Il cambio euro dollaro continua ad avanzare verso la soglia di 1,1950, con i rendimenti del Tesoro statunitense che calano, pesando così sulla valuta verde. I dati macroeconomici misti e i problemi di vaccinazione di alcune macroaree internazionali rimangono un freno per il cross, in vista del piano di salvataggio del presidente americano Biden.

In ogni caso, gli analisti ritengono che un ulteriore ritracciamento di EUR/USD possa essere ben preventivabile, con obiettivo immediato a 1,1830. In quest’area di contesa convergono i minimi del 2021 (1,1835) e la media mobile semplice a 200 giorni (1,1831). Se questa zona dovesse essere superata al ribasso, allora ci sarebbe un supporto provvisorio ad un livello pari a 1,1762. Nel caso in cui i tori dovessero invece riprendere il sopravvento, allora la resistenza da tenere sotto controllo potrebbe essere quella intorno a 1,1990, ovvero i massimi della prossima settimana. Superata anche questa soglia, niente potrebbe fermare il cambio verso la soglia psicologica di 1,2000.

Per quanto concerne in particolare l’euro, la valuta unica europea ha inaugurato la settimana in territorio negativo e si avvicina gradualmente al supporto chiave a 1,1900. Per il dollaro la notizia più positiva arriva dall’ulteriore forza dei rendimenti statunitensi, che costituiscono il driver quasi esclusivo della price action degli asset globali nelle ultime settimane.

Nonostante il presidente Powell abbia recentemente riaffermato la posizione dovish del dollaro, gli investitori continuano a vedere il bicchiere mezzo pieno dell’inflazione, sempre in risposta all’attesa maggiore inflazione derivante dalla prevista spesa fiscale extra sotto l’amministrazione Biden. Su quest’ultimo punto, vale la pena ricordare che il pacchetto di stimolo da 1,9 trilioni di dollari sia diventato legge la scorsa settimana, e molti analisti vedono ulteriori stimoli in cantiere nel medio/lungo periodo.

Per il momento, l’attesa sovraperformance economica degli Stati Uniti continua a dare supporto al dollaro, anche se è necessario tenere conto come la valuta verde debba affrontare una forte opposizione sul forte rimbalzo dell’attività economica oltreoceano e la conseguente propensione al rischio che potrebbe derivarne.

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