CROSS EUR-USD SOSTENUTO DA DEBOLEZZA BIGLIETTO VERDE, IN CALO DOPO LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA FED, POWELL , ED I DAZI IMPOSTI DA TRUMP SU IMPORTAZIONI DI ACCIAIO ED ALLUMINIO

Bilancio a 5 sedute in frazionale rialzo per il cross EUR-USD che archivia l’ottava a quota 1,2317, in progresso dello 0,20% rispetto al close del Venerdì precedente. Non sono tuttavia mancate oscillazioni di prezzo più ampie, nell’ arco dell’ intera settimana, con la coppia scivolata su valori minimi risalenti al 12 Gennaio scorso, a quota 1,2153.


LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

Come spesso accade nel mercato del Forex, i movimenti della coppia Euro-Dollaro sono stati condizionati dagli interventi dei rispettivi presidenti della Federal Reserve e della Banca Centrale Europea.

Il numero 1 dell’ istituto centrale con sede a Francoforte, Mario Draghi, ha continuato a predicare pazienza per parlare di aumento dei tassi e fine del programma di Quantitative Easing, che dipenderanno principalmente dal raggiungimento del target di inflazione al 2%. Draghi ha ammesso che la crescita economica nell’ Eurozona è ancora troppo influenzata dalle politiche monetarie. Euro ancora debole nei confronti del biglietto verde, dopo che il neogovernatore della FED, Jerome Powell ha spalancato la strada per un graduale aumento dei tassi d’interesse USA, dicendosi convinto che l’economia degli Stati Uniti continuerà a crescere al pari dell’ inflazione.

Le parole di Powell hanno gettato acqua sul fuoco, facendo momentaneamente risorgere la valuta statunitense, precedentemente affossata dalle dichiarazioni del numero 1 della FED di ST. Louis , James Bullard, il quale al contrario, non vede di buon occhio un accelerazione del processo di allentamento delle politiche monetarie. Moneta unica europea che a fine ottava è ritornata a prevalere sul dollaro, dopo che i mercati hanno preso coscienza che la decisione del presidente USA, Trump, di imporre dazi sulle importazioni di acciaio ed alluminio potrebbe penalizzare il biglietto verde.
Sotto l’ aspetto macroeconomico i primi dati arrivati dal Vecchio Continente hanno visto l’ indice che misura la fiducia economica nell’ area Euro flettere a 114,1 punti, in discesa di 114,9 punti della precedente rilevazione mensile. Lettura tuttavia in linea con le aspettative degli analisti, che avevano indicato un dato pari a 114 punti.

Cross EUR-USD indebolito dal calo evidenziato dal tasso d’ inflazione dell’ Eurozona, in discesa nel mese di Febbraio all’ 1,2% su base annua, dall’ 1,3% della precedente stima mensile. Si è trattata comunque di una flessione ampiamente attesadalmercato.

Lettura in crescita per i prezzi alla produzione industriale nell’ Eurozona, a Gennaio, in aumento dello 0,4% su base mensile, mentre nei confronti dello stesso periodo del 2017, la variazione positiva è balzata all’1,5%.

L’ ottava che ci siamo appena lasciati alle spalle è stata fitta di dati macro arrivati dagli USA, gran parte dei quali ha riguardato il comparto manifatturiero a stelle e strisce. Le danze si sono aperte con la lettura dell’ indice manifatturiero del distretto federale di Dallas, che lo scorso mese ha evidenziato un aumento a 37,2 punti, dai 33,4 punti della rilevazione di Gennaio, battendo le attese degli analisti, che invece avevano pronosticato una flessione a 30 punti. Segno “ meno “, invece per la rilevazione dell’indice PMI del comparto manifattura a livello nazionale, che secondo quanto reso noto dall’ istituto di ricerca Markit, nella lettura finale di Febbraio è sceso a 55,3 punti, dai 55,6 punti della precedente stima mensile. Le aspettative degli analisti erano per una crescita a 55,9 punti. Variazione positiva, invece, per l’ indice elaborato dall’ Institute for Supply Management, il cosiddetto indice ISM manifatturiero, che sempre nel mese di Febbraio ha messo a segno un balzo a 60,8 punti, portandosi sui massimi dal 2004, dai 59,1 punti di Gennaio. Battuti i pronostici degli analisti, che invece indicavano una discesa a 58,7 punti. In calo, invece, la rilevazione dell’ attività manifatturiera del distretto federale dell’ area di Chicago, il terzo per estensione tra i distretti USA, assestatasi a 61,9 punti, dai 65,7 punti della stima di Gennaio. le attese del mercato, invece, erano per una flessione più contenuta, a 64,2 punti.

Lettura in discesa anche per il Chicago Fed National Activity Index, termometro delle attività economiche valido non solo per la città dell’ Illinois ma indicativo anche per il resto degli stati dell’ unione, che lo scorso mese ha subito una contrazione a +0,12 punti dai +0,14 punti della precedente stima mensile.

Deluse le attese degli analisti, che indicavano un aumento pari a +0,25 punti, anche se tuttavia si tratta ancora di una lettura che indica espansione, poiché il valore del CFNAI Index espresso si trova abbondantemente sopra la soglia dello zero, sinonimo di crescita.

Lettura preliminare in aumento per le scorte all’ ingrosso negli Stati Uniti, salite dello 0,7% , al di sopra del +0,4%, indicato dagli analisti. Battuta d’ arresto per gli ordinativi di beni durevoli nel mese di Gennaio, in calo del 3,7% su base mensile, dopo l’ aumento del 2,6% evidenziato a Dicembre.

Le attese degli analisti erano per una flessione più modesta, che non andava oltre il -2%
Ottava fitta di dati anche per quanto riguarda il mercato. Secondo la consueta stima settimanale diffusa dalla Mortgage Bankers Association ( MBA ) il saldo delle richieste di mutui ipotecari,al 23 Febbraio, è ritornato a crescere, facendo registrare un progresso del 2,7%, dopo il netto calo del 6,6% della precedente lettura. Variazione positiva, invece, per il numero delle vendite di case esistenti, salito a 655 mila unità dalle 625 mila unità della precedente rilevazione, mentre le vendite in corso di abitazioni, a Gennaio hanno evidenziato una contrazione del 4,7%, ribaltando il +0,5% registrato a Dicembre. Sempre a Gennaio, le spese per le costruzioni sono rimaste stabili alla precedente lettura di Dicembre, che aveva evidenziato un progresso +0,8% dal +0,7% della lettura flash. I pronostici degli analisti, invece, erano per un ulteriore incremento dello 0,3%.

Dollaro in ripresa sull’ euro dopo che nella seconda lettura, il PIL USA del quarto trimestre del 2017 ha evidenziato un aumento del 2,5%, in lieve calo dal 2,6% della prima preliminare, confermando il rallentamento rispetto al 3,2% fatto registrare nel trimestre precedente. Battuta d’ arresto del Prodotto Interno Lordo della prima economia mondiale che era ampiamente scontato dalle indicazioni degli analisti. Oltre le attese, invece, il dato sui consumi, in progresso del 3,8%, dal +3,2% della precedente lettura trimestrale, ed oltre +3,6% pronosticato dagli analisti

Cross EUR-USD rinvigorito dalla buona lettura del saldo settimanale relativo alle richieste di sussidio di disoccupazione USA, che nell’ ottava che si è conclusa il 24 Febbraio si sono assetate a 210 mila unità, in discesa dalle 220 mila unità della stima settimanale precedente.

Le attese degli analisti, invece, indicavano un aumento a 225 mila unità. Dai dati elaborati dal Dipartimento per il Commercio statunitense è inoltre emerso che la media mensile è diminuita di 5 mila unità, assestandosi a 220.500 unità. Va ricordato che la media a quattro settimane consiste in un indicatore più affidabile sullo stato di salute del mercato del lavoro USA, poiché meno altalenante rispetto alle singole variazioni settimanali.

Sorprende in positivo, la lettura dei redditi personali di Gennaio, in crescita dello 0,4%, a dispetto del +0,3% pronosticato dagli analisti. Lettura in linea con le stime degli analisti, invece, per la voce “ spese personali “, che ha evidenziato un progresso dello 0,2%.
In lieve calo invece, a 99,7 punti, il dato finale relativo all’ indice della fiducia dei consumatori, dopo che la stima flash aveva indicato una lettura pari a 99,9 punti. Una lettura quella diffusa dall’ Università del Michigan che tuttavia si è mantenuta sui valori più elevati dal 2004.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, nonostante le fisiologiche prese di beneficio, consolida sopra l’ ex resistenza divenuta supporto, in area 1,20, facendo pertanto diminuire le probabilità di assistere ad un ritorno in area 1,16-1,165, supporto di medio periodo di fondamentale importanza.

La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ). In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 ha generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,16 in un primo momento e successivamente in area 1,14.

Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16. La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo cercano di scaricarsi dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,22, sarebbe salutare continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non cedere sotto area 1,20, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, in area 1,8-1,16.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Ottimo il bilancio settimanale realizzato dal nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX, che ha preso profitto su 6 dei 7 obiettivi pronosticati dalla strategia Short: 2 nella versione Intraday e 4 nella versione Over.

Lo scenario Long consiglia di aprire posizioni rialziste nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,2321; Target Price individuati in area 1,235 ed 1,2397; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,2274. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,2397, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,2426 ed 1,2473; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,2317 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,2473, per tentare di prendere profitto in area 1,2503 ed 1,2551, estesa ad 1,2599; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,2397 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1991, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,2065 ed 1,211, estesa ad 1,214; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,192 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lo scenario Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,2274; Target Price attesi in prima battuta a 1,222 e successivamente a 1,22; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,2321 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,22 per sfruttare possibili cali in area 1,217 ed 1,214; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,2274 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,214 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,211 ed 1,2065, estesi ad 1,1991; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,22 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,2599 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,2503 ed 1,2473, estesa a 1,2426; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,2677 in chiusura di candela oraria o daily.

Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,18, fissando il Target Price in area 1,20-1,205. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,165 in chiusura di candela giornaliera.

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