Il cambio EUR/USD apre la settimana oscillando intorno a 1,1420, in una sessione che appare essere poco brillante durante il primo lunedì mattina europeo. I mercati obbligazionari e azionari statunitensi saranno chiusi a causa del Martin Luther King’s Day e, dunque, sarà importante cercare di comprendere come si muoveranno i listini europei in una condizione di varia avversione al rischio.

Sotto il profilo tecnico, sul grafico a quattro ore l’indicatore Relative Strength Index (RSI) si è ritirato a 50 punti, rispecchiando così l’indecisione della coppia nel breve termine. Su una nota rialzista, la linea di tendenza ascendente proveniente dal 6 gennaio rimane intatta, suggerendo che l’ultimo pullback era una correzione tecnica piuttosto che un’inversione.

Al ribasso, però, il primo supporto si allinea a 1,1400 (linea di tendenza ascendente, livello psicologico). Nel caso in cui una candela a quattro ore chiuda sotto questo livello, la correzione potrebbe estendersi verso 1,1380 (livello statico) e 1,1350 (SMA a 100 periodi). Le resistenze si trovano a 1,1430 (SMA a 20 periodi), 1,1450 (livello statico) e 1,1480 (massimo a due mesi fissato la scorsa settimana).

Cogliamo l’occasione per ricordare che il cambio EUR/USD ha evidentemente perso la sua trazione dopo essere salito al suo livello più alto in più di due mesi a 1,1482 venerdì scorso, cancellando così una piccola parte dei suoi guadagni settimanali. La coppia è scambiata in un range relativamente stretto e le prospettive tecniche a breve termine non offrono alcuno sviluppo che possa essere preso come un indizio direzionale.

Ciò premesso, rammentiamo sul fronte fondamentale che i mercati obbligazionari e azionari negli Stati Uniti saranno chiusi a causa della festività per Martin Luther King, e che dunque i mercati internazionali rimarranno probabilmente più tranquilli.

L’aumento dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA prima del fine settimana ha aiutato il biglietto verde a trovare la domanda e l’indice del dollaro USA ha messo in scena un modesto rimbalzo. Il rendimento dei titoli del Tesoro USA a 10 anni di riferimento è salito di quasi il 5% sui commenti cauti dei funzionari della Fed sulle prospettive dell’inflazione e ha registrato guadagni per la quarta settimana consecutiva.

Il presidente della Fed di New York, John Williams, ha intanto affermato di aspettarsi che l’ondata di contagi Omicron prolunghi temporaneamente le difficoltà della catena di approvvigionamento. Con una considerazione simile, il presidente della Fed di San Francisco Mary Daly ha sostenuto che Omicron estenderà il periodo di tempo in cui l’inflazione rimarrà alta. “Rallentare un po’ l’economia con i rialzi dei tassi aiuterà a portare la domanda in linea con l’offerta“, ha aggiunto Daly.

Con la Fed che è entrata nel periodo di blackout in vista della riunione politica del FOMC della prossima settimana, gli investitori potrebbero rimanere in disparte, impegnati a capire i tempi del primo rialzo dei tassi della Fed e della riduzione del bilancio.

Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento. Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati. Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta, causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.meteofinanza.com.

Rimani aggiornato con le ultime novità su investimenti e trading!

Telegram