Quella di oggi sembrava proprio essere la classica seduta tranquilla prima della pausa per festività di domano Primo Maggio, e invece il Ftse Mib, dopo essere rimasto tranquillo fino a metà mattinata, ha cambiato rotta e ora si appresta ad arrivare al giro di boa delle 13 con un ribasso.

La vera “storia” non è però questa ma il forte calo registrato dai titoli del settore bancario. Improvvisamente si sono scatenate le vendite sulle azioni Unicredit e Banco BPM che hanno portato i due titoli ad essere i peggiori di tutto il listino di riferimento. Anche altri bancari va male (Monte dei Paschi) ma il rosso di Piazza Gae Aulenti e Piazza Meda non è eguali.
Cosa è improvvisamene accaduto? Quali sono le ragioni alla base di un passivo così ampio?
Prima di scendere nel dettaglio, ci teniamo ad evidenziare che un improvviso sell in atto su un titolo non significa che da quel titolo sia meglio stare alla larga. Oggi ci sono tutta una serie di strumenti come i CFD che consentono di fare trading al rialzo e al ribasso senza possesso del sottostante. Broker molto popolare che offre i CFD azionari è IQ Option.
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Forte vendite sulle azioni Unicredit e Banco BPM
Oltre che all’appartenenza al settore bancari, Unicredit e Banca BPM sono legate da un altro collante. Da alcuni giorni è infatti in corso l’offerta pubblica di scambio volontaria totalitaria (OPS) di Piazza Ge Aulenti sulle azioni del Banco BPM. L’OPS terminerà il 23 giugno prossimo ed è uno dei capisaldi del cosiddetto risiko del settore bancario che coinvolge anche altre quotate di primo piano (esempio OPS di Monte dei Paschi su Mediobanca e non solo).
Il punto è che l’esito dell’OPS di Unicredit sulle azioni Banco BPM è completamente incerto. Piazza Meda si è da sempre espressa contro e quindi le premesse per la riuscita dell’operazione non sono mai state ottimistiche.
La stessa posizione di Unicredit, soprattutto dopo il pronunciamento del governo, resta molto ambigua.
In questo contesto le vendite in atto oggi sulle azioni delle due quotate, potrebbero essere il segnale che il mercato ci sta credendo davvero poco all’OPS.
E infatti, a conferma di tutto questo, ci sono le dichiarazioni del presidente di Banco Bpm, Massimo Tononi. Il manager ha infatti espresso forte insoddisfazione per la persistente incertezza sulle condizioni poste da Unicredit per l’efficacia dell’offerta pubblica di scambio. Le parole del manager sono arrivate nel corso della conferenza stampa successiva all’assemblea di bilancio,. Tononi ha sollecitato Unicredit a prendere una posizione definitiva sulla proposta.
Mettendo le mani avanti il presidente ha evidenziato come nessuna delle tre condizioni stabilite da Unicredit per il buon esito dell’operazione si è realizzata e con tutta probabilità si realizzerà.
In particolare non c’è stato l’aumento del prezzo dell’offerta pubblica di acquisto di Banco Bpm su Anima; non c’è stata la rinuncia alla condizione legata al “Danish Compromise” e non c’è stata una pronuncia definitiva del governo sull’eventuale attivazione del golden power.
Preso atto di tutto questo, Unicredit dovrebbe quindi dire chiaramente quali sono le sue intenzioni.
Le parole del presidente di Banco Bpm sembrano rispecchiare l’irritazione crescente all’interno di Piazza Meda per l’attesa prolungata e i dubbi non dissipati su un’operazione che potrebbe avere un impatto rilevante sugli equilibri del sistema bancario italiano ma che potrebbe anche trasformarsi in un nulla di fatto.
Una situazione di nervosismo che può essere la ragione alla base delle improvvise vendite sulle quotate del settore bancario, Unicredit e Banco BPM in testa.
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