Come abbiamo già detto in altre parti della nostra guida, una tendenza raramente segue una linea retta senza includere una serie di tendenze minori: è dunque il tempo di comprendere come “funziona” questa situazione, ovvero capire che cosa sono i ritracciamenti.

Cos’è un ritracciamento

Un ritracciamento rappresenta un’inversione temporanea nella direzione del prezzo, che va contro la tendenza principale. È anche chiamato “correzione” della tendenza principale, e non va confuso con la “inversione”, visto e considerato che il ritracciamento è generalmente un cambiamento di breve termine all’interno della principale tendenza a lungo termine, mentre l’inversione segnala la fine della tendenza più ampia e l’inizio di una nuova tendenza.

Chiaro no?

In linea di massima, durante un significativo trend rialzista, l’aumento dei prezzi viene periodicamente interrotto da correzioni al ribasso. L’inizio di queste correzioni è solitamente un punto di resistenza, mentre il fondo di tali correzioni (il punto di arresto) è di norma un punto di supporto. Un ritracciamento è da intendersi dunque come una tendenza più piccola che va nella direzione opposta alla tendenza principale.

L’utilità dei ritracciamenti

All’interno di una tendenza, possono verificarsi numerosi ritracciamenti di diverse grandezze e in grado di interessare diversi periodi di tempo. Ora, tenete conto che la fine di una correzione è contrassegnata dal punto di supporto o resistenza (a seconda della direzione della tendenza) per la tendenza a lungo termine, e che la lunghezza e il tempo di questa correzione possono rivelarci qualcosa riguardo al trend più lungo, quello principale.

In un trend rialzista possiamo ad esempio aspettarci che i ritracciamenti possano essere brevi e che non sempre possano ritornare sui livelli di “salita” precedente. Una regola generale è infatti che se una tendenza sembra aumentare fortemente, allora i ritracciamenti possono giungere ad essere inferiori al 50% della tendenza precedente (naturalmente, lo stesso è ben valido anche per le tendenze al ribasso).

Nel caso in cui il ritracciamento in una tendenza al rialzo estenda la sua diminuzione oltre il 50%, allora la linea di tendenza nel trend rialzista più lungo dovrebbe diventare irrilevante. Pertanto, la quantità di un ritracciamento fornisce già un’indicazione di quale sia la forza della tendenza più ampia.

Ancora, tenete conto che un ritracciamento che si verifica in una tendenza ancora esistente può fornire a un trader, che magari non ha partecipato alle prime fasi del trend, l’opportunità di cavalcare una tendenza più lunga di quanto non potesse immaginare. Se il ritracciamento continua a mantenersi al di sopra della linea di tendenza a più lungo termine e continua a non ritracciare più del 50%, questa situazione potrebbe dunque rappresentare una concreta opportunità per un operatore, di agire nella direzione della tendenza a lungo termine.

Quale percentuale di ritracciamento attendersi?

In realtà i ritracciamenti raramente raggiungono una percentuale specifica, anche se ci sono alcuni analisti che ritengono che i ritracciamenti misurati in percentuale possano fornire un buon punto per entrare in una determinata posizione. Per costoro, ad esempio, in un trend rialzista o in ribasso i prezzi tendono a ritornare a una percentuale specifica come il 33%, il 50% o il 66%, oltre alle famose percentuali di Fibonacci, il 38,2% e il 61,8%.

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