Il cambio EUR/USD si mantiene al di sotto di quota 1,0450 dopo i dati PPI e Sentix dell’Eurozona più deboli del previsto. Dal canto suo, il dollaro USA fatica a trovare la sua strada in un contesto di mercato che si sta contraddistinguendo per un lieve miglioramento della propensione al rischio, anche se i timori di recessione e il contrasto tra le politiche della Fed e della BCE continuano a tenere banco.

Complessivamente, le prospettive tecniche a breve termine del cambio EUR/USD suggeriscono che il bias ribassista rimanga intatto, supportato dall’indicatore Relative Strength Index (RSI) sul grafico a quattro ore che rimane al di sotto di 50 punti. Inoltre, la coppia continua a scambiare al di sotto della SMA a 20 periodi.

Al rialzo, 1,0440 (livello statico, SMA a 20 periodi) forma una resistenza intermedia davanti a 1,0470 (ritracciamento di Fibonacci del 23,6% dell’ultima tendenza al ribasso) e 1,0500 (livello psicologico, SMA a 100 periodi). Il supporto iniziale si trova a 1,0400 prima di 1,0380 (livello statico) e 1,0360 (livello statico).

La coppia EUR/USD ha iniziato a fluttuare in un intervallo molto stretto sopra 1,0400 lunedì, dopo aver chiuso la settimana precedente in territorio negativo. In assenza di dati macroeconomici di alto livello, la coppia potrebbe avere difficoltà a muoversi in modo decisivo in entrambe le direzioni nel breve termine.

Sul fronte fondamentale, i dati pubblicati da Eurostat venerdì hanno rivelato che l’inflazione annuale, misurata dall’indice armonizzato dei prezzi al consumo (HICP), è salita all’8,6% a giugno dall’8,1% di maggio. L’IPCA core, tuttavia, è sceso inaspettatamente al 3,7% nello stesso periodo, rispetto alle aspettative del mercato del 3,9%.

Oggi gli investitori stanno cercando di capire se la Banca Centrale Europea (BCE) aumenterà o meno il tasso di riferimento di 50 punti base (bps) a luglio. I dati contrastanti sull’inflazione e i crescenti segnali di rallentamento dell’area dell’euro potrebbero indurre la BCE a rimanere cauta in merito all’inasprimento delle politiche. Nel frattempo, il forte calo dei rendimenti dei titoli del Tesoro USA dopo i dati deludenti dell’ISM Manufacturing PMI ha limitato i guadagni del dollaro e ha aiutato EUR/USD a trovare supporto.

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