La Cina blocca i bitcoin: questa è la notizia che sta facendo il giro del mondo nelle ultime ore. Le autorità finanziarie cinesi hanno deciso che è tempo di agire contro l’utilizzo del bitcoin, che viene visto come un “pericolo” per la stabilità economica e finanziaria della società cinese.

Era da tempo che nell’aria girava il timore di un blocco dei bitcoin in Cina, dato che la criptovaluta più famosa al mondo non era proprio vista di buon occhio a Pechino. Ed è proprio adesso che il governo cinese starebbe compiendo i primi passi contro i Bitcoin.

Cina e Bitcoin: blocco bitcoin in arrivo?

BTC China, una delle principali piattaforme di exchange per criptovalute, ha infatti appena annunciato che a fine settembre sospenderà gli account di tutti i loro clienti residenti in Cina, bloccando quindi gli scambi di Bitcoin tra utenti cinesi. Non solo, poco dopo è toccato anche a ViaBTC, un altro famoso exchange di criptovalute.

L’ultimo in ordine cronologico di chiusura sarebbe lo Yunbi Bitcoin Exchange. Il motivo? Questi Exchange hanno ricevuto un monito da parte delle autorità finanziarie cinesi, e per non incorrere in ulteriori problemi, hanno deciso di seguire le “linee guida” suggerite (ovvero la sospensione dell’attività per i clienti residenti in Cina).

Bisogna dire che una manovra nel genere era prevedibile. Il governo cinese era già intervenuto bloccando le Ico (Initial Coin Offering), utilizzate per finanziare servizi e società, spesso legati alle criptovalute, così come il lancio di una nuova criptovaluta.

Queste mosse del governo cinese hanno ovviamente creato del panico nel mercato delle criptovalute. Come potete vedere dal grafico di questo paragrafo, il valore dei Bitcoin che aveva toccato quota $5000, è sceso fin sotto i $3000, perdendo quasi il 40% in una settimana (adesso sembrerebbe stabile intorno a quota $3600).

Presto toccherà la sospensione dei servizi anche ad altri due importanti exchange del settore, ovvero OkCoin e Huobi. E questo sarà il destino di tutti gli exchange di bitcoin e criptovalute, dato che le direttive fornite in merito da parte di Pechino sono state molto chiare.

Sorge spontanea la domanda: è la fine dei Bitcoin in Cina, che rappresenta la maggior fetta del mercato asiatico? Ancora è presto per parlare, ma bisogna seguire con attenzione l’evoluzione della situazione nelle prossime settimane, dato che per adesso il governo cinese non si ancora schierato apertamente contro le criptovalute. Anche se il primo passo in tale direzione è stato appena fatto.

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