Le azioni Tenaris sono avviate a chiudere l’ultima seduta della settimana con un passivo di circa mezzo punto percentuale contro un Ftse Mib che invece segna un rialzo dello 0,3 per cento. A circa un’ora e mezza dal termine degli scambi, Tenaris passa di mano a 14,88 euro.
L’entità del ribasso non è ampia, tuttavia tenendo conto che anche le due precedenti sessioni sono terminate in rosso, non c’è da stupirsi se il passivo settimanale sul groppone inizia ad essere bello consistente. Dai grafici si può subito notare il rosso del 3 per cento che caratterizza la prestazione settimanale di Tenaris. Non va meglio allargando il periodo di esame al mese: in questo caso il ribasso rimediato dalla quotata petrolifera è del 4 per cento. E che dire, visto che ci siamo, del -19 per cento messo a segno da inizio anno?
L’impressione che si ha è che Tenaris, complice l’assenza di spinta da parte del prezzo del petrolio, non stia riuscendo più a trovare motivi di visibilità. Del resto se anche le notizie potenzialmente positive come possono essere considerate le aggiudicazioni di nuove commesse, non danno la spinta decisiva, allora qualche domanda i trader dovrebbero farsela.
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Tenaris sigla un accordo con BP per il progetto Tangguh UCC in Indonesia
Dicevamo dei nuovi accordi siglati.
Proprio questa mattina la quotata ha annunciato la firma di un accordo quadriennale con BP per la fornitura di tubi e rivestimenti destinati al progetto Tangguh UCC, situato nella provincia di Papua Barat, in Indonesia. L’intesa prevede la consegna di tubi in acciaio di grado 13Cr, oltre a un pacchetto completo di supporto tecnico e servizi di assistenza direttamente sul campo.
Il progetto Tangguh UCC si può ritenere una delle iniziative energetiche più rilevanti del paese asiatico e include diverse componenti strategiche. Tra queste figurano lo sviluppo del giacimento di gas Ubadari, il potenziamento delle tecnologie di recupero del gas attraverso sistemi di cattura, utilizzo e stoccaggio del carbonio (CCUS) e la realizzazione di nuove infrastrutture di compressione onshore. Tutte queste attività sono integrate con gli impianti già operativi presso il complesso Tangguh LNG, che costituisce un nodo fondamentale per la produzione e l’esportazione di gas naturale liquefatto indonesiano.
Da evidenziare che l’iniziativa ha ricevuto il riconoscimento ufficiale come progetto strategico nazionale da parte del governo di Giacarta, a conferma del suo ruolo chiave nello sviluppo energetico e nella sicurezza delle forniture del Paese. Per l’Indonesia, infatti, il Tangguh UCC non solo rafforza la capacità produttiva di gas naturale, ma introduce anche soluzioni innovative per ridurre le emissioni, in linea con gli obiettivi di transizione energetica e sostenibilità.
La partecipazione di Tenaris conferma il posizionamento dell’azienda italiana come partner di riferimento per le grandi operazioni nel settore oil & gas. Grazie all’esperienza consolidata nella produzione di tubi ad alte prestazioni e nell’assistenza tecnica, il gruppo contribuirà a garantire affidabilità e continuità al progetto.
Non solo ma grazie a questa collaborazione, Tenaris e BP andranno a rafforzare ancora di più la loro alleanza in un contesto in cui innovazione l’tecnologica è sempre più importante.
Insomma teoricamente l’accordo è una buona notizia e dovrebbe fare da catalizzatore alle azioni Tenaris che invece restano deboli e sono avviate al loro terzo ribasso di fila in borsa.
Eppure il rating medio sulle azioni Tenaris sarebbe accumulate con 6 valutazioni buy (comprare) su un totale di 13. Anche il target price medio è decisamente più alto delle quotazioni attuali: 20,45 dollari contro i 17,63 dollari attuali (c’è quindi un bel upside del 16 per cento). Eppure manca il giusto catalizzatore per ridare appeal al titolo.
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