CROSS EUR-USD RIMBALZA DA MINIMI DI PERIODO SOSTENUTO DA SALITA INFLAZIONE EUROZONA DI GIUGNO

Il cross EUR-USD reagisce dai minimi di periodo in area 1,15 facendo registrare la seconda ottava consecutiva con il segno “ più “. Bilancio settimanale tuttavia alquanto scarno, +0,23%, ma pur sempre positivo e chiusura a quota 1,1684, in rialzo dell’1% rispetto al close daily precedente. Ottima dal punto di vista tecnico la tenuta sulla nuova pressione ribassista che si era spinta fino ad un minimo a 5 sedute a quota 1,1527.

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

La debole apertura di ottava della coppia Euro-Dollaro è stata condizionata dal calo della fiducia degli imprenditori tedeschi nel mese di Giugno, testimoniata dalla discesa del corrispettivo indice IFO, passato a 101,8 punti dai 102,2 punti di Maggio. Le attese degli analisti invece erano per un calo lievemente più contenuto, a 101,9 punti.

In calo anche l’indice che misura il sentiment generale dell’ economia di Eurolandia, sceso secondo la stima del mese di Giugno, a 112,3 punti dai 112,5 punti di Maggio, ma tuttavia oltre i 112 punti attesi dagli analisti. Stabile, invece, la fiducia tra i manager del comparto manifatturiero e dei servizi, anch’ essa sopra le attese.

Dall’ approfondimento dei dati rilasciati dalla Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Comunità europea è infatti emerso che la fiducia dei consumatori è scesa a -0,5 punti ( da +0,2 ), mentre è rimasto stabile a 6,9 punti l’ indicatore del clima nell’ industria, mentre quello dei servizi è rimasto invariato a 14,4 punti. In flessione, invece, il sentiment nel settore delle costruzioni passato a 5,6 dai 7,1 punti di Maggio, mentre recupera lievemente quello relativo al commercio al dettaglio, salito a +0,8 da +0,7%.

Il rally della sessione di Venerdì 29 Giugno è stato alimentato dall’ottima lettura preliminare dell’ inflazione dell’ area Euro nel mese di Giugno, assestatasi al 2%, come da attese, su valori graditi alla BCE, nonché sul livello più elevato dal 2012. La rilevazione dell’ indice dei prezzi al consumo ha evidenziato un aumento rispetto all’1,9% del dato finale di Maggio. Dai dettagli del dato diffuso da EUROSTAT è inoltre emerso che la lettura “ Core “ , al netto delle componenti più volatili quali prodotti legati all’ energia ed alimentari freschi, si è invece assestata all’1%, in calo dall’1,1% della precedente stima mensile, ma tuttavia in linea con le aspettative del mercato.

La moneta unica europea ha iniziato a recuperare terreno subito dopo la diffusione il dato relativo alla crescita dei crediti alle imprese, aumentati, nel mese di Maggio, al tasso più alto dall’ inizio della crisi dei debiti sovrani. Un buon auspicio per le future letture di produzione industriale e PMI. In aumento anche la crescita della massa monetaria. Dai dettagli rilasciati dall’ istituto centrale europeo è emerso che il credito alle attività non finanziarie ha fatto registrare un progresso del 3,6%, in salita dal +3,3% di Aprile, facendo segnare il maggior incremento da Maggio del 2009. Invariato al 2,9% l’ aumento del credito verso le famiglie. L’ aggregato M£, che misura l’ offerta monetaria, si è invece assestato a +4%, mentre le attese erano per una lettura invariata rispetto a quella del mese precedente, pari a +3,8%.

La settimana statunitense dal punto di vista macro ha fatto registrare un rallentamento delle attività economiche e delle pressioni inflazionistiche negli USA, che secondo quanto reso noto dall’ indice CFNAI di Chicago sono scese sotto la media storica. L’indicatore, elaborato dalla Fed di Chicago attraverso la media ponderata di 85 indicatori è sceso a-0,15 punti, crollando dai +42 punti della lettura mensile precedente. Deluse le aspettative degli analisti, che invece avevano indicato una lettura pari a +0,30 punti.

Cresce oltre le aspettative il comparto manifatturiero nel distretto federale di Dallas, assestatosi, nel mese di Giugno, a quota 36,5 punti, in decisa crescita rispetto ai 26,8 punti di Maggio, mentre le aspettative degli analisti erano per un peggioramento a 24,9 punti.

Fitta di dati, invece, l’ ottava del comparto immobiliare statunitense, iniziata con la diffusione della lettura relativa alle vendite di nuove case, che nel mese di Maggio, hanno evidenziato un aumento del 6,7% su base mensile, in ascesa dal -3,7% di Aprile. Battute le aspettative degli analisti, che invece non andavano oltre un rialzo dell’1,5%.

In evidenza anche l’ indice S&P Case-Shiller, che nel mese di Aprile è aumentato del 6,6% su base annua, ma in lieve discesa rispetto al +6,8% della precedente rilevazione mensile ed al +6,9% pronosticato dagli analisti. Il dato destagionalizzato, ha invece messo in luce un incremento tendenziale dello 0,2%, contro il +0,4% del consensus del mercato.

Rallentano le vendite di case in corso nel mese di Maggio, che secondo le stime dell’indice pending home sales, elaborato dalla National Association of Realtors, nel mese di Aprile, sono scese dell’1,3%. Le indicazioni degli analisti, invece, erano per una crescita dello 0,4%.

La Mortgage Bankers Association ( MBA ) ha invece reso noto che il saldo delle nuove richieste settimanali di mutui ipotecari, al 22 Giugno, sono diminuite del 4,9%, in netto calo rispetto al +5,1% della precedente ottava.

In flessione il Redbook Index, ovvero l’ indicatore che misura le vendite nelle grandi catene retail degli Stati Uniti, in calo dello 0,5% su base mensile, nell’ ottava terminata il 22 Giugno. La lettura su base annua ha invece mostrato un passo indietro, passando a +3,1% da +4,7% di Maggio.

Euro favorito sul dollaro dopo che il Conference Board ha pubblicato la consueta lettura mensile dell’ indice di fiducia dei consumatori statunitensi, che nel mese di Maggio si è assestato a 126,4 punti, in discesa dai 128,8 punti di Maggio. Le aspettative del mercato, invece, erano per un calo più modesto, a 127,6 punti.

Batte le attese degli analisti, invece, il Richmond Fed Index di Giugno, in crescita a 20 punti, dai 16 punti della precedente stima. I pronostici degli analisti, per il termometro dell’ attività manifatturiera nell’ area di Richmond, invece, erano per una flessione a 15 punti.

Dollaro giù, dopo che il Dipartimento per il Commercio ha reso noto che la terza ed ultima stima del PIL statunitense del primo trimestre dell’ anno ha evidenziato un rallentamento al 2%, dal +2,2% indicato dalla stima precedente. Una frenata, quella del Prodotto Interno Lordo degli States su cui ha influito il rallentamento della spesa dei consumatori, in flessione sui valori più bassi degli ultimi cinque anni. Un calo che assume toni più evidenti se confrontato con il +2,9% degli ultimi tre mesi dello scorso anno. Tuttavia, gli analisti per il secondo semestre stimano una crescita che riprenderà la via del 3%, supportata dal taglio delle tasse pari a 1.500 miliardi di dollari, partito dallo scorso mese di Gennaio.

Euro ritornato a brillare contro il dollaro dopo che il saldo settimanale delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione al 23 Giugno si è assestato a 227 mila unità, evidenziando un aumento di 9 mila unità rispetto all’ottava precedente. I pronostici degli analisti, invece, erano per un aumento di sole 2 mila unità. In lieve salita, di mille unità, la media mobile mensile, assestatasi a 222 mila unità. Il totale delle richieste di indennizzo di disoccupazione, nell’ottava terminata il 16 Giugno, ha invece mostrato una flessione a 1,705 milioni di unità, in discesa da 1,726 milioni di unità della settimana precedente. Il consensus medio degli analisti, invece, era pari a 1,717 milioni di unità.

Batte le attese degli analisti l’ indice PMI di Chicago, in salita a 64,1 punti nel mese di Giugno, in aumento dai 62,7 punti di Maggio. I pronostici degli analisti, invece, erano per una contrazione a 60 punti. L’ indicatore, elaborato attraverso le indicazioni dei direttori agli acquisti nel distretto industriale di Chicago, assestandosi abbondantemente sopra la soglia dei 50 punti indica che il settore è si trova ancora in netta espansione.

La stima mensile di Maggio dei redditi personali, evidenziata dal Dipartimento per il Commercio, ha invece mostrato una crescita dello 0,4%, mentre la precedente lettura di Aprile è stata corretta al ribasso, passando a +0,2% da +0,3%. Salgono al di sotto delle attese le spese personali, in crescita dello 0,2% contro il +0,4% prospettato dagli analisti. Rivista al ribasso, invece, la rilevazione mensile precedente, che da +0,6% è passata a +0,5%. Redditi e consumi sono due fattori molto seguiti dalla Federal Reserve nel momento in cui la banca centrale statunitense si riunisce per decidere la strategia da adottare in ambito di politica monetaria. I consumi concorrono al 70% per la formazione del PIL.

L’ indice di fiducia dei consumatori statunitensi, elaborato dall’Università del Michigan, a Giugno, ha evidenziato una contrazione a 98,2 punti, dai 99,3 punti della stima flash, mentre il pronostico degli analisti era per una lieve flessione a 99,2 punti. Si è tuttavia trattata di una lettura migliore ai 98 punti di Maggio. L’ indicatore delle condizioni attuali, invece, ha evidenziato una ripresa a 116,5 punti, dai 111,8 punti della precedente stima. La lettura preliminare, invece, indicava un dato pari a 117,9 punti. L’ indice sulle aspettative, invece, si è assestato a 86,3 punti, dagli 87,4 punti del dato flash e da 89,1 punti registrati a Maggio.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,20, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto di medio periodo in area 1,18 ,che ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Novembre 2017 in area 1,15.

La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 ha in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente ha saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura ha già causato la discesa in area 1,16-1,15.

Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16. La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15, sarebbe opportuno continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non scendere sotto area 1,15, in chiusura settimanale, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, mutando il quadro grafico di medio-lungo periodo in negativo.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buona la performance settimanale registrata dal nostro trading system con sottostante la coppia Euro-Dollaro, che ha preso profitto sul primo target price pronosticato dalla strategia Long Intraday, nonché sui due obiettivi indicati dalla strategia Short Intrday e sul primo target price della strategia Short Over.

Lo scenario Long consiglia di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria maggiore di 1,173; Target Price individuati in area 1,1775 e 1,1802; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1657. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1802, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,183 ed 1,1875; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1722 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1875, per tentare di prendere profitto in area 1,192 e 1,1948, estesa ad 1,2021; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1802 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1396, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,144 ed 1,1483, estesi ad 1,1514; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,1325 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lo scenario Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,1657; Target Price attesi in prima battuta a 1,1644 e successivamente a 1,1613; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,173 in chiusura di candela oraria.

Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1613 per sfruttare possibili cali in area 1,1541 ed 1,1514; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1657 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1514 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1483 ed 1,144, estesi ad 1,1396; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1613 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2021 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1948 ed 1,192, estesi a 1,1875; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,21 in chiusura di candela oraria o daily

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