Nelle ultime settimane una posizione relativamente più favorevole dell’Europa sul coronavirus rispetto agli Stati Uniti ha costituito uno dei motivi principali dell’avanzamento dell’EUR/USD. Il rally può continuare? Probabilmente, le prossime mosse dipendono in gran parte dal “lato” del dollaro dell’equazione – con le Payroll non farm (PNF) che potrebbero orientare il cambio, in una estate comunque piuttosto volatile per la coppia di valute più popolare e scambiata del mondo.
Gli Stati Uniti

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Senza anticipare quanto potrebbe accadere in futuro, ricordiamo per il momento come negli ultimi giorni il dollaro USA abbia esteso la sua flessione, per diversi motivi. Mentre i dati del Prodotto Interno Lordo USA hanno superato le aspettative, il calo del 32,9% annualizzato nel secondo trimestre è pur sempre il peggiore mai registrato.
Sebbene contrazione trimestrale del PIL sia diminuita meno della Germania – 9,5%, gli investitori guardano oltre il secondo trimestre. I casi di COVID-19 negli Stati Uniti hanno iniziato ad aumentare a metà giugno e la mortalità è aumentata nel mese di luglio. Allo stesso tempo, l’Europa è stata maggiormente in grado di mantenere il virus sotto controllo, anche se non mancano folocai limitati in alcune regioni.
I dati più recenti degli Stati Uniti riflettono uno scenario non favorevole, con il tasso di fiducia dei consumatori del Conference Board che è sceso a 92,6 e le richieste di disoccupazione in aumento. Le continue richieste per la settimana del 17 luglio – quando sono state condotte le indagini sui PNF – sono salite a 17 milioni e hanno causato preoccupazioni sulla tenuta del mercato del lavoro.
La Federal Reserve ha riconosciuto l’indebolimento dell’economia come risulta dai dati e ha ribadito di essere pronta a fare di più. Tuttavia, Jerome Powell, Presidente della Federal Reserve, si è astenuto dal fornire dettagli, affermando che la politica monetaria è in fase di revisione. Powell ha esortato i governanti ma al momento Democratici e Repubblicani non sono riusciti a trovare un accordo sull’estensione dei programmi di emergenza.
L’Europa
I casi di coronavirus stanno aumentando in tutti i grandi Paesi europei (Germania, Francia, Italia e Spagna), ma attualmente il fenomeno è ancora ritenuto sotto controllo, con la stagione turistica e la ripresa dal crollo del secondo trimestre che potrebbero proseguire ancora, continuando a sostenere l’euro. Se le misure di nuovo lockdown diventeranno meno localizzate e più diffuse – cosa improbabile, almeno nella prossima settimana – la moneta comune potrebbe essere posta sotto pressione.
È inoltre probabile che l’euro continui a beneficiare della calma sul fronte fiscale – l’accordo sul Recovery Fund dell’UE ha avuto un effetto positivo ben oltre i dati iniziali delle ultime notizie.
I dati di vendita al dettaglio di giugno spiccano nel calendario economico. I consumi e il settore dei servizi in senso lato sono stati colpiti più duramente del settore manifatturiero, e gli investitori vorrebbero vedere una ripresa in corso. Gli indici dei responsabili d’acquisto di Markit per il mese di luglio sono destinati a confermare la ripresa in corso. I dati della Spagna saranno osservati per un potenziale rallentamento tra i recenti aumenti dei casi, ma è improbabile che si verifichi un calo significativo.
Analisi tecnica EUR/USD
L’euro/dollaro è attualmente in una condizione di ipercomprato – secondo il Relative Strength Index sul grafico giornaliero. La sua presenza significativamente al di sopra del livello 70 indica una correzione, e gli analisti si domandano se sarà sotto forma di una rapida inversione di tendenza o di un graduale consolidamento. Lo slancio per il momento rimane al rialzo, e la coppia di valute ha lasciato le medie mobili semplici 50, 100 e 200 molto indietro.
Per quanto concerne i livelli di resistenza, la soglia di 1,1910 è il primo livello da osservare, seguito dalla linea critica di 1,20, che non è solo un valore psicologicamente significativo, ma è anche un limite massimo di euro/dollaro nel recente passato. Più in alto, 1,2085, 1,2150 e 1,22 sono i livelli successivi da osservare, intercettati solamente all’inizio del 2018.
Di contro, nell’ipotesi in cui parta un trend ribassista, il primo supporto attende a 1,1805, e poi a 1,17, e quindi a 1.1620, 1.1670 e 1.1510.
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