CROSS EUR-USD ATTENDE RISPSOSTA DAI MERCATI DOPO APPROVAZIONE DEL SENATO USA DEL PIANO FISCALE TARGATO TRUMP

Il cross EUR-USD interrompe la striscia positiva caratterizzata da tre ottave consecutive in rialzo, facendo registrare una lieve performance negativa dello 0,28% circa. La coppia ha terminato gli scambi di Venerdì 1 Dicembre a quota 1,1896, dopo aver toccato un picco massimo a 5 sedute pari a 1,1962 ed aver trovato la forza di reagire dopo un affondo a quota 1,1809.

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ IMPORTANTI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

Le oscillazioni del cross EUR-USD come è successo da più di un mese a questa parte, anche nel corso della scorsa settimana, sono state guidate dal sentiment sulla riforma fiscale statunitense, con il dollaro che veniva messo sotto pressione tutte le volte che la sua approvazione veniva messa in dubbio.

Finalmente dopo un lungo tira e molla, il piano di riforme fiscali targato Trump ha ricevuto anche l’ approvazione del Senato con 51 voti favorevoli e 49 contrari. Una vittoria che il capo della Casa Bianca sicuramente non potrà festeggiare con tranquillità, poiché dopo mesi di audizioni ed interrogatori la commissione d’ inchiesta sul cosiddetto Russiagate, starebbe per incriminare l’ ex consigliere di Trump, Michael Flynn, per aver dichiarato il falso sui propri rapporti con Mosca. Se sarà accertato che Flynn ha agito sotto gli ordini di Trump, il presidente USA potrebbe cadere sotto impeachment.

Ad inizio ottava la scena finanziaria è stata occupata dalla prima apparizione pubblica del futuro governatore della Federal Reserve, Jerome Powell, che in linea con le posizioni dell’ attuale predidente, Janet Yellen ha dichiarato che al momento ci sono le giuste condizioni per effettuare a Dicembre il terzo aumento dei tassi d’interesse del 2017, ma che per il prossimo anno si potrebbe procedere con un ritmo di rialzi più moderato. Powell, inoltre ha affermato che il programma di riduzione del bilancio federale prevede uno sviluppo di almeno 3-4 anni.

Tra le notizie macro più importanti in arrivo dall’ area Euro, la lettura preliminare dell’ inflazione dell’ Eurozona relativa al mese di Novembre, ha evidenziato un lieve aumento dell’1,5% su base annua, rispetto all’ 1,4% di Ottobre, mentre le attese degli analisti erano per un aumento superiore all’ 1,6% annuo.

Moneta unica europea che ha beneficiato nei confronti del biglietto verde, della conferma della crescita dell’ indice che misura la fiducia economica di Eurolandia, balzato sui massimi degli ultimi 17 anni, a quota 114,6 punti. Il suddetto indicatore rappresenta uno dei termometri più affidabili per misurare il sentiment economico della zona Euro. Dal rapporto elaborato dalla Commissione Europea è inoltre emerso che la fiducia al consumo, nella lettura finale di Novembre, si è confermata stabile a 0,1 punti, in linea con i dati preliminari, ma in deciso miglioramento da -1 punto di Ottobre, mentre i dati sulla fiducia dell’ industria e dei servizi si sono attestati rispettivamente a 8,2 punti e 16,3 punti, in lieve crescita dalle precedenti stime ( 8 punti e 16,2 punti ).

Conferme positive per l’ economia dell’ area Euro sono arrivate con il dato finale sul PMI manifatturiero di Novembre attestatosi a 60,1 punti, in lieve miglioramento dai 60 punti della prima stima preliminare.

L’ inizio della settimana macro USA, invece, ha visto il recupero delle quotazioni del biglietto verde, che ha accelerato al rialzo nei confronti della moneta unica europea con la revisione al rialzo del Prodotto Interno Lordo statunitense del terzo trimestre, attestatosi al 3,3% dal 3% della stima preliminare. La crescita del PIL USA è stata la migliore degli ultimi tre anni, ed ha battuto le indicazioni degli analisti, che non si spingevano oltre il 3,2%. Nei dettagli, i consumi hanno evidenziato un +2,3%, ma sono stati tuttavia inferiori al +2,4% atteso dagli analisti, ed al +2,5% della stima preliminare.

Passo in avanti per il Dollaro dopo che il Coference Board statunitense ha reso noto che la fiducia dei consumatori del mese di Novembre ha evidenziato un aumento a 129,5 punti, dai 126,2 punti del mese di Ottobre. La lettura è stata migliore delle attese degli analisti, che invece avevano pronosticato una dato in calo a 124 punti.

Lettura favorevole al biglietto verde anche quella che ha visto l’ attività manifatturiera del distretto di Richmond, attestarsi a 30 punti nel mese di Novembre, in deciso aumento dai 12 punti della rilevazione mensile precedente. Il consensus degli analisti, invece, erano per un dato pari a 14 punti.

La stima relativa alle scorte all’ingrosso del mese di Ottobre, diffusa dal Dipartimento per il Commercio statunitense ha invece, evidenziato un rallentamento pari a -0,4%, contro un +0,3% stimato dagli analisti e contro il + 0,1% della precedente rilevazione del mese di Settembre ( lettura corretta dal +0,3% preliminare )
Il deficit della bilancia commerciale statunitense, secondo quanto reso noto dal Bureau of Economic Analysis, ad Ottobre è aumentato quota 68,3 miliardi di dollari, dai 64,14 miliardi della precedente rilevazione. Il passivo è stato superiore alla attese degli analisti, ferme a 64,8 miliardi di dollari. Il saldo negativo è stato spinto dalla crescita dell’ import per 2,9 miliardi di dollari e dal calo dell’ export per 1,3 miliardi.

Continua l’ottimo momento del mercato immobiliare USA, testimoniato dalla conferma della crescita dell’ indice che misura le vendite di case nuove negli Stati Uniti, che ad Ottobre ha evidenziato un aumento del 6,2% rispetto alla già ottima lettura di Settembre, quando l’ indice aveva fatto registrare un +14,2%. Le attese degli analisti, invece, erano per uno stop del 6%. Variazione settimanale negativa, invece per il saldo delle nuove richieste di mutui ipotecari negli USA, in calo del 3,1% a 390 punti. Il report curato dalla Mortgage Bankers Association (MBA ) ha inoltre messo in evidenza che l’ indice dei rifinanziamenti è diminuito da 1.306,1 a 1.205,1 punti.

Lettura stabile, invece, quella diffusa dal Dipartimento per il Lavoro USA, che per la settimana che si è conclusa il 25 Novembre ha fatto sapere che il saldo delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione negli Stati Uniti si è attestato a 238 mila unità, poco invariato rispetto alle 240 mila unità dell’ ottava precedente. Il conteggio delle richieste continue di sussidio, al 18 Novembre, invece, ha rivelato un aumento di 43 mila unità, a 1,957 milioni, da 1,915 milioni di unità, ( corrette al rialzo da 1.904 milioni di unità della prima stima). La media mobile mensile, indicatore più accurato per tastare il polso al mercato del lavoro, poiché meno volatile rispetto alle singole letture settimanali, si è assestata a 242.250 unità, in crescita di 2.250 unità rispetto alla rilevazione precedente.

Dollaro giù ed Euro su dopo la battuta d’ arresto fatta registrare dall’ indice PMI di Chicago, dalla cui lettura di Novembre è emerso che l’ attività manifatturiera è rallentata dal massimo del 2011 evidenziato dalla precedente lettura mensile. Secondo il dato diffuso dall’ Institute for Supply Management, il Purchasing Managers Index del distretto di Chicahìgo, lo scorso mese, è sceso a 63,9 punti, dai 66,2 punti del mese di Ottobre. I pronostici, invece, erano per un rallentamento più marcato, a 63 punti.

Dollaro in momentaneo recupero, dopo il passo indietro evidenziato dall’ indicatore della spesa per consumi statunitense che, ad Ottobre, ha evidenziato un aumento dello 0,30%, ma minore del +0,90% atteso dal consensus. Il dato del mese di Ottobre è stato nettamente inferiore alla lettura del mese di Settembre, quando la spesa era stata trainata dagli acquisti record di autovetture in Texas e Florida, per rimpiazzare i veicoli distrutti dagli uragani Harvey ed Irma. Le spese per i consumi personali ( PCE ), filtrate dalle categorie più volatili quali alimentari e energia, hanno invece evidenziato un aumento dello 0,2% su base mensile e dell’ 1,3% su base annua, superando il consensus degli analisti. Lieve balzo in avanti per i redditi mensili negli Stati Uniti, che nel mese di Ottobre hanno evidenziato un +0,4% su base mensile, a dispetto del +0,3% pronosticato dagli analisti.

L’indice dei prezzi statunitense Personal Consumption Expenditures ( PCE) di Ottobre, invece, ha evidenziato un aumento dello 0,1% su base mensile. L’indice “core”, al netto delle componenti più volatili, ha invece fatto registrare una crescita dello 0,2%. I rispettivi dati su base annua, invece hanno messo in luce un aumento pari a +1,6% +1,4%.

Ha invece deluso le aspettative degli analisti il PMI manifatturiero preliminare di Novembre, sceso a 53,9 punti, dai 54,6 punti della precedente lettura mensile, ed al di sotto dei 54 punti attesi dal mercato. Cross EUR-USD in recupero dopo che la lettura preliminare di Novembre relativa all’ indice ISM ( Institute for Supply Management ) del settore manifatturiero, ha evidenziato un dato in calo a 58,2 punti, dai 58,7 punti della precedente rilevazione mensile, ed inferiore ai 58,3 punti indicati dagli analisti.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Discreta performance settimanale messa a segno dal nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX, che ha preso profitto sui due obiettivi della strategia Short Intraday.
La strategia rialzista prevede l’apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1934; Target Price individuati in area 1,1962 ed 1,20; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1889. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,20, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,2036 ed 1,2082; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1934 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,2082, per tentare di prendere profitto in area 1,211 ed 1,2157, estesa ad 1,2203; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,20 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1626, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,167 ed 1,1715, estesa ad 1,1743; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,1554 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short, nel caso in cui si verifichi una chiusura oraria minore di 1,1889; Target Price attesi in prima battuta a 1,1861 e successivamente a 1,1816; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1934 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1816 per sfruttare possibili cali in area 1,177 ed 1,1743; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1889 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1743 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1715 ed 1,167, estesi a 1,1626; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1816 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2203 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,2157 ed 1,211, estesa ad 1,2082; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,2278 in chiusura di candela oraria o daily.

Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,14 – 1,145, fissando il Target Price in area 1,16 -1,165. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,125 in chiusura di candela giornaliera.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Il quadro tecnico del cross EUR-USD nel breve-medio periodo con la riconquista di area 1,18 potrebbe rimettersi in sesto e puntare nuovamente verso area 1,20. Dal punto di vista tecnico, infatti, le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,08 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,12 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sui massimi ad oltre 30 mesi, abbondantemente sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ).

In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,12 ha generato l’ allungo verso area 1,16-1,18. Al ribasso, quindi, area 1,14 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,12 in un primo momento e successivamente in area 1,10. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,15.

La fuoriuscita dal range sembrava aver gettato le basi per ulteriori rialzi con obiettivi in area 1,22. Fino a pochissimo tempo fa, comprare sui minimi ( 1,05 ) e vendere sui massimi ( 1,15 ) aveva un senso, ed in più occasioni aveva dato ottimi frutti. Adesso, essendo stata rotta al rialzo la parte alta della congestione, per le operazioni contro-trend si consiglia di operare con estrema cautela, in quanto la corsa della moneta unica europea sul medio-lungo periodo dopo aver raggiunto e superato area 1,20, resistenza di lungo periodo, potrebbe essere proiettata verso l’ostacolo successivo posto a quota 1,22 estesa ad area 1,24. Tesi che potrebbe essere stata avvalorata dal pull-back, con tenuta, in area 1,165-1,16, effettuato per scaricare gli oscillatori di breve dall’ ipercomprato.

Una chiusura settimanale sotto il forte supporto appena evidenziato potrebbe comunque aprire le porte ad ulteriori discese con target finale in area 1,14-1,13.

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