Trump minaccia dazi sui farmaci e crollano le azioni AstraZeneca e GSK

Le azioni di AstraZeneca e GSK hanno registrato un netto calo in seguito alle recenti dichiarazioni dell’ex presidente USA Donald Trump, che ha minacciato l’introduzione di dazi doganali sui farmaci importati.

L’annuncio ha avuto un impatto immediato sui mercati finanziari, trascinando in rosso i principali titoli del comparto farmaceutico.

Nel dettaglio, AstraZeneca ha perso l’1,2%, mentre GlaxoSmithKline ha ceduto anch’essa l’1,2% durante le contrattazioni a Londra. Il timore di nuove politiche protezionistiche ha colpito anche altre big del settore, come Roche, Sanofi, e le indiane Sun Pharma e Dr. Reddy’s Laboratories, tutte in ribasso a fine seduta.

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Le parole di Trump fanno tremare il settore farmaceutico globale

Durante un comizio elettorale, Trump ha ribadito la volontà di riportare la produzione farmaceutica negli Stati Uniti, minacciando l’introduzione di dazi “pesanti” a breve termine su tutti i farmaci importati.

Queste affermazioni hanno risvegliato il ricordo di quanto accaduto nell’aprile scorso, quando esternazioni simili causarono un crollo dei titoli farmaceutici britannici, con una perdita di oltre 14 miliardi di sterline di capitalizzazione di mercato.

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L’industria reagisce: possibili violazioni delle regole WTO

Le principali associazioni di categoria, come PhRMA e BIO, hanno reagito con preoccupazione, sottolineando che eventuali dazi su farmaci potrebbero rappresentare una violazione degli accordi internazionali dell’Organizzazione Mondiale del Commercio.

Inoltre, un simile intervento andrebbe a colpire le delicate catene di approvvigionamento globali, generando instabilità nell’intero ecosistema sanitario.

• Rischio di violazione delle regole del WTO
• Possibile interruzione delle catene di fornitura
• Forte impatto sull’equilibrio del sistema sanitario globale

Anche a livello diplomatico la questione si è subito accesa: Unione Europea, Cina e Corea del Sud hanno formalizzato le proprie obiezioni alle minacce di Trump, segnalando il rischio di tensioni commerciali internazionali proprio in un settore strategico come quello farmaceutico.

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Le contromosse delle aziende: più investimenti in USA e focus sull’IA

Nonostante l’incertezza, le multinazionali del farmaco cercano di correre ai ripari. GlaxoSmithKline ha annunciato un piano di espansione produttiva negli Stati Uniti, affiancato da un’importante adozione di tecnologie basate sull’intelligenza artificiale per migliorare l’efficienza dei processi.

AstraZeneca, dal canto suo, osserva attentamente l’evoluzione dello scenario geopolitico, mantenendo una posizione di attesa.

• Nuovi investimenti produttivi sul territorio statunitense
• Utilizzo crescente di strumenti di intelligenza artificiale
• Ottimizzazione dei processi per affrontare la crisi

Fino a oggi, il comparto farmaceutico era esente dai dazi commerciali imposti dagli Stati Uniti, ma la situazione sembra destinata a cambiare. Interpellato sull’argomento, l’Ufficio del Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti ha preferito non rilasciare commenti ufficiali sulle nuove misure annunciate da Trump.

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