Il cambio euro dollaro si è stabilizzato intorno a quota 1.1020 dopo aver toccato un massimo settimanale di 1.1096 giovedì scorso, non lontano dal dato limite di novembre a 1.0988. Complessivamente, il quadro tecnico sembra essere ribassista, con il cross EUR / USD che ha visto un segnale importante intorno alla media mobile semplice a 100, e con diversi spunti negativi sulla pressione degli orsi.

Analisi tecnica, supporti e resistenze

Allo stato attuale, se il quadro ribassista dovesse essere confermato, il primo supporto si troverebbe a quota 1,0995, cui faranno seguito i successivi supporti a 1,0968 e 1,0921. Di contro, se dovesse prendere piede un trend rialzista, si potranno porre come resistenze da testare i livelli di 1,1069 e, successivamente, a 1,116 e 1,1143.

Analisi fondamentale

Alcuni dati macroeconomici deludenti altrove hanno contribuito al rally del dollaro, dato che i numeri diramati nella giornata  di venerdì scorso sono stati inferiori alle aspettative del mercato. Le stime preliminari di novembre di Markit PMI per l’UE hanno mostrato che la produzione manifatturiera ha registrato un modesto rimbalzo, con un indice di 46,6 punti contro i precedenti 45,9 punti, anche se l’attività dei servizi è rallentata a 51,5 punti dai precedenti 52,2 punti.

Negli Stati Uniti, invece, i numeri sono stati più clementi, in quanto il PMI Manufacturing ha fornito una rilevazione a 52,2 punti, mentre il PMI Services è arrivato a 51,6 punti, superando sia le letture finali di ottobre che le aspettative del mercato. Inoltre, la versione finale dell’indice del Michigan Consumer Sentiment di novembre si è attestata su livelli lievemente migliori delle previsioni. Infine, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che un accordo commerciale con la Cina è “potenzialmente molto vicino”.

Per quanto concerne l’avvio di settimana, oggi in Germania verrà rilasciata l’indagine IFO di novembre sul clima imprenditoriale, che potrebbe passare da 94,6 a 95 punti. Gli Stati Uniti pubblicheranno dati minori, tra cui l’indice di attività nazionale di ottobre della Fed di Chicago e l’indice di Dallas Fed Manufacturing Business Index.

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