Giornata tutto sommato tranquilla per le azioni Ferrari che nella penultima seduta della settimana segnano un calo dello 0,6 per cento a quota 405 euro dopo l’exploit delle ultime sedute. La leggera flessione in atto oggi allarga leggermente la negativa performance a un mese della quotata portandola su un rosso del 4,5 per cento in un contesto generale che vede invece il titolo avanza del 4 per cento nel raffronto anno su anno. Nel complesso, Ferrari non sembra essere particolarmente brillante. E’ oggettivo che l’interesse degli investitori sia nel medio che nel lungo termine sia stato catturato da ben altri titoli.

una Ferrari in primo piano con grafico a candele sullo sfondo
Rating azioni Ferrari – MeteoFinanza.com

Quanto abbiamo fin qui detto potrebbe spingere alcuni investitori a lasciar perdere un titolo come Ferrari. In realtà un occhio di riguardo bisognerebbe invece averlo come hanno lasciato intendere gli analisti di Barclays che proprio di recente hanno confermato il consiglio di sovrappesare nel portafoglio le azioni Ferrari (rating overweight) fissando il target price a 485 euro. Siamo molto sopra le quotazioni attuali e ciò significa che sul titolo c’è potenziale di upside…altro che trascurarlo!

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Tanto margine di rialzo per le azioni Ferrari

Solidità dei margini operativi in un contesto globale che continua ad essere molto complesso, un portafoglio ordini pienamente coperto fino al 2026 e una strategia di pricing efficace sono le tre ragioni a supporto della view ottimistica espressa da Barclays sulle azioni Ferrari.

Venendo ai numeri, gli analisti inglesi prevedono per il secondo trimestre del 2025 un margine EBIT del 30,3 per cento in linea con il dato del trimestre precedente ma superiore alla guidance ufficiale della stessa Rossa di Maranello. Analizzando più da vicino la voce, Barclays vede si una riduzione nelle consegne della Daytona ma prevede più consegne dei modelli ad alto margine come la 12 Cilindri e la SF90XX che ovviamente vanno a fare compensazione.

E sempre restando in ambito numeri, grazie ad un margine lordo del 50,52 per cento e una generazione di flussi di cassa robusti, Ferrari, ancora una volta, dovrebbe rivelarsi realtà solidissima dal punto di vista finanziario.

Per quello che riguarda l’impatto dei dazi Usa, nel secondo trimestre Ferrari non ha risentito in modo significativo dell’aumento delle tariffe doganali, anche se ha già pianificato aumenti di prezzo selettivi su alcuni modelli per assorbire eventuali impatti futuri.

Apprezzabile il fatto che la società abbia confermato le sue previsioni finanziarie per il 2025, con un Ebitda atteso di almeno 2,68 miliardi di euro (per alcuni analisti la stima è addirittura di 2,8 miliardi di euro)

Scendendo nella valutazione degli esperti inglesi, il portafoglio ordini di Ferrari è descritto da Barclays come “completamente coperto per il 2026” tanto che diversi modelli sono già sold-out. Addirittura gli ultimi ordini per la Purosangue si estendono fino al 2027-2028.

Insomma Ferrari gode di una enorme visibilità nel settore auto e ciò deriva proprio dalla sua natura di titolo del lusso.

Cosa fare con le azioni Ferrari?

Il rating overweight e il target price a 485 euro parlano chiare sulle prospettive di Barclays sulle azioni Ferrari. Un catalizzatore di lungo termine che i trader potrebbero sfruttare è il Capital Markets Day del 9 ottobre. Durante questo evento, il management di Ferrari toglierà il velo dal piano strategico per il periodo 2026-2030. Tra le novità più attese c’è il debutto del primo veicolo elettrico a batteria (BEV): la Ferrari Elettrica. Manca ancora tanto a questo evento, e prima c’è la pubblicazione dei conti trimestrali, ma su lungo termine non dovrebbe essere trascurato.

Consensus positivo anche da altri analisti

Oltre a Barclays, anche altri importanti istituti hanno espresso fiducia su Ferrari. UBS ha alzato il target price a 560 dollari, con rating Buy. Bernstein e RBC Capital Markets hanno confermato i rating outperform, con target rispettivamente a 575 e 500 dollari.

Con una crescita dei ricavi del 12,36 per cento e dei dividendi del 31,54 per cento nell’ultimo anno, Ferrari continua a offrire una combinazione unica di esclusività, solidità finanziaria e visione strategica. Insomma un quadro molto interessante.

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