CAMBIO EURO-DOLLARO IN NETTO CALO, OSTAGGIO DEGLI ALTERNI UMORI DELLE BANCHE CENTRALI

Settimana molto volatile per il cambio Euro-Dollaro, che in apertura di ottava era riuscito a portarsi poco sopra quota 1,09 sui massimi delle ultime 20 settimane, sulla scia della debolezza del biglietto verde dopo il passo falso dell’ amministrazione Trump; incapace, per la mancanza di sostegno di alcuni membri dello stesso partito del presidente USA, di abrogare la cosiddetta “ Obamacare “, e di far votare a favore di una nuova legge sanitaria. I

n seguito alla sconfitta sulla riforma sanitaria, che ha gettato dubbi anche sulle attese del nuovo piano fiscale promesso da Trump, il biglietto è scivolato sui minimi degli ultimi 5 mesi, salvo poi invertire rotta in seguito alle parole di alcuni esponenti di FED e BCE, ed alla diffusione di dati economici statunitensi migliori del previsto. La settimana si è conclusa con una performance a 5 sedute che ha visto il cross EUR/USD cedere circa l’ 1,35%, mentre la perdita dai massimi a 1,096 si è allargata a circa il -2,3%, a fronte di una chiusura di Venerdì 31 Marzo pari a 1,0655.

LE PAROLE DEI BANCHIERI SGONFIANO IL CROSS EUR-USD

Il brusco dietrofront del cambio Euro-Dollaro ha avuto inizio dopo che l’ex presidente delle FED di Atlanta, Dennis Lockhart, ha dichiarato che essendo stati raggiunti i target economici auspicati dalla Federal Reserve, ( inflazione oltre il 2% e piena occupazione ) rialzare dei tassi Fed Funds altre due volte nel 2017 sarebbe una decisione molto “ appropriata “. Alle parole di Lockhart hanno fatto eco quelle del numero 2 della banca centrale americana, Stanley Fisher, anch’ egli convinto che sarebbero necessari più di due rialzi nel corso di quest’ anno.

Ulteriore spinte alle vendite sulla moneta unica europea in rapporto con il biglietto verde è stata fornita dalla BCE che, per bocca del banchiere centrale Ewald Nowotny, ha smentito i rumors secondo cui l’istituto contrale con sede a Francoforte potesse alzare i tassi prima della fine del programma di Quantitative Easing, estesa al 31 Dicembre 2017, ponendo fine alle pressioni arrivate dalla Germania che invece auspicherebbe un ritocco dei tassi verso l’ alto il più presto possibile. Il banchiere austriaco, inoltre, ha ribadito che un’ eventuale ritorno di Italia e Francia alle loro valute nazionali sarebbe un suicidio economico per entrambi i paesi. La prosecuzione dell’ attuale politica espansiva della BCE, inoltre, sembra essere suffragata dalla stima sotto le attese del dato sull’ inflazione preliminare dell’Eurozona nel mese di Marzo. Eurostat, ha infatti reso noto che a Marzo l’indice armonizzato dei prezzi al consumo ha evidenziato una crescita su base annua dell’1,5%, inferiore alle stime degli analisti (+1,8%) ed alla lettura del mese di Febbraio (+2,0%). Il brutto dato sull’inflazione, quindi, lega le mani alla BCE, spegnendo le speranze dei banchieri tedeschi.

LA LOCOMOTIVA ECONOMICA USA TIRA ANCORA AVANTI TUTTA

Il calendario dei dati economici statunitensi della scorsa settimana si è aperto con la lettura dell’indice USA che misura l’andamento degli ordini di beni durevoli che, nel mese di Febbraio ha fatto registrare un +1,7% su base mensile, al di sopra dei pronostici degli analisti che avevano stimato un +1,1%

Cambio Euro-Dollaro a picco dopo la diffusione dei dati sul PIL USA relativo al quarto trimestre 2016, corretto al rialzo e passato al +2,1% dal +1,9% della stima precedente, mentre la revisione attesa dagli analisti che non si spingeva oltre il 2%. Il dato ha beneficiato soprattutto della spesa reale dei consumatori che è stata ritoccata al rialzo al 3,5% da 3% della precedente lettura, battendo anche in questo caso i pronostici degli analisti ( 3,1% ). Rivista in salita anche l’inflazione PCE ( calcolata sui consumi personali ) passata al 2% dall’ 1,9% della stima preliminare, ma leggermente al di sotto delle attese ( 2,1% ). L’indice core dei prezzi PCE , al netto della categoria più volatile dei trasporti, è aumentato all’ 1,3% dall’ 1,2% inizialmente stimato.

Cross EUR/USD incapace di reagire anche dopo che il Dipartimento per il Lavoro USA ha fatto sapere che le nuove richieste di disoccupazione nella settimana terminata lo scorso 25 Marzo sono diminuite di 3.000 unità a 258.000 unità, mentre gli analisti avevano previsto un calo più marcato di 13.000 unità a 248.000, dalle 261.000 unità della settimana precedente.

Vista in salita di 7.750 unità rispetto alla settimana precedente, la media mobile mensile, attestatasi a 254.250 unità. La media mobile a 4 settimane consiste in un termometro più accurato per misurare lo stato di salute dell’occupazione, in quanto meno volatile rispetto alla lettura delle singole settimane. In salita anche le richieste di disoccupazione continua che, nella settimana nella settimana conclusasi lo scorso 18 Marzo sono aumentate a 2,052 milioni di unità da 1,987 milioni della settimana precedente, oltre le stime degli analisti che avevano previsto un aumento a 2,020 milioni di unità.

Debolezza dell’ Euro, accentuatasi con la diffusione del dato record relativo alle vendite di case con contratti in corso, balzate nel mese di Febbraio, al massimo degli ultimi 10 anni . La National Association of Realtors ( NAR ) ha infatti evidenziato un dato in salita del 5,5%, dopo il pessimo – 2,8% fatto registrare a Gennaio. Secondo molti analisti le compravendite di case sono aumentate decisamente perché gli acquirenti hanno preferito concludere i contratti prima che altri aumenti dei tassi possano sensibilmente far aumentare le spese dei loro investimenti.

La sfilza di dati economici made in USA si è conclusa con la lettura finale della fiducia dei consumatori statunitensi di Marzo, a cura dell’ Università del Michigan, che ha mostrato un aumento a 96,9 punti dai 96,3 punti del mese precedente. Il dato è stato minore delle attese degli analisti che avevano previsto una lettura 97,6 punti. La banca d’ affari JP Morgan, intanto ha reso noto di aver ridotto la stima sulla crescita statunitense del primo trimestre 2017, abbassandola all’ 1% dall’1,5, in previsione di un calo dei consumi. Riviste al rialzo, invece, le stime sul secondo trimestre, portate al 3% dal 2%. Una notizia, quest’ ultima, che potrà incidere nel bene o nel male sull’ apertura di ottava del mercato del Forex.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CROSS EUR/USD

Ottimo il bilancio settimanale del nostro trading system che ha centrato 3 Target Price pronosticati della strategia Long, 2 Intraday ed 1 Over; nonché 4 Target Price della strategia Short, 2 Intraday e 2 Over. La performance si arricchisce dei profitti generati dalla strategia Long Multiday sulla forza, attivata con la rottura di area 1,08 e chiusa sul primo target price previsto a quota 1,09, mentre il guadagno più cospicuo lo abbiamo raggiunto grazie alla chiusura della strategia Long Multiday attivata sulla debolezza le scorse settimane da 1,055 e chiusa sui due target price pronosticati ( 1,08 -1,085 ). Per la bontà delle nostre operazioni vi rimandiamo alla lettura delle precedenti rubriche di analisi tecnica sul cross EUR/USD.

La visione Long consiglia l’apertura di posizioni rialziste nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,067, Target Price attesi in area 1,0695 ed 1,0712, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,0629. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,0712, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,0737 ed 1,0762; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,0655 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,0762, per tenare di prendere profitto in area 1,0803 ed 1,0844 estesa a 1,0869 ; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,0702 in chiusura di candela giornaliera Consigliati Long Speculativi in caso di ulteriori affondi in area 1,0482 , per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,0522 ed 1,0604,estesa a 1,0629 ; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,0458 in chiusura di candela oraria.

La visione Short, invece, prevede l’ apertura di posizioni ribassiste, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,0629; Target Price attesi in prima battuta a 1,0604 e successivamente a 1,0563; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,067 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,0563 per sfruttare possibili cali in area 1,0538 ed 1,0522; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di non far aumentare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,0652 in chiusura di candela oraria. Previsti ulteriori Short in caso di discesa sotto area 1,0522 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,0482 ed 1,0458; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,0604 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di ulteriori rialzi in area 1,0869, per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,0844 ed 1,0803; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,0901 in chiusura di candela oraria o daily.

CAMBIO EURO-DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Dal punto di vista tecnico, le quotazioni si sono riportate sulle ex resistenze di breve-medio periodo, diventate supporti di brevissimo, in area 1,067 -1,07, dove potremmo assistere ad un primo recupero con target in area 1,08, pena la prosecuzione del ribasso in area 1,06, persa la quale gli obiettivi ribassisti scenderebbero in area 1,055-1,05. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano compresse ormai da mesi dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,15. Il cambio Euro –Dollaro, nei mesi scorsi, è stato respinto in prossimità della parte alta del range appena citato, complici una serie di dati economici che hanno favorito il biglietto verde ed aumentato le aspettative di rialzo dei tassi.

Fino ad ora comprare sui minimi e vendere EUR/USD sui massimi ha dato ottimi frutti. Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,05 -1,055, fissando ancora una volta il Target Price in area 1,08 -1,085. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,04 in chiusura di candela giornaliera. Rinnoviamo anche gli acquisti Multiday sulla forza in caso di chiusura settimanale maggiore di 1,08, per puntare prima a quota 1,09 ed in un secondo momento a quota 1,10. Stoppare la posizione in caso di close di ottava sotto area 1,0585.

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