Oro verso i 3.500$: Citi prevede nuovi record grazie ai tagli dei tassi e al crollo del dollaro

La banca d’investimento Citi ha aggiornato in modo significativo le proprie previsioni sull’oro, stimando che entro tre mesi il metallo prezioso potrebbe raggiungere i 3.500 dollari l’oncia, contro i 3.300 precedentemente previsti. Anche il range di oscillazione stimato è stato rivisto al rialzo, passando da 3.100-3.500 dollari a una nuova fascia compresa tra 3.300 e 3.600 dollari l’oncia.

Questa revisione riflette una visione più pessimista da parte dell’istituto sulle prospettive economiche a breve termine degli Stati Uniti, soprattutto in relazione alla crescita economica rallentata, all’inflazione legata ai nuovi dazi doganali e al possibile indebolimento del dollaro nel corso della seconda metà del 2025.

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Un contesto economico favorevole all’ascesa dell’oro

Secondo Citi, le crescenti tensioni commerciali internazionali, innescate dall’introduzione di dazi generalizzati da parte del presidente Trump contro Paesi come Canada, India, Brasile e Taiwan, stanno contribuendo a peggiorare il clima economico globale, rendendo l’oro ancora più attraente come bene rifugio.

In questo scenario, il metallo giallo beneficia anche di attese di tagli dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve. L’oro tende infatti a rafforzarsi quando i tassi calano, perché diminuisce il rendimento reale degli investimenti alternativi.

A sostenere ulteriormente la crescita del prezzo, secondo Citi, è stata anche una domanda complessiva in forte crescita: dal 2022 l’interesse per l’oro è aumentato di oltre il 30%, spinto da:

• forti afflussi da parte degli investitori istituzionali,
• acquisti consistenti da parte delle banche centrali,
• e una domanda di gioielli sorprendentemente resiliente, nonostante il prezzo elevato.

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Le ultime reazioni del mercato

Nonostante il trend positivo, lunedì il prezzo spot dell’oro ha registrato un lieve calo dello 0,1%, attestandosi a 3.360,2 dollari l’oncia alle ore 09:38 GMT, a causa di prese di profitto dopo il rally della settimana precedente. I future sull’oro statunitensi sono però saliti dello 0,4%, raggiungendo quota 3.412,31 dollari.

Il recente balzo del metallo prezioso, con un rialzo superiore al 2% venerdì scorso, è stato alimentato dai dati deboli sul mercato del lavoro USA, che hanno rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi d’interesse. Il report ha evidenziato solo 73.000 nuovi posti di lavoro non agricoli a luglio, un dato inferiore alle attese e in calo rispetto a giugno (dopo una revisione al ribasso).

Questo ha portato l’indice CME FedWatch a stimare una probabilità dell’81% per un taglio dei tassi già a settembre, elemento che potrebbe continuare a sostenere il rally dell’oro nelle prossime settimane.

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