CROSS EUR-USD INDEBOLITO DA LETTURA NON-FARM PAYROLLS USA DI OTTOBRE, SI AGGRAPPA AL SUPPORTO A QUOTA 1,16

Settimana piatta per il cambio il cross EUR-USD che, concludendo gli scambi di Venerdì 3 Novembre a quota 1,1605, ha evidenziato una quasi impercettibile variazione negativa ( -0,04% ) rispetto alla chiusura dell’ ottava precedente. L’ottava è stata comunque densa di appuntamenti macro ed eventi politici che hanno comunque tenuto sulle corde gli operatori ed i trader del FOREX, basti pensare che, seppur all’ interno di un trading range ristretto, massimo e minimo a 5 sedute ( rispettivamente 1,1692 ed 1,1594 ) sono stati toccati dalle ore 13.00 alle 20.00 della giornata di Venerdì, in seguito alla diffusione dei dati sulle Non-Farm Payrolls USA del mese di Ottobre.

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER LE QUOTAZIONI DEL CAMBIO EURO-DOLLARO

Il cambio Euro-Dollaro ha archiviato l’ ottava evidenziando un calo giornaliero dello 0,45%, con il dollaro che ha recuperato terreno nei confronti dell’ euro, dopo che la lettura del saldo delle buste paga nei settori non agricoli statunitensi ha evidenziato una crescita minore delle attese. Il Dipartimento per il Lavoro USA ha infatti reso noto che le cosiddette Non-Farm Payrolls sono aumentate, ad Ottobre, di 261.000 unità, ma meno dei pronostici degli analisti, che invece avevano pronosticato un dato pari a 310.000 unità. Si è trattato comunque di un deciso ritorno all’ espansione per il mercato del lavoro statunitense, dopo il flop dell’ ultima lettura delle NFP di Settembre, quando il saldo aveva fatto registrare un valore negativo per 18.000 unità, poi rivisto a +33.000 unità.

La pessima lettura di Settembre era stata viziata dalle catastrofi seminate dal passaggio sugli Stati Uniti dell’ uragano Harvey. Il tasso di disoccupazione, è inaspettatamente diminuito al 4,1% dal 4,2% della precedente rilevazione. È invece rimasta al palo la media dei compensi orari, invariata rispetto al dato di Settembre, mentre i pronostici davano un aumento dello 0,2%. Cresciuti, ma meno del previsto, anche i compensi, aumentati del 2,4% nel mese di Ottobre contro un aumento del 2,7% pronosticato dagli analisti. L’andamento degli stipendi viene particolarmente seguito dalla Federal Reserve, poiché strettamente correlato all’ inflazione. Spesso l’ aumento dei prezzi al consumo viene considerato uno degli effetti della crescita dei salari, ma è determinante in tal senso soltanto se maggiore del 3%. Dalle pagine del report sulle Non-Farm Payrolls dello scorso mese, inoltre, si è venuto a conoscenza che i nuovi posti di lavoro nel settore privato sono aumentati di 252.000 unità, ma meno delle 303.000 unità attese dagli analisti. Le buste paga statali, invece, sono crescute di 9.000 unità, in aumento dalle 3.000 unità della lettura di Settembre, rivista al ribasso dalle +7.000 unità della prima stima .

Il dato ADP (National Employment Report) diffuso con qualche giornata di anticipo, rispetto alle NFP, invece, ha stimato un incremento di 235.000 unità per i nuovi impieghi, in crescita dalle 110 mila unità del mese di Settembre (riviste al ribasso da 135.000 unità ). Per la stima ADP si è trattata di una lettura superiore alle attese degli analisti che invece avevano pronosticato un incremento di 200.000 unità. Il dato ADP che prende il nome dall’ azienda Automatic Data Processing, una società statunitense che fornisce servizi di amministrazione e gestione risorse umane in tutto il mondo, elabora i propri dati su circa il 20% dell’occupazione privata non agricola USA.

Il secondo evento più atteso dal mercato, oscurato per importanza dalle NFP, è stata la nomina del successore di Janet Yellen al timone della Federal Reserve. Il presidente Donald Trump ha fatto ricadere la propria scelta su Jerome Powell, che prenderà il posto della Yellen alla guida della banca centrale americana soltanto alla fine di Febbraio 2018. La scelta di Powell è stata gradita dal mercato, poiché la politica del futuro governatore della FED è molto vicina a quella dell’ attuale numero uno.

La ricca settimana macro statunitense è iniziata con la diffusione, a cura del Dipartimento per il Commercio USA, della lettura dell’ indice PCE USA, che ad Ottobre ha fatto registrare un auento dello 0,4% su base mensile. Il Personal Consumption Expenditures nella versione “ Core “, al netto delle componenti più volatili, invece, ha evidenziato un aumento limitato allo 0,1%. La spesa dei consumatori, invece, è cresciuta dell’ 1% a Settembre, attestandosi sui massimi degli ultimi 8 anni.
Deciso balzo in avanti per l’ indice che misura la fiducia dei consumatori negli USA, salita sui massimi da Dicembre 2000. Secondo quanto rilevato dal Conference Board, infatti, nel mese di Settembre, termometro dei consumi si è attestato a 125,6 punti, in netta crescita dai 120,6 punti della stima precedente e rispetto ai 121,1 punti pronosticati dagli analisti.
Conferma la scia di buoni dati anche la lettura dell’ indice PMI Chicago, che nel mese di Ottobre è aumentato di 1 punto rispetto, rispetto alla rilevazione mensile precedente, attestandosi a 66,2 punti, quindi oltre i 60,2 punti pronosticati dagli analisti.
Indicazioni positive sono arrivate anche dal mercato immobiliare statunitense, con l’ indice S&P/ Case –Shiller 20, che raccoglie i prezzi delle case nelle 20 principali aree metropolitane negli USA , in salita dello 0,5% nel trimestre terminato ad Agosto, rispetto al periodo di tre mesi terminato a Luglio. La crescita su base annua, invece, ha messo in luce un +5,9% su base annua, avvicinandosi al record dal 2006. Lettura in calo, invece, le nuove richieste di mutui ipotecari, che secondo la stima settimanale curata dall’ MBA ( Mortgage Bankers Association ) sono diminuite del 2,6%, dando seguito al calo del 4,6% registrato l’ ottava precedente.

Rivista al rialzo, la lettura finale dell’ indice PMI Manifatturiero USA del mese di Ottobre che, nella stima elaborata dalla società di ricerca Markit, si è attestata a 54,6 punti da 54,5 punti della lettura preliminare. Corretto al ribasso, invece, il dato relativo all’ ISM manifatturiero che, sempre nel mese di Ottobre, nella lettura finale è stato portato a 58,7 punti dai 60,8 punti della precedente lettura mensile, attestandosi sotto l’ iniziale stima di 59,5 punti. Si è trattata, comunque di una lettura ancora molto positiva, poiché di gran lunga sopra i 50 punti, valore di espansione.

Secondo la Federal Reserve di Atlanta, il PIL statunitense nel quarto trimestre dovrebbe aumentare al 4,5%. I pronostici precedenti invece non andavano oltre il +2,9%. Corrette al rialzo anche le indicazioni sui consumi reali e sugli investimenti privati, in crescita rispettivamente dal 2,8% al 4,1% e dal 4,4% all’ 8,8%. Secondo il Dipartimento per il Commercio USA, la produttività delle aziende e dei lavoratori statunitensi, grazie all’aumento della domanda dovuta all’ effetto pre-natalizio, nell’ ultimo trimestre è balzata al 3%, mettendo in luce la maggiore crescita degli ultimi 3 tre anni. I pronostici degli analisti, invece, non andavano oltre un rialzo del 2,9%. In calo del 5%, invece, la produttività del settore manifatturiero, che ha subito la contrazione più alta dal 2009, con molte probabilità a causa dell’ effetto degli uragani che bloccato le attività delle fabbriche.

Il Dipartimento per il Lavoro USA ha reso noto che il numero delle richieste di sussidio di disoccupazione, nell’ ottava che si è conclusa il 28 Ottobre, sono aumentate a 229 mila unità, mentre le attese erano per un dato pari a 235 mila unità. La media mobile mensile, invece, ha evidenziato una discesa di 7.250 unità, a 232.500 unità. La media a quattro settimane rappresenta un indicatore più affidabile per tastare il polso del mercato del lavoro, poiché riduce la volatilità tipica delle singole rilevazioni settimanali. In calo anche le richieste di disoccupazione continua che, nella settimana terminata il 21 Ottobre sono scese a 1,884 milioni da 1,899 milioni della precedente ottava.
Stando a quanto reso noto dal Dipartimento per il Commercio USA, nel mese di Settembre, il disavanzo commerciale statunitense è cresciuto a 43,5 miliardi di dollari, in salita dai 42,8 miliardi del mese precedente ( attese 43,3 miliardi di dollari ).

Revisto al ribasso, invece, il dato definitivo relativo al sentiment dei direttori degli acquisti ( PMI ) del terziario statunitense, che nel mese di Ottobre si è attestato a 55,3 punti, dai 55,9 punti della lettura preliminare, mentre gli analisti si aspettavano una lettura pari a 55,7 punti.

Gli ordini alle industrie statunitensi nel mese di Ottobre hanno evidenziato un aumento dell’ 1,4% mensile, mentrei pronostici, invece, erano per una crescita più contenuta all’ 1,3%.

Euro sui minimi a cinque sedute nei confronti del biglietto verde, dopo la diffusione, migliore delle attese, del dato relativo all’ indice ISM servizi di Ottobre, in crescita a 60,1 punti, sui massimi da Agosto 2005, a 59,8 punti della lettura mensile precedente. I pronostici degli analisti erano per una discesa a 58,5 punti.

Sul fronte macro europeo, secondo quanto reso noto da Eurostat, i prezzi al consumo nell’ Eurozona sono aumentati, in via preliminare, dell’ 1,4% su base annua, ma in calo dall’1,5% della lettura di Settembre. Le attese degli analisti erano per un dato stabile all’ 1,5%.

L’ inflazione nella zona Euro continua ad arrancare. L’indice dei prezzi Core, calcolato al netto dei prezzi delle categorie più volatili di energia, cibo, alcool e tabacco, nel mese di Ottobre è cresciuta su base tendenziale dello 0,9%, al di sotto del +1,1% della precedente rivelazione mensile ed in confronto al +1,1% stimato dai pronostici degli analisti.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Settimana priva di spunti per il nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX, che non ha espletato alcuna operazione.

La strategia Long consiglia l’ apertura di posizioni rialziste nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,163; Target Price individuati in area 1,1657 ed 1,1774, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1585. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1774, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,1801 ed 1,1846; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,163 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1846, per tentare di prendere profitto in area 1,1874 ed 1,192, estesa ad 1,1965; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1774 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1343, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1398 ed 1,1442, estesa a 1,1513; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,128 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia Short, invece, suggerisce l’ apertura di posizioni ribassiste, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1585; Target Price attesi in prima battuta a 1,1557 e successivamente a 1,1513; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,163 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1513 per sfruttare possibili cali in area 1,1486 ed 1,1442; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,16 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Previsti ulteriori Short in caso di discesa sotto area 1,1442 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1398 ed 1,1386, estesi a 1,1343; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1513 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di ulteriori rialzi in area 1,1965 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,192 ed 1,1874, estesa ad 1,1846; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,201 in chiusura di candela oraria o daily.

Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,14 – 1,145, fissando il Target Price in area 1,16 -1,165. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,125 in chiusura di candela giornaliera.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Il quadro tecnico del cross EUR-USD nel breve-medio periodo con la perdita di area 1,17 sembra essersi deteriorato. Dal punto di vista tecnico, infatti, le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,08 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,12 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sugli attuali massimi ad oltre 30 mesi, abbondantemente sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ).

In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,12 ha generato l’ allungo verso area 1,16-1,18. Al ribasso, quindi, area 1,14 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,12 in un primo momento e successivamente in area 1,10. Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,15.

La fuoriuscita dal range sembrava aver gettato le basi per ulteriori rialzi con obiettivi in area 1,22. Fino a pochissimo tempo fa, comprare sui minimi ( 1,05 ) e vendere sui massimi ( 1,15 ) aveva un senso, ed in più occasioni aveva dato ottimi frutti.

Adesso, essendo stata rotta al rialzo la parte alta della congestione, per le operazioni contro-trend si consiglia di operare con estrema cautela, in quanto la corsa della moneta unica europea sul medio-lungo periodo dopo aver raggiunto e superato area 1,20, resistenza di lungo periodo, potrebbe essere proiettata verso l’ostacolo successivo posto a quota 1,22 estesa ad area 1,24. Tesi che potrebbe essere stata avvalorata dal pull-back, con tenuta, in area 1,165-1,16, effettuato per scaricare gli oscillatori di breve dall’ ipercomprato.

Una chiusura settimanale sotto il forte supporto appena evidenziato potrebbe aprire le porte ad ulteriori discese con target finale in area 1,14-1,13.

 

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