Il 2022 è stato un anno molto impegnativo per il mercato immobiliare. All’inizio, gli aspiranti acquirenti si sono trovati in una situazione davvero difficile, con il real estate che vanta prezzi delle case molto diversificati che, in alcuni mercati internazionali (come gli USA) avevano toccato le stesse.

Negli ultimi mesi, però, le scorte disponibili sul mercato sono aumentate e i prezzi delle case hanno iniziato a diminuire negli stessi mercati in cui si è risentito maggiormente di questi cicli (un po’ meno in Italia, dove la corsa dei prezzi è stata lenta).

Per gli acquirenti internazionali, però, i vantaggi di questi spostamenti sono stati compensati dall’aumento dei tassi ipotecari e dalla crescente incertezza sui futuri costi di finanziamento alla luce degli ulteriori aumenti dei tassi previsti dalle banche centrali.

Ora, che tu sia un investitore immobiliare o una persona comune che spera di acquistare una casa, è importante sapere cosa aspettarsi dal mercato immobiliare nell’ultima parte del 2022 e oltre.

È probabile che le case invendute aumentino

A luglio, l’Associazione nazionale degli agenti immobiliari ha riferito che l’inventario di case invendute sul mercato era di 1,31 milioni, con un’offerta di 3,3 mesi, in base al ritmo delle vendite in quel momento sul mercato statunitense. Si tratta di una crescita rispetto a gennaio: all’epoca, le case disponibili per la vendita erano solo 860.000. Ma un’offerta di 3,3 mesi non è sufficiente a soddisfare la domanda degli acquirenti. Perché ciò accada, in genere è necessario un minimo di 4 mesi di offerta, e – dunque – in un mercato così rilevante per chi investe in real estate come gli USA è un valore davvero basso.

Tuttavia, poiché durante l’estate sono stati compiuti ulteriori progressi sul fronte delle scorte di appartamenti, è lecito supporre che l’offerta di case disponibili continuerà ad aumentare. I venditori sono pienamente consapevoli che gli economisti hanno lanciato l’allarme recessione e che i rialzi dei tassi di riferimento da parte della Federal Reserve potrebbero spingere altri acquirenti fuori dal mercato. È probabile che agiscano di conseguenza, mettendo in vendita le loro case il prima possibile.

Nel frattempo, mentre le scorte continuano a salire, i prezzi delle case dovrebbero iniziare a scendere. E questo potrebbe offrire maggiori opportunità agli acquirenti.

Le vendite di case dovrebbero rallentare nei mercati chiave

Negli USA a luglio la National Association of Realtors ha riferito che le vendite di case esistenti sono diminuite per il sesto mese consecutivo. Le vendite di luglio sono diminuite del 5,9% rispetto al mese precedente e del 20,2% rispetto all’anno precedente.

Le vendite di case potrebbero continuare a rallentare perché gli acquirenti si tirano indietro a causa dei timori di recessione o sono spaventati dall’aumento dei tassi ipotecari. Ma uno dei motivi prevalenti per cui le vendite di case sono diminuite è che non ci sono molte scorte di immobili, come sopra abbiamo già anticipato. È bene pertanto che i venditori non si facciano prendere dal panico per una recessione del mercato immobiliare che potrebbe contagiare in parte anche il nostro mercato.

I mutui diventeranno più costosi

Una cosa è certa: né la Federal Reserve né la Banca centrale europea hanno ancora terminato le loro mosse per combattere l’inflazione. Pertanto, è probabile che quest’anno si verifichino ulteriori aumenti dei tassi dei fondi federali, che a loro volta dovrebbero far salire i tassi dei mutui.

Questo non significa che gli acquirenti debbano aspettarsi un aumento drastico dei tassi ipotecari. Tuttavia, gli impatti sulle rate dei mutui non mancheranno di farsi sentire in misura non marginale.

Naturalmente, queste sono alcune delle previsioni per chi investe nel real estate internazionale e, come tali, si basano su fattori come le variazioni delle scorte immobiliari e i numeri delle vendite di case. Non è dunque detto che si verifichino: un atteggiamento attendista, per le prossime settimane, potrebbe essere salutare…

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