Il cambio EUR/USD si mantiene vicino a 1,0900 mentre il dollaro USA beneficia dei rendimenti dei Treasuries più solidi e dell’umore risk-off. Le chiusure della Cina e gli attacchi russi in Ucraina durante il fine settimana minano la fiducia degli investitori, con l’attenzione che si sposta contestualmente sull’atteso rialzo dei tassi della Fed.

In questo scenario, il cambio EUR/USD ha incontrato la resistenza a 1.0940 durante la sessione asiatica di lunedì. Nel caso in cui la coppia salga al di sopra di questo livello e inizi ad usarlo come supporto, si potrebbe assistere ad ulteriori guadagni verso quota 1,0970 e 1,1000.

D’altra parte, 1,0900 (livello psicologico, livello statico) si allinea come primo supporto prima di 1,0850 (livello statico) e 1,0800/05 (livello psicologico, minimo del 7 marzo). In chiave ribassista, l’indicatore Relative Strength Index (RSI) sul grafico a quattro ore sta rimanendo sotto 50 punti, suggerendo che i compratori devono ancora dominare l’azione della coppia.

Dopo aver concluso la settimana precedente in territorio negativo vicino a 1,0900, EUR/USD ha iniziato la nuova settimana su una base solida ma ha perso il suo slancio rialzista vicino a 1,0940. La coppia rimane sopra 1,0900 nella prima sessione europea e la performance della valuta condivisa contro i suoi principali rivali dipende in gran parte dagli sviluppi della crisi tra Russia e Ucraina.

Dunque, saranno gli sviluppi della crisi europea a influenzare il cambio oggi e durante la settimana. Domenica, il negoziatore ucraino e consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak ha affermato in una dichiarazione video che la Russia ha capito che l’Ucraina non avrebbe ceduto su nessuna posizione e ha aggiunto che i colloqui sono diventati più costruttivi.

I funzionari russi e ucraini dovrebbero tenere il prossimo round di colloqui oggi. Secondo l’agenzia di stampa RIA, il delegato russo Leonid Slutsky pensa che gli ultimi progressi nei colloqui potrebbero aprire la porta per un accordo nei prossimi giorni.

La reazione del mercato ai cambiamenti di umore è stata piuttosto diretta dall’inizio della guerra. Un rinnovato ottimismo per una soluzione diplomatica probabilmente aiuterà l’euro a prendere forza. D’altra parte, è probabile che la valuta condivisa continui a subire pressioni di vendita nel caso in cui i partecipanti al mercato prevedano un conflitto prolungato.

Il calendario economico non presenterà alcun dato di alto livello lunedì e gli investitori terranno d’occhio i titoli geopolitici.

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