La prima settimana del 2022 non è stata ricca di sorprese, con azione sui prezzi limitata per la coppia EUR/USD.

In tal senso, l’impatto più grande sembra essere arrivato dalla Federal Reserve, negli Stati Uniti, dato che la banca centrale a stelle e strisce ha rilasciato i verbali della sua riunione di dicembre, che hanno mostrato che i policy maker hanno iniziato a discutere cambiamenti importanti di politica monetaria per i prossimi mesi.

Il budget della Fed è sul tavolo

Il bilancio della banca centrale comprende attualmente circa 8,3 trilioni di dollari in Treasuries e titoli garantiti da ipoteca. Ebbene, quasi tutti i membri del FOMC hanno convenuto che sarebbe probabilmente appropriato iniziare il deflusso del budget dopo il primo aumento dell’intervallo obiettivo per il tasso dei  fed funds.

La Fed ha anche giudicato che le condizioni per un aumento dei tassi potrebbero essere soddisfatte relativamente presto se il recente ritmo dei miglioramenti del mercato del lavoro continuasse. E poi è giunto il rapporto sui salari non agricoli di dicembre. Gli Stati Uniti hanno aggiunto 199K nuovi posti di lavoro a dicembre, la metà di quello che il mercato si aspettava. Il tasso di disoccupazione, invece, è migliorato più del previsto, scendendo al 3,9%. I dati non hanno impressionato, ma gli operatori di mercato hanno considerato i numeri ancora abbastanza buoni per la Fed.

La reazione immediata del documento della Fed è stata una corsa ai rendimenti dei titoli di stato, poiché è chiaro che i politici statunitensi sono molto più preoccupati per l’inflazione di quello che effettivamente fanno sapere.

L’inflazione sale a livelli record

Dall’altra parte dell’Atlantico, però, l’inflazione della zona euro ha continuato a salire, aumentando del 5% a/a a dicembre, il più alto livello in assoluto, e maggiore del 4,9% dei mesi precedenti. Anche l’indice dei prezzi al consumo annuale tedesco nello stesso mese è aumentato più del previsto, raggiungendo il 5,3%. L’inflazione alle stelle riapre le speculazioni sulla necessità che la Banca Centrale Europea abbandoni la sua posizione conservatrice sulla politica monetaria.

Le vendite al dettaglio nell’Unione sono aumentate dell’1% mensile a novembre e del 7,8% a/a – molto meglio del previsto. Le vendite al dettaglio tedesche sono aumentate dello 0,6% nello stesso mese, ma in calo del 2,9% su base annua.

Un’altra nota negativa è arrivata da Markit, dato che le letture finali del PMI dell’area euro di dicembre hanno mostrato una chiara decelerazione nella crescita delle imprese alla fine del 2021, mentre il PMI ufficiale ISM degli Stati Uniti per lo stesso mese ha subito una forte contrazione rispetto alle letture precedenti, ma si è mantenuto entro i livelli di espansione.

Si parla ancora di Covid-19

Il rallentamento del progresso economico è iniziato prima che la variante Omicron del coronavirus prendesse il sopravvento, il che lascia intendere un tiepido inizio d’anno a livello globale. Il ceppo dominante del coronavirus si diffonde a macchia d’olio, e mentre il numero di morti e di ricoveri rimane basso, sta ancora mettendo sotto pressione l’economia, tra una sostanziale interruzione dei servizi.

La prossima settimana inizierà con la pubblicazione da parte dell’UE del Sentix Investors Confidence di gennaio e della produzione industriale di novembre.  Gli Stati Uniti sveleranno la lettura finale dell’indice dei prezzi al consumo di dicembre e le vendite al dettaglio di dicembre, viste in aumento di un modesto 0,3%. Infine, il paese rilascerà la stima preliminare del Michigan Consumer Sentiment Index di gennaio.

Analisi tecnica EUR/USD

Il cambio EUR/USD è stato scambiato intorno al livello 1,1300 da metà novembre e per il momento rimane nelle vicinanze. Attualmente lo scenario tecnico è neutrale, pronto a diventare ribassista se la coppia riuscirà a rompere il minimo di dicembre a 1,1220, con l’obiettivo di andare verso la zona di prezzo di 1,1160. Verso l’alto, la resistenza si trova a 1,1340 e 1,1385, con i venditori che probabilmente a quel punto diventeranno shortisti.

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