Il cambio EUR/USD è calato ancora, per la seconda settimana consecutiva, raggiungendo un nuovo minimo trimestrale a quota 1,1751 e chiudendo la settimana una manciata di pips sopra tale livello.  I tentativi di recuperare oltre la linea di 1,1800 sono stati rapidamente respinti dai venditori, un segnale chiaro sul fatto che gli orsi hanno per il momento il controllo del mercato.

Le indicazioni della BCE sull’inflazione

Il calendario macroeconomico è stato monotono. C’è stato un evento di primo livello, ovvero la decisione di politica monetaria della Banca Centrale Europea, ma non è riuscito a scatenare l’azione intorno alla valuta unica europea. La Banca Centrale ha mantenuto la sua politica monetaria in attesa, come ampiamente previsto. Le operazioni di rifinanziamento principali, le operazioni di rifinanziamento marginale e i tassi di deposito sono rimasti invariati rispettivamente allo 0,00%, 0,25% e -0,50%. I policy maker hanno riaffermato che il PEPP continuerà a funzionare significativamente più velocemente che all’inizio dell’anno.

Sulla tanto attesa nuova forward guidance, la Banca Centrale è stata vaga, così come il presidente Christine Lagarde nel suo discorso. La Banca Centrale ha concordato un nuovo obiettivo simmetrico del 2% sull’inflazione dopo l’ultima revisione della strategia e, secondo il comunicato della BCE, il Consiglio di governo ha notato che i tassi di interesse rimarranno ai livelli attuali o inferiori “finché non vedrà l’inflazione raggiungere il due per cento ben prima della fine del suo orizzonte di proiezione e in modo duraturo per il resto dell’orizzonte di proiezione, e giudicherà che il progresso realizzato nell’inflazione sottostante sia sufficientemente avanzato”.

Su una nota positiva, il presidente Lagarde ha aggiunto che l’economia è sulla buona strada per una forte crescita nel terzo trimestre, ma ha aggiunto che la variante Delta del coronavirus potrebbe smorzare la ripresa nei servizi, mentre i colli di bottiglia potrebbero influenzare la produzione a breve termine.

Il tapering della Federal Reserve USA

Dall’altra parte dell’oceano, i dati statunitensi hanno deluso le aspettative del mercato, alimentando la speculazione che la ripresa economica sia in qualche modo rallentata.

Nel frattempo, il numero di nuovi casi di coronavirus negli Stati Uniti è in aumento, ponendo una minaccia al già lento progresso economico e alla Fed, che da poco ha formalmente iniziato a valutare eventuali modifiche sul tapering.

La Federal Reserve statunitense terrà una riunione di politica monetaria mercoledì 28 luglio. Gli operatori di mercato si aspettano qualche accenno su come i funzionari intendono ridurre le loro politiche di denaro facile. Vale la pena notare che il tapering è il primo passo della normalizzazione, dato che i politici statunitensi hanno detto che probabilmente non prenderanno in considerazione l’aumento dei tassi finché non avranno finito gli acquisti di asset. Nessun cambiamento è previsto per questa riunione, anche se i funzionari probabilmente anticiperanno un annuncio per settembre.

Il calendario macroeconomico

Venerdì IHS Markit ha pubblicato le stime preliminari dei suoi PMI di luglio. Nell’Unione, la produzione manifatturiera e dei servizi è migliorata più del previsto, lasciando il PMI composito UE a 60,6, meglio del precedente 59,5. Negli Stati Uniti, l’indice manifatturiero è migliorato a 63,1, ma il PMI dei servizi è sceso inaspettatamente a 59,8.

La prossima settimana sono in arrivo alcuni dati di rilievo: gli Stati Uniti pubblicherà gli ordini di beni durevoli di giugno, previsti in aumento del 2,1% dopo un progresso del 2,3% nel mese precedente. Giovedì, gli USA pubblicheranno il prodotto interno lordo del secondo trimestre, previsto al 7,9%, in aumento dal precedente 6,4%. Venerdì, l’attenzione si concentrerà sui dati sulla spesa personale e sul reddito di giugno, che includono l’inflazione core PCE, la misura dell’inflazione preferita dalla Fed.

La Germania pubblicherà il sondaggio IFO Business Climate di luglio lunedì e la stima preliminare dell’inflazione di luglio giovedì. Entro la fine della settimana, il paese svelerà il PIL del Q2, previsto a -1,5%. L’Unione rilascerà anche il prodotto interno lordo del secondo trimestre, precedentemente a -0,3% su base trimestrale.

Analisi tecnica EUR/USD

Da un punto di vista tecnico, la coppia EUR/USD è ribassista e pronta a completare un ritracciamento del 100% del suo rally di marzo/maggio e raggiungere 1,1703. Inoltre, la coppia si sta sviluppando all’interno di un canale discendente proveniente dal massimo del 25 giugno a 1,1974.

Su base settimanale, le letture tecniche indicano che c’è spazio per ulteriori cali. La coppia ha registrato un minimo inferiore per la quarta settimana consecutiva, così come massimi inferiori.

I supporti si trovano al minimo settimanale, a 1,1751, e al menzionato 1,1703. Al di sotto di quest’ultimo, la coppia ha la possibilità di avvicinarsi alla cifra di 1,1600, mentre una chiusura settimanale al di sotto di quest’ultima dovrebbe esporre il livello di 1,1470, un livello di supporto statico a lungo termine. Oltre 1,1840, la coppia potrebbe recuperare fino a 1,1920. Se finalmente dovesse superare tale resistenza, 1.2000 è a portata di mano.

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