Ieri è stata una giornata di grande euforia per le azioni STM. Il titolo dei microchips è infatti balzato da 22,43 euro del 3 giugno a 24,93 euro. Come si può vedere dal grafico in basso, l’andamento odierno della quotata, nonostante l’ulteriore progressione dello 0,5 per cento sopra ai 25 euro, appare più pacato. Ad ogni modo anche questo leggero rialzo è sufficiente per il consolidamento della già verde performance mensile che ora ammonta al 21,6 per cento.

Il fatto che STM sia stato uno dei migliori titoli dell’ultimo mese non deve però spingere all’eccessiva euforia perchè comunque la quotata continua ad essere fortemente deprezzata anno su anno. Il rosso del 36 per cento rispetto alle quotazioni di giugno 2024, fa pensare che STM resti sempre molto deprezzata.
Teoricamente si potrebbe quindi pensare di comprare ma, praticamente, il discorso è più complesso ed è forse proprio per questa ragione se i trader, dopo il rally di ieri, sembrano ora essere più prudenti. Il focus, come vedremo tra poco, è tutto sull’analisi del quadro tecnico post-balzo.
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La situazione tecnica delle azioni STM
La situazione tecnica di STM vede una prima resistenza collocata a quota 26,74 euro. Siamo quindi abbastanza lontani da quelli che sono i prezzi attuali. Ad ogni modo nel caso in cui questo livello dovesse essere violato, la seconda sarebbe a quota 30,6 euro. Per quello che riguarda i supporti, quello più prossimo è poco sopra i 21,52 euro. Lo scenario più plausibile è che dopo il rally possa proseguire la fase laterale del titolo con un assestamento dei prezzi.
Ciò sembra essere supportato anche dal quadro fondamentale. Il rischio che la spaccatura nella goverance tra francesi e italiani possa portare addirittura ad una scissione della società e alla nascita di due entità diverse (fattore che nella giornata di ieri è stato alla base del boom di acquisti) sembrerebbe essere stato scongiurato dall’accordo tra Meloni e Macron. Proprio l’intesa su STM è stata uno dei pochissimi punti su cui c’è stata convergenza tra le parti nel corso del bilatera tra Italia e Francia.
Rientrato questo potenziale catalizzatore speculativo, il focus passa alla crisi interna alla società. Il CEO Jean-Marc Chery ha affermato che saranno necessari 5000 licenziamenti in tre anni e non solo 2800 come precedentemente affermato. Di questi, togliendo i 2000 pensionamenti, gli altri saranno uscite volontarie.
Fin dove si possono spingere i prezzi di STM?
Sempre il rialzo messo a segno ieri da STM ha riacceso l’entusiasmo su quelli che potrebbero essere gli obiettivi di prezzo della quotata. In realtà la prospettiva degli investitori resta abbastanza cauta visto che il target price medio resta a 26,88 euro, sopra si le quotazioni attuali ma lontanissimo dalle quotazioni di un anno fa.
E infatti tutti gli ultimi aggiornamenti di rating e target price sono nel solco della prudenza. Ad esempio JP Morgan è da tempo neutral con target price a 26 euro mentre Equita è hold con un prezzo obiettivo addirittura di 22 euro, sotto le quotazioni attuali. Vero è che nella lista di valutazioni ci sono anche dei buy (comprare) come ad esempio quello di Citi ma anche in questo caso il target price è molto contenuto: i 25 euro indicati dalla banca d’affari Usa sono infatti proprio il valore attuale del titolo e ciò significa che, stando a questo punto di vista, non c’è alcun potenziale di rialzo.
In questo quadro complesso i trader sono chiamati ad orientarsi prima di prendere posizione sulla quotata. Per farlo possono usare anche strumenti derivati come i CFD che consentono di speculare in entrambe le direzioni (al rialzo e al ribasso) senza il possesso fisico del sottostante.
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