di spalle che osserva dei grafici su alcuni schermi. Oltre la finestra i palazzi di una metropoli
Mercati europei – MeteoFinanza.com

I listini principali di Germania, Francia e Regno Unito hanno registrato modesti guadagni nelle prime ore di venerdì, sostenuti da dati macroeconomici che aprono la strada a un possibile allentamento monetario da parte della BCE.

Alle 10:35, il DAX tedesco avanzava dello 0,6%, il CAC 40 francese dello 0,2% e il FTSE 100 britannico dello 0,5%. Questi risultati consolidano una tendenza mensile positiva, con il DAX in particolare in forte ascesa, pronto a segnare un +7% nel mese e a stabilire nuovi record storici.

Il movimento è stato favorito dal ridimensionamento delle tensioni commerciali e dalla fuga di capitali dagli Stati Uniti in seguito a preoccupazioni fiscali legate alla politica americana.

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BCE verso un nuovo taglio dei tassi il 5 giugno

I dati sull’inflazione provenienti dalla Spagna e da diversi Länder tedeschi mostrano una decisa frenata delle pressioni sui prezzi, suggerendo che la Banca Centrale Europea potrebbe intervenire presto. L’inflazione armonizzata spagnola è scesa ai livelli più bassi da ottobre, mentre le vendite al dettaglio tedesche sono calate dell’1,1% ad aprile.

  • Inflazione spagnola ai minimi da ottobre
  • Dati tedeschi indicano un rallentamento generalizzato
  • Calo dell’1,1% nelle vendite al dettaglio tedesche

Questi elementi rafforzano le aspettative di un nuovo taglio del tasso di deposito, attualmente al 2,25%, che potrebbe essere portato al 2,00% nella riunione BCE del 5 giugno. Sarebbe l’ottava riduzione consecutiva in un contesto di crescita economica ancora debole e inflazione in rallentamento.

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Ritorno dei dazi di Trump e clima di incertezza

Nel frattempo, la situazione commerciale globale si complica. Una corte d’appello americana ha reintrodotto i dazi imposti dall’ex presidente Donald Trump, ribaltando la decisione della Corte del Commercio Internazionale che li aveva annullati il giorno precedente.

La questione è destinata a salire alla Corte Suprema, alimentando timori nei mercati e rallentando le decisioni strategiche di molte aziende, tra cui investimenti, assunzioni e spese.


Sanofi affonda dopo i risultati negativi dei test clinici

Nel comparto aziendale, Sanofi e Regeneron hanno registrato pesanti perdite in borsa dopo i risultati deludenti di due studi di fase 3 sul farmaco sperimentale Itepekimab, destinato al trattamento della BPCO. Il crollo delle azioni è stato significativo, penalizzando il sentiment nel settore farmaceutico.

In controtendenza, il titolo M&G ha visto un’impennata, grazie all’annuncio dell’ingresso del colosso giapponese Dai-Ichi Life Holdings, che ha acquisito il 15% della società britannica in un’operazione dal forte valore strategico.

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Il petrolio oscilla in attesa della riunione OPEC+

I prezzi del greggio sono leggermente saliti, ma rimangono sotto pressione. Il Brent è aumentato dello 0,4% a 63,59 dollari, mentre il WTI statunitense ha guadagnato lo 0,5% a 61,22 dollari al barile. Entrambi gli indici rimangono in calo dell’1,5% su base settimanale, riflettendo l’incertezza legata ai dazi e alle prospettive economiche.

  • Brent a +0,4%, WTI a +0,5%
  • Calo settimanale di circa l’1,5% per entrambi
  • Pressione dovuta ai dazi e al calo della domanda prevista

Dalla proclamazione dei “dazi del Giorno della Liberazione” da parte di Trump il 2 aprile, i prezzi del petrolio hanno perso oltre il 10%, evidenziando il nervosismo dei mercati sull’andamento futuro della domanda globale.

Tutti gli occhi sono ora puntati sulla riunione OPEC+ di sabato, dove si prevede che il cartello autorizzerà un ulteriore aumento della produzione, dopo i recenti accordi da 411.000 barili al giorno. Una decisione cruciale che potrebbe influenzare profondamente le dinamiche dei prezzi nelle prossime settimane.

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