I trader hanno adottato un approccio cauto questa settimana sul cambio euro dollaro, lasciando l’EUR/USD su range sostanzialmente poco movimentati. Per la seconda settimana consecutiva, la coppia si sta chiudendo con modesti guadagni sopra il livello di 1.1800, mentre gli investitori stanno faticando nell’individuare dei segnali di direzionalità, nonostante l’entusiasmo scatenato dai dati americani della scorsa settimana e dagli ordini esecutivi firmati dal presidente americano Trump sugli stimoli fiscali.

In questi giorni, il Congresso degli Stati Uniti non ha inoltre fatto alcun progresso nel disegno di legge sugli stimoli, destinato a sostituire quello scaduto il 31 luglio. Inoltre, non ci sono state nuove notizie relative al rapporto USA – Cina, o almeno non ci sono notizie che potrebbero positivamente impressionare gli investitori.

Per quanto riguarda la pandemia da nuovo coronavirus in corso, ci sono almeno sei promettenti vaccini nella terza fase di test, e la Russia ha addirittura affermato di aver registrato il proprio, entrato in fase di produzione, nonostante i test siano incompleti. Tuttavia, il numero di nuovi casi di coronavirus a livello globale è aumentato, e l’Europa teme che ci sia già una seconda ondata. Negli Stati Uniti, il numero di casi si è stabilizzato al di sopra dei 50.000 nuovi casi al giorno. A livello globale, le medie mobili di 7 giorni nei nuovi casi e nei decessi giornalieri sono aumentate dopo essere rimaste stabili per la maggior parte del mese di luglio. I divieti di viaggio e i blocchi localizzati stanno colpendo diverse economie, ritardando ogni speranza di recupero economico.

Nel frattempo, il dollaro ha registrato una discreta battuta d’arresto a metà settimana dopo che l’asta record di titoli del Tesoro statunitense ha fatto scendere il debito e aumentare i rendimenti. Tuttavia, non è riuscito ad allontanare l’EUR/USD dal range della settimana precedente.

All’interno di questi scenari, è difficile cercare di capire che cosa potrebbe accadere.

I dati europei rilasciati in questi giorni non sono riusciti a impressionare. Il prodotto interno lordo del secondo trimestre dell’UE è stato confermato a -12,1% secondo la seconda stima, mentre l’IPC della Germania è rimasto depresso. La produzione industriale nell’Unione Europea si è ridotta a giugno, mentre l’unico dato incoraggiante è stato il sondaggio tedesco ZEW Survey, che ha mostrato che il sentimento economico ha continuato a crescere ad agosto, anche se la valutazione della situazione attuale è peggiorata.

I dati statunitensi, invece, sono stati generalmente incoraggianti. L’inflazione ha battuto le aspettative a luglio, con un miglioramento della lettura annuale di base che è passata dall’1,2% all’1,6%. Inoltre, le richieste iniziali di risarcimento per disoccupazione sono scese a 963 mila dollari nella settimana conclusasi il 7 agosto, per la prima volta al di sotto di 1 milione da quando la pandemia del coronavirus ha avuto un impatto sull’economia.

La settimana entrate porterà dati di poco interesse fino alla fine della settimana. Sia la Federal Reserve statunitense che la Banca Centrale Europea pubblicheranno il verbale del loro ultimo incontro, mentre giovedì, l’interesse degli investitori si concentrerà sulle richieste di disoccupazione statunitensi. Venerdì, Markit pubblicherà le stime preliminari delle sue PMI di agosto.

Sotto il profilo tecnico, è difficile cercare di comprendere che cosa avverrà. Il primo livello di supporto rilevante è a 1,1710, seguito da 1,1635. Una chiusura al di sotto di quest’ultimo supporto potrebbe vedere la coppia avvicinarsi al livello di 1,1500 prima che i tori facciano la loro ricomparsa. Il massimo settimanale a 1,1863 è la resistenza immediata in vista del massimo dell’anno a 1,1915. Una volta superato quest’ultimo, la coppia ha spazio per estendere il suo anticipo a 1,2000.

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