Il cambio euro dollaro è scambiato al di sopra di quota 1.10, in range piuttosto ristretti. A giocare una funzione da contrapposizione per l’evoluzione del cambio è infatti, da una parte, il timore sul governo tedesco, e dall’altra parte il buon supporto dai dati cinesi. Il discorso di Lagarde e l’ISM Manufacturing PMI statunitense sono in agenda per oggi, e potrebbero impattare sul cambio.

Analisi tecnica cambio euro dollaro EUR/USD

Il grafico a quattro ore evidenzia un cambio euro dollaro impegnato in una tendenza al ribasso. Inoltre, è scambiato al di sotto delle medie mobili semplici a 50, 100 e 200, un altro segno ribassista.

Tecnicamente, il primo supporto attende il cambio a 1,0980 e, successivamente, sono previsti test ribassisti a quota 1.0950. Successivamente, non è da escludersi un potenziale test a 1.0879. La prima resistenza è posta a 1.1030 e, subito dopo, a 1.1070.

Analisi fondamentale cambio euro dollaro EUR/USD

Sono numerosi i fattori che potrebbero condizionare in entrambi i sensi il cambio euro dollaro. Cominciamo con la potenziale instabilità politica in Germania, che potrebbe vedere la cancelliera Angela Merkel – una sorta di “faro” di stabilità per l’Europa – essere sostituita anticipatamente. Il partner di minoranza della coalizione, la SPD, da tempo chiede la sostituzione della sua leadership, ora mai così vicina.

Intanto, Norbert Walter-Borjans e Saskia Esken, l’ala sinistra del partito, sostituiranno Olaf Scholz e Klara Geywitz, più centristi. La nuova coppia al potere desidera cambiamenti politici che il gruppo della CDU/CSU di Angela Merkel potrebbe rifiutarsi di accettare, e che potrebbero dunque mettere in difficoltà la grande coalizione.

In particolare, uno dei cambiamenti che Walter-Borjans e Esken desidererebbero applicare è l’espansione della spesa fiscale. Un cambiamento comunque difficilmente applicabile nel breve termine, che però sarebbe positivo per l’euro, in quanto allenterebbe la pressione sulla Banca centrale europea. Nel frattempo, l’economia tedesca continua a macinare numeri non troppo confortanti, e l’aver evitato di un soffio la recessione, nello scorso trimestre, non fornisce sufficienti rassicurazioni.

Un’altra questione che potrebbe impattare sul cambio è rappresentata dalla domanda cinese, con crescente attesa dei dati macro da Pechino. D’altra parte, Stati Uniti e Cina hanno ancora sensibili differenze, e l’accordo che porrà fine alla guerra commerciale, o almeno nella sua fase uno, potrebbe non essere così vicino. Inoltre, le due maggiori economie mondiali si stanno scontrando su quanto sta avvenendo ad Hong Kong. La Cina ha annunciato che imporrà sanzioni alle Organizzazioni non governative (ONG) americane e ha anche sospeso la revisione di una richiesta degli Stati Uniti per consentire alle sue navi da guerra di passare nella sua la Città-Stato. Azioni che qualche analista ha letto essere di ritorsione al disegno di legge che Trump ha firmato la settimana scorsa proprio in relazione a quanto sta accadendo a Hong Kong.

Infine, ricordiamo come oggi Christine Lagarde, la nuova Presidente della Banca centrale europea, farà la sua prima apparizione al Parlamento europeo, mentre negli Stati Uniti, l’ISM Manufacturing PMI è destinato a mostrare miglioramenti, pur in modesta contrazione. y46

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