Qualche giorno fa il cambio euro dollaro è calato a 1,1846, il suo minimo in due mesi, e ha finito la scorsa settimana non molto al di sopra di tale minimo. La Federal Reserve statunitense ha adottato un atteggiamento sorprendentemente da falco, che ha sostenuto la domanda per la valuta americana.

La banca centrale ha infatti spostato il suo tono cauto senza molto preavviso, anticipando le possibilità di rialzo dei tassi. Il dot-plot ha mostrato che la maggior parte dei funzionari della Fed si aspettano di aumentare i tassi nel 2023 due volte da una precedente posizione di nessun aumento fino al 2024. L’attuale politica monetaria è stata lasciata invariata come previsto.

I policy maker hanno altresì alzato le loro proiezioni economiche. La misura preferita dalla Fed per l’inflazione – le spese per i consumi personali – è data in aumento al 3,4%, dal 2,4% delle previsioni di marzo. La banca centrale ora si aspetta che il prodotto interno lordo 2021 cresca del 7% quest’anno, mentre il tasso di disoccupazione è stato rivisto al ribasso al 4,5%.

Da questa parte dell’Atlantico, la Banca centrale europea si è intanto riunita, e il comunicato a margine del meeting ha sottolineato come il Consiglio direttivo abbia deciso di “confermare la sua posizione di politica monetaria molto accomodante“, nonostante l’aumento dell’inflazione e il miglioramento delle condizioni economiche. Venerdì, il Consiglio direttivo della BCE ha emesso un parere che conferma che esistono ancora circostanze eccezionali che giustificano la riduzione dell’indice di leva finanziaria, estendendo la riduzione dell’indice di leva finanziaria per le banche fino a marzo 2022. Come nota positiva, il membro della BCE Jens Weidmann ha detto che il programma PEPP della banca centrale dovrebbe finire presto, prevedendo una normalizzazione della politica monetaria nel 2022.

Lo squilibrio tra le banche centrali sta chiaramente giocando un ruolo nella recente forza del dollaro, anche se non è l’unico fattore. Il ritorno economico è più chiaro negli Stati Uniti, tra una campagna di immunizzazione più veloce e la conseguente riapertura. L’UE non è molto indietro e ha fatto un movimento per accelerare la sua riapertura economica. Venerdì, l’Unione ha ufficialmente eliminato le restrizioni di viaggio per i residenti negli Stati Uniti. 

Per quanto riguarda i dati, l’UE ha pubblicato la produzione industriale di aprile, che è aumentata del 39,3% a/a. Il surplus della bilancia commerciale, tuttavia, è sceso a un totale destagionalizzato di 9,4 miliardi di euro. L’inflazione nell’Unione è stata confermata al 2% a/a a maggio. L’indice dei prezzi al consumo tedesco è stato pari al 2,4% nello stesso periodo, come precedentemente stimato. Negli Stati Uniti, le vendite al dettaglio di maggio sono scese dell’1,3% mensile, peggio del previsto, e anche i dati relativi alle abitazioni hanno deluso.

Per quanto poi concerne gli avvenimenti per i prossimi giorni, martedì prossimo il presidente della Fed Jerome Powell testimonierà davanti al Congresso. Mercoledì, Markit pubblicherà le stime preliminari dei suoi PMI di giugno. Il settore manifatturiero dovrebbe aver fatto meglio di quello dei servizi, anche se gli indici dell’UE e degli USA sono previsti in territorio di crescita. Giovedì, gli Stati Uniti pubblicheranno la versione finale del PIL del primo trimestre, l’inflazione PCE e gli ordini di beni durevoli di maggio. Venerdì, l’attenzione si concentrerà sull’indice dei prezzi delle spese per i consumi personali di maggio, precedentemente al 3,6% a/a.

Sotto il profilo meramente legato all’analisi tecnica, la coppia EUR/USD è calata per la terza settimana consecutiva, registrando il maggior calo settimanale per il 2021. Il quadro a lungo termine suggerisce che ulteriori cali sono probabili. In particolare, la prossima area di supporto si trova a 1,1840, seguita dalla zona di prezzo di 1,1770. Una rottura al di sotto di quest’ultima regione dovrebbe aprire la porta per un test della soglia di supporto a 1,1700. La coppia ha bisogno di recuperare sopra 1,1985, per aver la possibilità di spingersi al rialzo verso la resistenza di 1,2060/70.

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