L’insider trading è una pratica illecita, che andremo ad analizzare in questo nostro approfondimento.

Negli ultimi anni il trading ha conosciuto un fortissimo sviluppo. E tante volte su queste pagine abbiamo riassunto quali siano stati i principali punti di forza e di crescita di questo comparto, che ha attratto un altissimo numero di giovani investitori, evidentemente attratti dai grandi guadagni che è possibile conseguire mediante un’opportuna strategia di trading. Una verità che ha contribuito ad accedere nuovo interesse per quanto accade all’interno del mercato finanziario, uno scenario nel quale è possibile conseguire tanti profitti (e tante perdite).

L’importanza delle informazioni

Come tutti i trader ben sanno, uno degli elementi più importanti per poter orientare la propria strategia di trading è rappresentata dalla disponibilità di informazioni in grado di influenzare più o meno positivamente le posizioni che si è scelto di aprire e di gestire.

Disporre di informazioni “privilegiate“, che possano costituire un vantaggio rispetto a quanto noto sul mercato, non può che generare un significativo valore competitivo che, spesso, è anche in grado di rappresentare la linea di demarcazione tra la possibilità di condurre un modello di trading di successo, da un modello di trading deludente.

La definizione corretta di informazione privilegiata è la seguente:

un’informazione di carattere preciso, che non è stata resa pubblica, concernente, direttamente o indirettamente, uno o più emittenti strumenti finanziari od uno o più strumenti finanziari, che, se resa pubblica, potrebbe influire in modo sensibile sui prezzi di tali strumenti finanziari.

L’art. 180 del D.Lgs. 58/1998 (Testo Unico sull’Intermediazione Finanziaria)

E proprio la possibilità di poter avere accesso a informazioni così sensibili per poter influenzare i propri trade, ha alimentato nel corso degli anni dei comportamenti illeciti sempre più frequenti, sfocianti poi in reati previsti dalle norme del codice italiano e internazionale. Una di questi è l’insider trading.

Insider Trading
Insider Trading

Che cosa è l’insider trading

L’insider trading è un reato relativamente recente all’interno dell’ordinamento italiano, consistente nell’abuso di informazioni privilegiate, ovvero di notizie che ancora non sono state rese pubbliche, e nel conseguente sfruttamento di queste informazioni per poter ottenere dei profitti, nella consapevolezza di sapere in che modo la pubblicazione di tali notizie potrà modificare il mercato.

Insomma, immaginate di sapere che in una società sta per avvenire un grave ribaltone nel top management. Oppure di sapere prima di tutti che i bilanci della società sono tutti truccati, e che nei prossimi giorni verrà diffusa tale verità tramite stampa. Utilizzare tali informazioni per poter vendere o comprare i titoli (a seconda della “direzione” che potrebbero avere le azioni dinanzi a una notizia positiva o negativa), ottenendo un profitto dal vostro vantaggio, può configurare l’ipotesi insider trading.

Il problema è la speculazione

Inside trading
Cos’è l’Insider Trading?

Naturalmente, nessuno vi condannerà per essere entrati in possesso di tali informazioni, se il modo con cui ve le siete procurate è lecito. Quel che invece non è lecito è lo sfruttamento speculativo di tali informazioni riservate, che non possono essere utilizzate per poter orientare i propri trade.

In altri termini, se percorrendo un corridoio dei piani alti avete casualmente sentito una notizia shock sul destino della società, che ancora non è stata pubblicata sul mercato, non state facendo insider trading. Se invece avete ottenuto quella notizia frugando illecitamente nei computer dell’amministratore delegato per poi poter fare del trading speculativo, lo state facendo. Chiaro, no?

Proprio per questo motivo la legge prescrive che una serie di soggetti non possa acquistare, vendere o compiere altre operazioni, direttamente o indirettamente, per conto proprio o per conto di terzi, su strumenti finanziari, utilizzando le informazioni privilegiate in suo possesso. Se così facesse, “barerebbe”, poiché non giocherebbe sui mercati finanziari con le stesse carte di cui sono in possesso gli altri utenti. Per lo stesso motivo, questi soggetti non possono comunicare ad altri soggetti l’informazione privilegiata al di fuori del normale esercizio di lavoro, oppure consigliare altre persone, proprio sulla base delle notizie privilegiate in suo possesso, il compimento di queste operazioni.

L’insider trading è dunque una pratica scorretta, ma non è necessaria per avere successo negli investimenti finanziari. Con le informazioni pubbliche o grazie al social trading puoi ricevere spunti, consigli e opinioni sull’andamento del prezzo degli asset finanziari. Un broker che ti consente di provare il social trading è eToro, che offre anche un conto demo completamente gratuito da 100.000$ virtuali, che puoi usare per fare simulazioni su tutta la piattaforma.

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Normativa italiana sull’insider trading

Per poterne sapere di più sull‘insider trading, bisogna compiere un breve ripasso di quella che è la normativa comunitaria e italiana su questo reato.

In particolar modo, la legge comunitaria del 2004, recepita in Italia con la l. 62/2005, ha permesso di inserire nel nostro ordinamento alcune novità piuttosto importanti sul trading, incrementando la severità delle condanne previste a fronte di comportamenti illeciti, come la reclusione da uno a sei anni e le multe fino a 3 milioni di euro, eventualmente incrementabili fino a tre volte, o maggiore importo di dieci volte il profitto conseguito, a discrezione del giudice.

Gli illeciti, si tenga conto, riguardano sia il c.d. Insider primario, che colui che sfrutta queste informazioni avute dal primario. Nel primo caso parleremo di Insider primario per poter indicare chi, avendo avuto le informazioni, in prima persona decide di sfruttarle per poter ottenere illecitamente dei profitti nel mercato finanziario. Nel secondo caso invece parliamo di Insider secondario, indicando chi sfrutta tali informazioni avendole avute dal primario.

La differenza – non certo irrilevante – è che mentre il comportamento commesso dall’Insider primario può configurare un reato, quello dell’Insider secondario è relativo a un mero illecito amministrativo (ovvero, non c’è reclusione).

Sanzioni per l’Insider Trading

Le sanzioni variano a seconda se si tratti di illecito amministrativo o reato penale:

  • illecito amministrativo: a partire da 20.000€ a 3 milioni di euro.
  • reato penale: reclusione da 1 a 6 anni più sanzione penuniaria che può variare dai 20.000€ ai 3 milioni di euro.

Emettendo la condanna, il giudice potrà incrementare (fino a 3 volte) la pena in base al profitto generato illecitamente ed eventuali altre considerazioni; mentre la sanzione non può superare 10 volte il guadagno ottenuto per via dell’insider trading.

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