Le azioni Eni sotto ai riflettori nella prima seduta settimanale di scambi. La quotata del Cane a Sei Zampe sta segnando un rialzo dello 0,9 per cento a 13,53 euro in un contesto generale che vede il paniere di riferimento muoversi in modo piuttosto contratto. Grazie al leggero rialzo, Eni riesce a ridurre il passivo accumulato nell’ultimo mese che è ora pari al 2,8 per cento mentre la prestazione anno su anno evidenzia un rosso di quasi il 10 per cento.

Chart di trading e barili con logo Eni
Eni cavalca il prezzo del petrolio e si muove in verde – MeteoFinanza

L’andamento odierno di Eni è tutto sommato positivo se si tiene conto non solo della prestazione complessiva dell’indice Ftse Mib ma anche e soprattutto delle notizie price sensitive potenzialmente negative arrivate questa mattina e che riguardano direttamente il Cane a Sei Zampe. Un’esplosione si è infatti verificata in un deposito nell’area del sito Eni a Calenzano, in provincia di Firenze. Spesso, nel momento in cui accadono eventi di questo tipo, la reazione del titolo interessato tende ad essere negativa per ovvi motivi. Almeno per adesso, però, non sembra essere questo il caso di Eni.

Cosa è successo al deposito Eni di Calenzano

Un’esplosione si è verificata questa mattina in un deposito del sito Eni a Calenzano, provocando un vasto incendio nell’area destinata al rifornimento di carburante per le autobotti.

Cosa sappiamo finora?

Stando alle prime notizie, una serie di mezzi e la pensilina della struttura sarebbero coinvolti dalle fiamme. Di certo c’è che dai comuni vicini risulta essere palesemente visibile una densa colonna di fumo. Sul posto stanno intervenendo i Vigili del Fuoco e la Polizia per mettere in sicurezza l’area e contenere i danni.

L’esplosione l’incendio stanno impattando sulla viabilità e sui trasporti. Stando a quanto comunicato dalle autorità l’uscita di Calenzano dell’A1 risulta essere chiusa in entrambe le direzioni. Autostrade per l’Italia consiglia di utilizzare i caselli di Scandicci o Barberino del Mugello. Forti ripercussioni anche sulla circolazione ferroviaria con tutta una serie di treni che sono stati soppressi. In particolare risultano essere bloccate le linee ferroviarie convenzionali Firenze-Bologna e Firenze-Prato-Pistoia. Trenitalia prevede inoltre cancellazioni e limitazioni alla normale circolazione ferroviaria.

Azioni Eni per adesso al “riparo” dall’incidente a Calenzano

Per adesso non sembrano esserci conseguenze sul titolo Eni. Il Cane a Sei Zampe sembra più che altro influenzato dall’andamento positivo delle quotazioni petrolifere. E’ quindi il prezzo del petrolio il driver principale odierno di Eni e delle altre big del settore (ad esempio sono in atto acquisti molto forti su Tenaris) mentre l’incidente di Calenzano non viene preso in considerazione dai trader.

A sua volta il prezzo del greggio viene spinto in avanti dal ritorno della tensione in Medio Oriente. La caduta di Assad in Siria con la presa del potere da parte dei ribelli fomenta le preoccupazioni per quello che potrebbe ora avvenire nell’area. Molte ipotesi sono sul tavolo e ciò contribuisce a sostenere la speculazione sul valore del greggio. Le azioni Eni traggono visibilità da tutto questo.

Cosa possono fare i trader in questa situazione?

Tenendo conto che le azioni Eni non sembrano essere condizionate dall’incidente di Calenzano, la prima idea è quella di comprare sfruttando proprio il positivo trend in atto. E’ palese che, almeno in questa fase, sia il rialzo del prezzo del petrolio ad essere preponderante e il resto venga dopo.

Oltre all’andamento del greggio, altro fattore di cui tenere conto prima di posizionarsi su Eni è la progressione del piano di buyback in essere. La scorsa settimana il management di Eni aveva reso noto di aver comprato, nel periodo compreso tra il 25 e il 29 novembre, 4,6 milioni di azioni proprie al prezzo medio ponderato di 13,5273 euro per azione. Il controvalore complessivo dell’operazione era stata pari a 62,5 milioni di euro. Il Cane a Sei Zampe aveva anche precisato che, in seguito proprio a tali acquisti, la società era arrivata a detenere 169,9 milioni pari al 5,2 per cento del capitale sociale della quotata.

Nonostante l’effetto positivo derivante dal prezzo del greggio e le novità sul buy-back gli analisti non sembrano brillare di ottimismo sulle azioni Eni. Le due più recenti valutazioni sulle prospettive del Cane a Sei Zampe sono state espresse da Morgan Stanley e da Berenberg. Per i primi il titolo Eni è overweight (valutazione confermata) con target price a 17,1 euro rivista al ribasso mentre per Berenberg meglio un approccio prudente (rating a neutral) con target price a 15,5 euro. Mentre il primo prezzo obiettivo implica un forte potenziale di upside rispetto alle attuali valutazioni, nel secondo caso il margine è più basso.

Per sfruttare le indicazioni degli esperti e investire in azioni Enel si possono usare broker come quelli nella tabella in basso:

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