Il cambio euro dollaro è attualmente scambiato sopra la soglia di 1,11, in rialzo dopo che la Federal Reserve ha annunciato di aver tagliato i tassi di 100bp allo 0%, in una seconda decisione straordinaria prima dell’apertura del mercato e in mezzo ai timori di una crisi finanziaria sempre più grave a causa dell’impatto del coronavirus.

Analisi tecnica

Il cambio euro/dollaro è scambiato al di sopra delle medie mobili semplici 100 e 200 sul grafico a quattro ore, con il primo supporto che attende a quota 1,11, il livello che ha già fornito sostegno all’inizio di marzo, seguito da 1,1050, un supporto piuttosto robusto agli occhi degli analisti tecnici.

Di contro, la prima resistenza è posta a 1,1225, il massimo giornaliero, seguita dalle linee su media mobile semplice 200 a 1,1250. A seguire, troviamo le resistenze a 1,1325, e a 1,1360. Più in là, quelle a 1,1410 e 1,1495.

Analisi fondamentale

La Federal Reserve ha tagliato ancora i tassi di interesse e ha annunciato 700 miliardi di dollari di nuovi acquisti di obbligazioni, come nel 2008, in un contesto di crescente preoccupazione a causa dell’epidemia di coronavirus. Ciononostante, la ripresa dell’EUR/USD è stata limitata, all’interno di intervalli non sorprendenti.

Ma perché la coppia EUR/USD appare essere bloccata?

Tre sono i motivi. Il primo è legato al panico che il mercato sta provando in questi giorni. In tempi normali, quando la Fed taglia i tassi, il dollaro si indebolisce ma… questi sono tempi straordinari. La banca centrale più potente del mondo è stata costretta ad annunciare la seconda riduzione non programmata e sostanziale dei costi di finanziamento, non appena sono iniziati a manifestarsi i primi concreti segni di sofferenza. La svendita avvenuta sul mercato azionario è stata accompagnata da un’impennata di altre asset class, con afflusso usl dollaro. La Fed aveva già iniettato liquidità giovedì e venerdì, dopo il precedente taglio dei tassi.

Oltre al taglio dei tassi e al nuovo schema di acquisto di obbligazioni – compresi i titoli ipotecari come nella crisi finanziaria – la Fed ha annunciato anche swap di dollari con altre cinque banche centrali, per allentare la pressione sulla valuta verde. La mossa, annunciata poco prima dell’apertura dei mercati e tre giorni prima del suo meeting, ha fornito solo un sollievo temporaneo. La domanda di dollari è destinata a continuare.

Il secondo motivo è legato alle sofferenze dell’Europa. Durante il fine settimana la Spagna ha annunciato lo stato di emergenza, limitando i movimenti delle persone e chiudendo le attività economiche non essenziali. La quarta economia più grande dell’eurozona ha registrato un raddoppio del numero di morti per coronavirus, che è salito a 288 domenica.

La Francia ha imposto severe restrizioni, chiudendo i suoi locali e le scuole. L’Italia, che è il Paese più colpito, prosegue nel suo rigido blocco delle attività. La Germania sta chiudendo le frontiere con i Paesi vicini.

Inoltre, continuano le previsioni aziendali sui danni economici. Michelin ha annunciato lo stop alla produzione in diverse fabbriche, Fiat Chrysler ha chiuso diversi stabilimenti in tutto il Continente e alcune compagnie aeree si preparano a licenziare il personale.

Infine, cresce l’attesa per i piani europei. Quando la cancelliera tedesca Angela Merkel ha dichiarato di essere pronta ad abbassare i limiti del deficit venerdì scorso, i mercati hanno per lo più ignorato il suo messaggio. I mercati sembrano essere scettici, dato che la Merkel e i suoi “colleghi” hanno condotto le politiche di austerity dell’eurozona per un decennio, ignorando anche le richieste della Banca Centrale Europea. La BCE ha intensificato il suo programma di acquisto di obbligazioni e ha fornito prestiti a basso costo.

Insomma, tutto è pronto per una grande ondata di spesa ma, dopo tanti anni, i trader probabilmente ci crederanno solo quando lo vedranno…

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