IL CROSS EUR-USD CHIUDE L’ OTTAVA SOTTO AREA 1,16, NONOSTANTE RALLENTAMENTO EVIDENZIATO DALLE PAYROLLS USA DI LUGLIO

Cross EUR-USD ancora una volta sotto-pressione, come è spesso accaduto negli ultimi due mesi, con la coppia che ha fatto registrare una chiusura settimanale a quota 1,1568, lasciando sul terreno circa lo 0,65% rispetto alla chiusura del Venerdì precedente.

I corsi del rapporto di cambio tra la moneta unica europea ed il biglietto verde, sotto l’aspetto tecnico, sono stati penalizzati dalla mancata rottura della resistenza di brevissimo che si colloca in area 1,174-1,175, dopo aver toccato un massimo a 5 sedute paria 1,1745. La chiusura vicino ai minimi settimanali a quota 1,1559 potrebbe indicare ulteriori discese anche nel corso delle prossime sedute, con l’ importante sostegno di breve-medio periodo in area 1,15 che potrebbe essere nuovamente messo a dura prova.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

L’ ottava macro europea si era aperta con un cross EUR-USD rinvigorito grazie alla positiva lettura dei prezzi al consumo in Germania. Il dato preliminare di Luglio evidenziato dall’ inflazione della prima economia dell’ Eurozona, aveva infatti rivelato una crescita del 2%, quindi in linea con la soglia ottimale auspicata dalla Banca Centrale Europea.

In frenata invece, come evidenziato dalla stima flash, la rivelazione finale dell’ indice che misura la fiducia dei consumatori nell’ Eurozona, sceso a 0,6 punti e peggiorando rispetto ai -0,5 punti del mese di Giugno. Giù anche il sentiment sulla fiducia industriale, in discesa a 5,8 punti dai 6,9 punti della precedente rivelazione. Deluse le attese degli analisti, che invece si aspettavano un calo minore, a 6,7 punti. In controtendenza, invece, la lettura relativa alla fiducia nei servizi, portatasi a 15,3 punti dai 14,4 punti della stima di Giugno. Dato in linea con le attese del mercato.
Lo scorso mese, l’ economic sentiment di Eurolandia ha evidenziato una contrazione a 112,1 punti, in frenata dai 114,3 punti di Giugno, ma tuttavia meno di quanto stimato dagli analisti, che invece si aspettavano un calo più marcato, a 112 punti.

L’ indicatore che sintetizza il clima degli affari si è invece portato a 1,29 punti, in flessione da 1,38 punti di Giugno, mentre il mercato si aspettava un valore pari a 1,35 punti.La prima stima per il Pil dell’Eurozona nel secondo trimestre 2018 indica una crescita dello 0,3%, in lieve frenata rispetto al +0,4% del trimestre precedente. Le stime degli analisti erano per una lettura stabile.

Euro indebolito dalla prima lettura del Prodotto Interno Lordo dell’ Eurozona relativo al secondo trimestre di quest’ anno, assestatosi a +2,1%. Stima preliminare di PIL inferiore al 2,5% del periodo Gennaio-Marzo ed al +2,2% atteso dal consensus. Moneta unica in rimonta sul Dollaro dopo che EUROSTAT ha reso noto che il tasso d’ inflazione annuale nell’ area Euro ha evidenziato un progresso del 2,1% da +2% della lettura di Giugno. Battuti i pronostici degli analisti, che invece si aspettavano una conferma a +2%

Si è invece confermato all’8,3% il tasso di disoccupazione nel mese di Giugno, dopo che la stima di Maggio è stata corretta al ribasso da +8,4% a +8,3%.Dal report elaborato dall’ Istituto europeo di statistica + inoltre emerso che la disoccupazione è scesa sui valori più bassi da Dicembre 2008. Nello stesso periodo dell’ anno scorso si era invece in non occupati rappresentavano il 9%
Si conferma in crescita il comparto manifatturiero dell’Eurozona, che secondo la stima PMI di Luglio si è assestato a 55,1 punti, in aumento rispetto alla precedente lettura mensile, pari a 54,7 punti.

Sempre secondo i dati elaborati da EUROSTAT, a Giugno, i prezzi alla produzione nell’ area Euro hanno fatto registrare un aumento mensile dello 0,4% ( attese +0,3% ), confermando il trend di crescita di Maggio ( +0,8% ). Su base annua, invece, la suddetta lettura ha mostrato una crescita del 3,6%, in salita dal +3% del mese precedente. Le attese degli analisti si fermavano a +3,5%. Dai dettagli è inoltre emerso che i prezzi legati all’ energia sono aumentati dell’1% su base mensile e del 9,5% su base annua, facendo registrare la variazione più consistente. La lettura dei prezzi al consumo, filtrata della componente energetica, ha invece evidenziato un aumento dello 0,2% congiunturale ed un +1,6% tendenziale. Le vendite al dettaglio nell’Eurozona, a Giugno, sono balzate dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell’ 1,2% su base annua. Le aspettative degli analisti erano rispettivamente per +0,4% su base mensile e +0,4% su base annua.

L’ottava macro oltreoceano, invece, è stata quasi tutta incentrata sulle attese delle Non-Farm Payrolls USA di Luglio. Il Dipartimento per il Lavoro statunitense ha reso noto che il saldo delle buste paga nei settori non agricoli statunitensi ha messo in luce una crescita pari a +157 mila unità, in netto calo rispetto alle +248 mila unità di Giugno ed alle +193 mila unità pronosticate degli analisti. I salari medi orari, invece, hanno evidenziato in aumento dello 0,3% su base mensile, dopo il +0,1% di Giugno ( rivisto in calo dal +0,2% della lettura preliminare ), confermando le attese del mercato. Su base annua, invece, i salari hanno messo a segno un incremento del 2,7%, confermando le attese e la precedente lettura di Giugno. Il tasso di disoccupazione, come da attese, nel mese di Luglio, +sceso al 3,9% dal 4% della pecedente rivelazione.

Come consueto il dato sulle NFP, era stato preceduto dalla lettura curata da Automatic Data Processing ( ADP ), un’ azienda che fornisce servizi per l’ amministrazione e la gestione di risorse umane. Il dato messo in luce da ADP, invece, aveva ipotizzato un aumento di 219 mila unità, in aumento dalle +181 mila unità della stima di Giugno ( corretta al rialzo dalle 177 mila unità della prima lettura ). I pronostici degli analisti non si spingevano oltre le +186 mila unità. Il rapporto ADP garantisce una copertura del 20% sul totale degli occupati nei settori non agricoli negli Stati Uniti.

La scorsa settimana macro negli USA aveva avuto inizio con la debole lettura dell’ indice manifatturiero elaborato dalla Federal Reserve di Dallas, in flessione a 32,3 punti, dai 36,5 punti della precedente stima. Lettura tuttavia migliore dei 31 punti indicati dalle attese degli analisti.

Dollaro in aumento a discapito dell’ Euro dopo che la Conference Board ha reso noto che l’ indice di fiducia dei consumatori statunitensi, lo scorso mese, ha mostrato un aumento a 127,4 punti, in salita dai 127,1 punti di Giugno. Battute nettamente le indicazioni degli analisti, che invece avevano ipotizzato una discesa a 126 punti. L’ indicatore della situazione attuale ha invece registrato un balzo a 165,9 punti dai 161,7 punti del mese precedente. Le aspettative di crescita dei consumatori, sono invece calate a 101,7 punti dai 104 punti di Giugno.

Euro giù dopo le buone conferme arrivate dai redditi e dalle spese personali, che hanno entrambi evidenziato un aumento dello 0,4%. Corretta la precedente stima dei redditi personali, che è stata portata da +0,2% a +0,5%.

Aumento oltre le attese per il Purchasing Managers Index del distretto di Chicago, volato a 65,5 punti, dai 64,1 punti della precedente lettura. I pronostici degli analisti, invece, davano un calo a 62 punti. Il termometro PMI ha evidenziato che l’ attività manifatturiera nel distretto di Chicago continua ad espandersi ad un ritmo sostenuto.

Lungo il filotto di letture macro relativo al settore immobiliare statunitense, che ha visto in primis, le vendite di abitazioni in corso del mese di Giugno crescere dello 0,9%. La lettura diffusa dall’ Association of Realtors ha superato le attese degli analisti, che invece, avevano pronosticato una crescita più modesta, pari a +0,2%. Su base annua, ovvero rispetto a Giugno 2017, si è invece verificato un calo del 2,5%.

I prezzi delle case nelle 10 aree metropolitane degli Stati Uniti, secondo il rapporto elaborato dall’indice Standard & Poor’s/Case-Shiller, a Maggio, sono cresciuti dell’ 1,1% su base mensile e del 6,4% su base annua. Nelle aree metropolitane, su base annua, sono aumentati del 6,1% mentre quelli nelle 20 maggiori città hanno evidenziato un progresso del 6,5%. Su base mensile hanno invece rispettivamente mostrato un aumento dello 0,5% per le 10 aree metropolitane e dello 0,7% per le 20 maggiori città.

La Mortgage Bankers Association ( MBA) ha reso noto che il saldo settimanale delle nuove richieste di mutui ipotecari, nella settimana terminata il 27 Luglio, ha subito un calo del 2,6%, confermando la debolezza evidenziata nel corso della precedente ottava che si è conclusa con una discesa dello 0,2%.

Delusione dalle spese per le costruzioni, che a Giugno, secondo la rilevazione diffusa dal Dipartimento per il Commercio, hanno registrato una contrazione dell’1,1%, assestandosi a 1.317,2 miliardi di dollari, mentre gli analisti si aspettavano una crescita dello 0,3%. Migliore, invece, la lettura su base annua, in aumento del 6,1%.

Decisa frenata per l’ ISM manifatturiero USA di Luglio, in discesa a 58,1 punti dai 60,2 punti della precedente lettura mensile. Le aspettative del mercato, invece, erano per una discesa meno marcata a 59,4 punti. L’ indice ISM, frutto di un’ indagine condotta tra i direttori acquisti di circa 300 aziende statunitensi del settore manifatturiero, continua tuttavia a confermarsi oltre i 50 punti, che indicano un comparto ancora in espansione.

L’ indice PMI di Luglio curato da Markit, sempre relativo al settore manifatturiero, ha invece evidenziato una lieve contrazione a 55,3 punti contro i 55,5 punti della stima preliminare ed i 55,4 punti di Giugno.

Il saldo delle nuove richieste di sussidio di disoccupazione, nella settimana terminata il 28 Luglio, si sono assestate a 218 mila unità, in crescita di mille unità rispetto alla precedente ottava. Le indicazioni degli analisti, invece, erano per un aumento a 220 mila unità. Il totale dei richiedenti sussidio, al 21 Luglio, si è invece assestato a 1,724 milioni di unità, in salita da 1,747 milioni di unità precedente rivelazione settimanale, le indicazioni degli analisti invece erano per un aumento a 1,750 milioni di unità.

La stima finale di Giugno relativa agli ordini di beni durevoli, secondo quanto elaborato dal Dipartimento del Commercio, ha evidenziato un progress dello 0,8% su base mensile. La Rivelazione Core, filtrata del comparto dei trasporti, ha invece fatto registrare un aumento dello 0,2% rispetto alla lettura di Maggio. In entrambi i casi si è registrata una flessione rispetto alle stime preliminari comunicate in precedenza, rispettivamente pari a+1% e +0,4%.

Gli ordinativi industriali, sempre secondo il rapporto del Bureau of the Census, a Giugno, sono cresciuti dello 0,7%, in linea con quanto atteso dal mercato, confermando il sentiment positivo dopo il +0,4% di Maggio.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,20, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto di medio periodo in area 1,18 ,che ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Novembre 2017 in area 1,15.

La visione di lungo periodo, invece, ci ha detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 ha in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente ha saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al ribasso, quindi, area 1,18 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura ha già causato la discesa in area 1,16-1,15. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,16.

La fuoriuscita dal range ha gettato le basi per centrare l’ obiettivo primario in area 1,22 e successivamente prendere profitto verso l’ obiettivo finale posto in area 1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato. Per il proseguo del rialzo, dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15, sarebbe opportuno continuare a consolidare sopra quest’ ultimo livello o mal che vada non scendere sotto area 1,15, in chiusura settimanale, poiché le quotazioni potrebbero avvitarsi ulteriormente verso il basso, mutando il quadro grafico di medio-lungo periodo in negativo.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Ancora un’ ottava poco movimentata, ma pur sempre positiva per il nostro trading system con sottostante la coppia Euro-Dollaro, che ha preso profitto sui due target price pronosticati dalla strategia Short Intraday.

La visione Long consiglia di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria maggiore di 1,1609; Target Price individuati in area 1,1624 e 1,1668; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1552. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1668, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1712 e successivamente a 1,174; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1609 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,174, per tentare di prendere profitto in area 1,1768 ed 1,1812, estesa ad 1,1885; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1668 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1321, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1383 e 1,141, estesi ad 1,148; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,125 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La visione Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si registri una chiusura oraria minore di 1,1552; Target Price attesi in prima battuta a 1,1524 e successivamente a 1,148; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1609 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,148 per sfruttare possibili cali in area 1,1453 e 1,141; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1559 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,141 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1383 e 1,1339, estesi ad 1,1321; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,148 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1885 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1812 e 1,1768, estesi a 1,174; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,196 in chiusura di candela oraria o daily.

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