Il cambio EUR/USD cerca di ridurre i colpi subiti intorno a 1,1150, dopo aver toccato i nuovi minimi del 2022 vicino a 1,1100. È evidente che lo scenario ucraino stia prendendo prevalenza tra le menti degli investitori: la Bielorussia si sta preparando ad unirsi alla Russia nel conflitto, portando una nuova ondata di avversione al rischio, che sostiene la domanda di rifugio del dollaro USA.

E così, EUR/USD sta tentando di riempire il gap di apertura all’inizio della settimana, con la coppia che sta affrontando la resistenza provvisoria a 1.1200 (livello psicologico) davanti a 1.1260 (ex supporto, livello statico) e 1.1300 (livello psicologico).

Al ribasso, il supporto a breve termine sembra essersi formato a 1,1150 durante la sessione asiatica. Nel caso in cui una candela a quattro ore chiuda al di sotto di questo livello, il cambio EUR/USD potrebbe estendere la sua discesa verso 1,1100 sulla sua strada verso un nuovo minimo di 20 mesi.

Ricordiamo dunque che EUR/USD ha aperto con un ampio gap ribassista la giornata di oggi, con gli investitori che cercano rifugio dopo i preoccupanti sviluppi geopolitici del fine settimana. La coppia scambia sotto 1,1200 all’inizio di lunedì e potrebbe trovare difficile scrollarsi di dosso la pressione ribassista nel caso in cui i flussi verso i safe haven continuino a dominare i mercati finanziari.

Numerose nazioni occidentali, tra cui gli Stati Uniti, l’UE e il Regno Unito, hanno annunciato ulteriori sanzioni contro la Russia durante il fine settimana e hanno deciso di escludere alcune istituzioni finanziarie russe dal sistema di pagamento globale – SWIFT. Domenica, il presidente russo Vladimir Putin ha detto che hanno messo le forze di deterrenza, comprese le armi nucleari, al massimo livello di minaccia e la Bielorussia ha deciso di unire le forze con la Russia nell’invasione dell’Ucraina.

Oggi però le delegazioni di Russia e Ucraina dovrebbero incontrarsi per colloqui sul confine tra Ucraina e Bielorussia. È difficile dire se le parti saranno disposte o meno a porre fine al conflitto e a cercare una soluzione diplomatica. Se ciò dovesse accadere, EUR/USD potrebbe mettere in scena un rimbalzo decisivo. D’altra parte, una mancanza di progressi e un’ulteriore escalation della crisi dopo la riunione di lunedì potrebbe costringere la valuta comune ad affrontare ulteriori pressioni di vendita.

Il calendario economico non offrirà alcun dato di grande impatto oggi e la percezione del rischio rimarrà il principale driver del mercato. L’azione della scorsa settimana mostra che il dollaro è preferito alle valute europee come opzione più sicura. L’indice del dollaro statunitense, che traccia la performance del biglietto verde contro un paniere di sei valute principali, è stato visto salire più dello 0,5% nella giornata sopra 97,00.

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