Quella trascorsa è stata una settimana piuttosto dura per il dollaro statunitense, e più in generale per tutti i safe haven, considerato che i mercati stanno vivendo una situazione in cui ritengono che la fase peggiore della pandemia del nuovo coronavirus sia superata, per quanto la crisi sia tutt’altro che finita. La riapertura delle attività economiche nelle maggior parte dei Paesi dell’Unione Europea, e l’appiattimento delle curve dei nuovi contagi e dei decessi, ha risvegliato l’interesse per gli asset più rischiosi, nella speranza di una ripresa economica.  La decisione della BCE di espandere il suo programma di stimolo ha ulteriormente sostenuto i rendimenti.

I mercati guardano più in là della pandemia

La Banca Centrale Europea ha ampliato il suo programma di acquisto per le emergenze pandemiche di 600 miliardi di euro per un totale di 1.350 miliardi. La motivazione non è certo ignota: una “contrazione economica senza precedenti”, ha affermato la presidente Lagarde, è stata infatti la ragione principale della decisione, considerato che la crisi del coronavirus ha peggiorato l’inflazione e le prospettive di crescita economica della macro area.

Inoltre, l’orizzonte per gli acquisti netti nell’ambito del PEPP sarà esteso almeno fino alla fine di giugno 2021, o fino a quando il Consiglio direttivo non giudicherà che la crisi sia finita. Le statistiche aggiornate affermano che ci sarà un calo del PIL reale dell’8,7% quest’anno e un rimbalzo del 5,2% nel 2021. Per quanto riguarda l’inflazione, il dato è stato rivisto al ribasso allo 0,3% quest’anno, e allo 0,8% per il prossimo.

Per quanto concerne i singoli Paesi, la Germania ha annunciato un pacchetto di stimolo di 130 miliardi di euro per rilanciare l’economia locale, che comprende diverse misure, coma la riduzione dell’aliquota dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) dal 19% al 16% e l’aliquota ridotta dal 7% al 5% per sei mesi, a partire dal 1° luglio. I comuni indebitati riceveranno inoltre aiuti finanziari dal governo federale, le famiglie riceveranno 300 euro per ogni bambino e chi acquisterà un’auto elettrica riceverà uno sconto dal governo.

Dall’altra parte dell’Atlantico,  intanto, negli Stati Uniti l’attenzione si è spostata sulla pandemia… ma per i motivi “sbagliati”. La morte di un cittadino di colore per le azioni di un uomo delle forze dell’ordine ha scatenato disordini in tutto il Paese e le proteste si sono ben presto trasformate in sommosse e saccheggi. Il presidente americano Trump ha minacciato di inviare i militari per fermare il caos, salvo poi notare che le cose si sono parzialmente raffreddate con il passare della settimana.

I dati fondamentali

La prossima settimana inizia con la fiducia degli investitori dell’Unione Europea, prevista a -56,3 da -41,8, e la lettura finale del Prodotto Interno Lordo del primo trimestre dell’anno per l’Unione, che dovrebbe essere confermata a -3,8%.  Entro la fine della settimana, gli Stati Uniti pubblicheranno la stima preliminare dell’Indice del Sentiment dei consumatori del Michigan, che è passato da 72,3 a 75.

Il calendario macroeconomico include la produzione industriale tedesca e la bilancia commerciale, ma per il mese di aprile, il che significa che i dati avranno scarsa attenzione. Gli Stati Uniti presenteranno i dati sull’inflazione di maggio, e anche i consueti dati settimanali sulla disoccupazione e il loro impatto sull’azione dei prezzi potrebbero essere messi in ombra dal sentiment.

Analisi tecnica EUR/USD

Il cambio EUR/USD sta attualmente negoziando sopra quota 1.1300, per la terza settimana consecutiva e a livelli visti per l’ultima volta tre mesi fa. Il grafico settimanale mostra che ha superato i livelli della  media mobile semplice a 100 per la prima volta dall’ottobre 2018, anche se il rally si è fermato intorno alla media a 200. Generalmente, gli indicatori tecnici ora in formazione stanno suggerendo valutazioni di ipercomprato, riflettendo piuttosto la correzione in corso piuttosto che suggerire un imminente declino.

Concretamente, il cambio ha raggiunto 1,1383 lo scorso venerdì, il livello da superare per vederlo estendere i suoi guadagni a 1,1460 in un livello di resistenza statica a lungo termine. Una pausa oltre quest’ultimo livello richiederà più di un semplice umore di mercato “ottimista”, ma se il livello dovesse essere raggiunto, allora potrebbe essere un bel punto di inflessione da cui l’interesse speculativo potrebbe prendere profitti in misura maggiore.

Sul fronte ribassista, la zona di prezzo di 1,1240 è il primo supporto rilevante prima di 1,1160. Se la coppia dovesse perdere anche quest’ultimo supporto, allora potrebbe prendere il via un forte declino correttivo che porterebbe il cambio a 1.1000.

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