I dati statunitensi, in ripresa, hanno permesso di fronteggiare l’aumento dei casi di coronavirus e dei decessi nel Paese nordamericano. Gli indicatori più significativi sul fronte macro, il meeting della Banca Centrale Europea e i prossimi aggiornamenti in ottica COVID attendono ora in una settimana piuttosto incerta.

Andamento cambio euro dollaro

L’impatto positivo iniziale sull’EUR/USD è arrivato dalla Cina, e non dunque dalle aree sottostanti le due valute del cambio. Le autorità politiche della seconda economia più grande del mondo con i loro comportamenti hanno incoraggiato i listini azionari, mettendo così sotto pressione il ruolo di safe haven del dollaro statunitense.

In apertura di settimana una buona mano è arrivata anche dal temporaneo calo dei casi di coronavirus negli Stati Uniti. Tuttavia, il calo è stato per lo più legato all'”effetto weekend” – il lavoro amministrativo di conteggio è più lento il sabato e la domenica, con la conseguenza di fornire cifre più basse all’inizio della settimana.

Tuttavia, gli elevati tassi di test positivi e le segnalazioni di ospedali sovraccarichi hanno iniziato a pesare sul sentimento e a sostenere il biglietto verde. Verso la fine della settimana, il numero di morti si è di nuovo avvicinato a 1.000 giornalieri, e le tensioni sui test si sono aggiunte a quelle sugli ospedali.

Il presidente Donald Trump ha continuato a sostenere che l’America sta vincendo la battaglia contro il virus, mentre le tensioni si accendono nei comizi elettorali che si susseguono uno dopo l’altro. La Casa Bianca sta spingendo per la riapertura delle scuole, ma la sua strategia sembra fallire, con il rivale Joe Biden in vantaggio di nove punti percentuali. Il modello dell’Economist dà al democratico il 90% di possibilità di spodestare Trump a novembre e… questo ha spaventato un po’ i mercati, perché Biden ha annunciato che l’era del capitalismo azionario deve finire.

Per quanto attiene i dati macro, quelli USA – come anticipato – sono rimasti positivi. L’indice ISM Non-Manufacturing Purchasing Managers è salito a 57,1 punti. È essenziale notare che l’indice di diffusione riflette ancora una contrazione delle assunzioni nel settore dei servizi e si riferisce ai primi di giugno – prima della recente epidemia. Anche l’ottimistico dossier sui posti di lavoro JOLTs ha superato le stime, anche se è per il mese di maggio.

Dall’altra parte dell’Atlantico i dati sono invece misti. Gli ordinativi tedeschi e la produzione industriale del Paese hanno deluso a maggio, mentre le vendite al dettaglio per la zona euro sono aumentate più del previsto. Ciononostante, la Commissione Europea ha declassato le sue previsioni economiche per la zona euro, mostrando una contrazione dell’8,7%, contro il 7,7% del precedente aggiornamento di Bruxelles.

Ci attende una settimana dinamica e incerta

Mentre nel vecchio continente si osservano locali focolai di coronavirus, per il momento non sembrano esservi rischi imminenti di epidemie massicce che innescano un blocco, o almeno non ora. Il sentimento degli affari è migliorato? Il sentiment economico di ZEW per il mese di luglio mostrerà probabilmente una discreta stabilità dopo il rimbalzo visto in precedenza.

È altresì importante cercare di monitorare quel che avverrà giovedì, quando la Banca Centrale Europea si riunirà e lascerà invariati i tassi d’interesse e gli schemi di acquisto di obbligazioni del quantitative easing. La BCE ha incrementato il suo PEPP (Pandemic Emergency Purchase Program) di 600 miliardi di euro a giugno.

Christine Lagarde, Presidente della Banca Centrale Europea, ha accennato all’inazione e ha anche messo in dubbio che i leader dell’UE prenderanno una decisione sul Recovery Fund dell’UE nel loro summit che inizierà il giorno successivo. Potrebbe anche scegliere di dedicare la sua conferenza stampa a spingere i responsabili politici ad approvare l’ambizioso piano – che comprende 500 miliardi di euro di sovvenzioni finanziate dalla Commissione europea.

Avrà effetto? Per il momento lo scenario vede la cancelliera tedesca Angela Merkel esortare i colleghi leader – e in particolar modo quelli dei Paesi frugali – a sostenere l’ambizioso progetto. Tuttavia, l’Austria, i Paesi Bassi, la Danimarca e la Svezia sono riluttanti a concedere denaro ai Paesi che ritengono essere “dissoluti”, come l’Italia. Proprio l’Italia è protagonista di alcune delle tensioni più accese, nei confronti dell’Olanda.

Previsioni EUR/USD

Le statistiche del COVID-19 negli Stati Uniti dovrebbero probabilmente abbattersi sui mercati con ancora più forza, influenzando il comportamento dei consumatori e innescando il rischio di blocchi, almeno locali. La capacità ospedaliera e i decessi diventeranno ancora più importanti da monitorare, giorno dopo giorno.

In linea di massima, più a lungo Trump ignorerà la gravità della malattia, più probabilità avrà di scivolare nei sondaggi d’opinione. Recenti ricerche hanno ad esempio dimostrato che con i suoi atteggiamenti Trump sta perdendo presa sugli anziani – che in precedenza lo avevano sostenuto, ma che oggi sono evidentemente quelli più vulnerabili alla malattia.

Sotto il profilo tecnico, il cambio EUR/USD è stato lungamente scambiato in un ampio intervallo compreso tra 1,1160 e 1,1415 nell’ultimo mese, e beneficia del mantenimento di una distanza di sicurezza dalle medie mobili semplici a 50, 100 e 200 giorni.

Lo slancio precedente è quasi scomparso e ancora non c’è una chiara direzionalità. Una discreta resistenza attende a quota 1,13, superata la quale ci saranno i test a 1,1370, a 1,1415 e a 1,1495.

Di contro, il primo supporto sembra essere posto a 1,1250, sotto il quale ci saranno i nuovi test a quota 1.1190, e poi a 1,1160 e 1,1115.

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