Il cambio euro dollaro ha mantenuto il suo consueto ritmo nella parte finale della scorsa settimana, rinfrescando i minimi annui in un contesto di prevalente sentimento rialzista sulla valuta statunitense. Le prospettive economiche ottimistiche degli Stati Uniti hanno infatti permesso di supportare attivamente il biglietto verde, che ha ricevuto un’ulteriore spinta dal rialzo del giorno precedente ispirato da Powell nei rendimenti dei titoli del Tesoro USA. Il presidente della Fed Jerome Powell giovedì ha infatti respinto prontamente le preoccupazioni per il recente forte aumento dei rendimenti a lungo termine, e ha deluso gli investitori che prevedevano un’azione immediata da parte dell’istituto banchiere federale.

L’acquisto del dollaro USA ha preso ritmo in reazione al positivo dossier mensile sull’occupazione negli Stati Uniti, che ha mostrato che l’economia è stata in grado di aggiungere 379mila nuovi posti di lavoro a febbraio. Inoltre, la lettura del mese precedente è stata rivista più in alto a 166mila da 49mila riportati in precedenza e il tasso di disoccupazione è sceso inaspettatamente al 6,2% dal 6,3% precedente. I dati hanno rafforzato la narrazione di una forte ripresa sequenziale, che, a sua volta, ha spinto il rendimento del titolo di stato americano a 10 anni sopra l’1,60%, o sopra i massimi di un anno, e ha ulteriormente avvantaggiato il biglietto verde.

Tuttavia, il forte rally che si è osservato sui mercati azionari statunitensi sembra aver trattenuto qualsiasi ulteriore spinta del dollaro in qualità di safe haven. Il dollaro ha dunque trovato un po’ di supporto nel primo giorno della settimana dopo le notizie di attacchi agli impianti di produzione di petrolio dell’Arabia Saudita e dopo il via libera al pacchetto di aiuti per la pandemia da 1,9 trilioni di dollari proposto dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden.

Ricordiamo come il Senato degli Stati Uniti sabato abbia votato favorevolmente al pacchetto di aiuti, con alcune modifiche relative all’aumento del salario minimo. La legge torna ora alla Camera per il voto, previsto nella giornata di domani.

Per quanto concerne gli eventi nel vecchio Continente, gli investitori si attendono ora il rilascio dei dati della produzione industriale tedesca e della fiducia degli investitori dell’Eurozona per fruire di un po’ di spinta di trading sul breve termine. Sono invece praticamente assenti i dati di rilievo negli Stati Uniti. Quindi, i rendimenti delle obbligazioni statunitensi e il più ampio sentimento di rischio del mercato potrebbero giocare un ruolo chiave nell’influenzare la dinamica del prezzo del dollaro. Questo, a sua volta, dovrebbe consentire agli operatori di cogliere alcune opportunità a breve termine, dato che l’attenzione si sposta ora sulla riunione della Banca centrale europea di giovedì.

Sotto il profilo tecnico, la coppia sembra per ora aver trovato un po’ di supporto a metà dell’area 1.1800, superata la quale potrebbe testare il supporto principale posto vicino alla regione di 1.1740-35. Sul lato opposto, i tentativi di recupero potrebbero ora affrontare una rigida resistenza vicino ai precedenti minimi, intorno alla regione di 1.1955-60. Qualora questo livello dovesse essere superato, il mercato potrebbe testare il livello psicologico di 1,2000.

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