Il cambio euro dollaro si sta gradualmente allontanando verso 1,1100, in uno scenario di rinnovati timori commerciali USA-Cina. L’EUR/USD erode così i guadagni delle  sessioni precedenti, fruendo di un ampio rimbalzo del dollaro USA, con il nervosismo della trade war sino americana che sembra aver nuovamente fatto capolino sui mercati finanziari. A fare da cornice anche i dati fondamentali (misti) in area euro.

Analisi tecnica EUR/USD

Dal punto di vista tecnico, i segnali rialzisti di venerdì scorso hanno preso fiato davanti a una resistenza tecnica piuttosto solida. Nel frattempo, gli indicatori tecnici a breve termine si sono diretti verso un territorio di ipercomprato. In ogni caso, il quadro tecnico non è piuttosto confortante per piazzare una posizione “decisa”, e merita pertanto una maggiore cautela del solito, soprattutto per entrare in un’ottica rialzista.

Ogni successiva mossa positiva del cambio potrebbe infatti continuare a confrontarsi con una rigida resistenza verso la metà del range di 1.1100, che dovrebbe ora agire come un punto chiave per i trader a breve termine. Detto questo, una rottura convincente della barriera sopra menzionata potrebbe porre le basi per il recupero della cifra tonda di 1.1200.

Di contro, dal lato opposto, la soglia di 1.1100 sembra ora agire come supporto immediato. La mancata difesa di tali livelli di supporto potrebbe indurre un po’ di trading di lungo termine e accelerare ulteriormente lo slittamento correttivo verso il punto di rottura della resistenza della media mobile semplice a 200 giorni, attualmente vicina alla regione 1.1020-15.

Analisi fondamentale EUR/USD

La coppia EUR/USD ha esteso il suo slancio al rialzo e ha girato a nuovi massimi di due mesi venerdì in seguito a un’ampia debolezza del dollaro USA. L’ottimismo sulla riapertura delle economie di tutto il mondo e le speranze di una netta ripresa a forma di V hanno contribuito a compensare le preoccupazioni per l’acuirsi delle tensioni internazionali, determinate dalla mossa della Cina di rafforzare il controllo su Hong Kong. Questo, a sua volta, ha minato il relativo status di bene rifugio del biglietto verde, e si è rivelato essere uno dei fattori chiave che ha spinto la coppia a salire.

D’altra parte, la valuta unica europea è rimasta ben supportata dal Recovery Fund proposto dalla Commissione Europea per 750 miliardi di euro. Lo slancio rialzista non sembra essere stato influenzato dalle cifre dell’inflazione mista dei consumatori dell’Eurozona. Secondo la lettura flash di Eurostat, il CPI si è attestato a maggio a +0,1% su base annua, toccando il minimo da giugno 2016 e rimanendo al di sotto delle aspettative del mercato dello 0,2%. Nel frattempo, i dati di base si sono mantenuti stabili al +0,9% nel mese in esame rispetto al +0,8% atteso e al +0,9% precedente.  

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.meteofinanza.com.

Rimani aggiornato con le ultime novità su investimenti e trading!

Telegram