Qual è l’investimento migliore tra il buono fruttifero e il libretto postale? Si tratta di una domanda alla quale non è facile dare una risposta, infatti è una decisione complessa da prendere, specialmente in un periodo di incertezza economica come quello attuale.

il mezzo busto di un uomo che indica qualcosa davanti a un grafico con l'andamento di alcuni titoli

La crisi economica e l’aumento dei prezzi al consumo hanno portato ad un’alta inflazione, che ha influenzato negativamente il potere di acquisto degli italiani. Sebbene l’inflazione sia diminuita leggermente nei primi mesi del 2023, la situazione è ancora instabile.

In un momento di incertezza come questo, risulta difficile mettere da parte dei risparmi. Coloro che hanno risparmiato tendono a tenere i loro soldi sui conti correnti tradizionali anziché investirli, ma questa scelta comporta una perdita del potere di acquisto a causa dell’inflazione che erode il valore effettivo dei soldi nel tempo. Di conseguenza, la stessa somma di denaro non permetterà di acquistare la stessa quantità di prodotti o servizi in futuro.

Inoltre, la mancata decisione di investire comporta la perdita dei potenziali guadagni che si potrebbero ottenere con soluzioni di risparmio. Tuttavia, data la bassa propensione al rischio degli italiani, è comprensibile che sia difficile identificare la soluzione di investimento a breve termine migliore in un contesto di incertezza.

Tra le soluzioni considerate più sicure per i piccoli risparmiatori, spiccano due alternative offerte da Poste Italiane: i libretti postali e i buoni fruttiferi. Entrambi sono soluzioni di investimento garantite dalla Cassa Depositi e Prestiti e dallo Stato italiano.

I libretti di risparmio sono considerati come salvadanai che consentono di conservare i risparmi senza alcun rischio. Possono essere emessi sia in formato cartaceo che dematerializzato e offrono rendimenti annuali fissi. Poste Italiane propone quattro tipologie di libretti:

  • Libretto Ordinario: offre un rendimento lordo fisso dello 0,001% all’anno.
  • Libretto Smart: offre rendimenti variabili lordi dello 0,30% a 90 giorni, dello 0,40% a 360 giorni e dello 0,75% a 150 giorni.
  • Libretto per Minori: dedicato ai minorenni, presenta un interesse fisso lordo dello 0,01% all’anno.
  • Libretto Giudiziario: consente di acquisire denaro da procedimenti giudiziari e offre un interesse fisso lordo dello 0,01% all’anno.

I libretti, simili ai conti correnti, sono dotati di IBAN e consentono versamenti e prelievi, ma non consentono acquisti online o offline.

D’altra parte, i buoni fruttiferi postali sono soluzioni a rischio minimo garantite dallo Stato Italiano e emesse dalla Cassa Depositi e Prestiti. Possono essere sottoscritti presso l’ufficio postale con tagli minimi da 50,00 euro, sia in formato cartaceo che dematerializzato, e hanno una durata di 12 anni con scadenze triennali.

Ci sono diverse tipologie di buoni fruttiferi in circolazione, come ad esempio i Buoni 3×4, con interessi lordi crescenti. Inoltre, esiste il Buono Ordinario, con durata di 20 anni e scadenza annuale, e interessi lordi crescenti, oltre ad altri dedicati ai minori.

A differenza dei libretti postali, i buoni fruttiferi sono soggetti a un’imposta di bollo con aliquota agevolata del 12,5%.

A prima vista, sembrerebbe che il buono fruttifero postale possa essere la soluzione migliore. Rispetto ai rendimenti dei libretti postali, che variano tra lo 0,001% e lo 0,75%, i buoni fruttiferi offrono rendimenti che vanno dall’0,05% allo 0,75% per i Buoni 4×4. Inoltre, mentre i rendimenti dei libretti postali sono fissi nel tempo, quelli dei buoni fruttiferi sono crescenti nel corso del tempo.

Tuttavia, la scelta tra il buono fruttifero e il libretto postale dipende dalle esigenze personali, dalla propensione al rischio e dalle aspettative di rendimento dell’investitore. È consigliabile consultare un esperto finanziario o un consulente di investimenti per valutare attentamente le opzioni e prendere una decisione informata in base alle circostanze individuali.

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