Il cambio EUR/USD sembra aver perso forza, iniziando a scendere verso 1,1350 con l’umore del mercato che è diventato più teso in seguito alla nota del Cremlino secondo cui non esiste un piano concreto per un incontro Biden-Putin. I dati PMI della zona euro e della Germania hanno mostrato che l’attività del settore privato ha continuato ad espandersi ad un ritmo robusto a febbraio.

Analisi tecnica

Il cambio EUR/USD è salito sopra le medie mobili semplici a 100 e 200 periodi sul grafico a quattro ore, indicando un cambiamento rialzista a breve termine. Inoltre, l’indicatore Relative Strength Index (RSI) sullo stesso grafico è ora posto sopra quota 50 punti, riflettendo la mancanza di interesse dei venditori.

Tecnicamente, la prima resistenza si trova a 1.1400 (livello psicologico) davanti a 1.1450 (livello statico) e 1.1480 (livello statico).

Al ribasso, ulteriori perdite verso 1,1300 (livello psicologico) potrebbero essere testimoniate nel caso in cui i compratori non riuscissero a difendere l’area 1,1340/1,1350.

Analisi fondamentale

Il cambio EUR/USD ha raccolto uno slancio rialzista all’inizio della settimana ed è salito sopra 1,1350 con i flussi di rischio che dominano i mercati. Il prossimo obiettivo della coppia potrebbe essere 1,1400 nel caso in cui l’umore del mercato rimanga ottimista.

Anche se sembrava che gli investitori stessero cercando rifugio nella prima sessione asiatica sui rapporti che rivelavano che la Russia e la Bielorussia hanno esteso le esercitazioni militari in Ucraina, il sentimento è migliorato sulle rinnovate speranze di una soluzione diplomatica alla crisi. La Casa Bianca ha annunciato che il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha accettato di incontrare il presidente russo Vladimir Putin al vertice del G7 nel corso della settimana, attenuando i timori di un’invasione.

Nel frattempo, i commenti cauti dei funzionari della Fed sulle prospettive politiche sembrano rendere difficile per il biglietto verde trovare la domanda.

Il presidente della Federal Reserve Bank di Chicago, Charles Evans, ha notato venerdì che l’attuale politica della Fed è stata turbata dall’alta inflazione, ma ha sostenuto che potrebbe non essere necessario diventare restrittiva. Inoltre, il presidente della Fed di New York, John Williams, ha detto che sarebbe appropriato alzare i tassi a marzo, mentre ha aggiunto che la Fed potrebbe iniziare il processo di riduzione costante delle sue partecipazioni in titoli del tesoro e garantiti da ipoteca più avanti nell’anno.

Più tardi nella sessione, IHS Markit rilascerà i rapporti preliminari PMI di febbraio per la zona euro e la Germania. I mercati statunitensi saranno chiusi in osservanza del Presidents Day, suggerendo che i titoli geopolitici continueranno a influenzare l’azione di EUR/USD.

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