Comprare o mantenere azioni Azimut? Analisti divisi ma non sull’upgrade di target price

In un contesto generale caratterizzato dal ribasso del Ftse Mib soprattutto per effetto dell’andamento negativo del settore bancario, il risparmio gestito ha mostrato una certa capacità di tenuta. Leggero calo per le azioni Banca Mediolanum, sostanziale tenuta per le FinecoBank ma soprattutto segno positivo per le Azimut Holding.

La quotata presieduta da Pietro Giuliani dovrebbe chiudere gli scambi con un rialzo dello 0,4 per cento e i prezzi in area 32,9 euro dopo aver raggiunto un massimo intraday a oltre 33,15 euro. Grazie alla progressione in avanti, Azimut Holding porta a oltre 7 punti percentuali il verde accumulato nell’ultimo mese. Nulla di cui meravigliarsi visto che stiamo parlando di un titolo che da inizio anno ha già messo in cassaforte il 36 per cento imponendosi come una delle migliori del sua settore.

Questo trend positivo ha però anche un altro risvolto della medaglia: e se lo spazio per un apprezzamento si fosse esaurito? La borsa insegna che, a volte, non sono necessarie neppure notizie negative per far calare l’interesse su una quotata che è cresciuta troppo. Ebbene le azioni Azimut sono in questa situazione o ancora hanno margine di rialzo?

Un contributo alla risposta a questa domanda è arrivato proprio oggi da due diverse case di analisti: Equita e Banca Akros.

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Equita e Banca Akros la pensano in modo diverso sulle azioni Azimut

Prospettive diverse sulle azioni Azimut da Equita e Banca Akros. Mentre per la sim milanese il titolo è da mantenere (rating hold reiterato) per Akros è invece da comprare (rating buy anche in questo caso confermato). Da un lato, quindi, c’è una prospettiva bullish e dall’altro una visione più neutrale. Questo diverso approccio influenza anche il target price sul titolo. In entrambe le valutazioni è presente un upgrade rispetto a quello precedente ma mentre per Equita le azioni Azimut possono arrivare a 34 euro (dai precedenti 31,5 euro), per Akros hanno spazio per salire fino a 38 euro (dai 34 euro precedenti).

Come si può notare in entrambi i casi è presente potenziale di upside rispetto ai prezzi attuali ma quello implicato dalla valutazione di Akros è decisamente maggiore.

Ricordiamo che nei giorni scorsi Azimut Holding aveva reso noti i dati sulla raccolta a settembre, periodo chiuso con un totale di 1,93 miliardi di euro, di cui 1,2 miliardi relativi alle soluzioni gestite. Grazie a questo parziale, il dato relativo ai primi nove mesi dell’anno è salito a 15,34 miliardi di euro. Sempre a fine fine settembre 2025 il totale delle masse di Azimut risultava invece pari a 123,07 miliardi di euro. Con l’occasione i vertici della quotata avevano anche ricordato che il target di raccolta su tutto il 2025 è stato recentemente aumentato nel range tra 28 e 31 miliardi di euro.

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