IL PESSIMO DATO SULLE NON-FARM PAYROLLS USA DI SETTEMBRE RISOLLEVA IL CROSS EUR-USD DAI MINIMI A 8 SETTIMANE

Bilancio settimanale in rosso per il cambio Euro-Dollaro, che ha lasciato sul terreno lo 0,70%, fissando l’ ultimo scambio di ottava a quota 1,1732. Cross EUR-USD che, nell’ altalenante seduta di Venerdì 6 Ottobre, giorno in cui il Dipartimento per il Lavoro statunitense ha diffuso l’ importantissimo dato relativo al saldo delle buste-paga nei settori non agricoli USA, ha toccato anche un minimo Intraday a quota 1,1668.

Short Speculativi in caso di allunghi in area 1.326 $, per cercare di sfruttare probabili pull-back in area 1.317,85 e 1.309,70 dollari; Stop Loss nel caso in cui il movimento rialzista dovesse estendersi oltre 1.334,20 $ in chiusura giornaliera.

Cambio Euro-Dollaro finito giù sui minimi degli ultimi due mesi, e successivamente balzato di oltre mezza figura, dopo che per la prima volta dopo ben 7 anni, il Dipartimento per il Lavoro USA ha reso noto che le buste paga nei settori non agricoli statunitensi hanno fatto registrare un saldo negativo, pari a -33.000 unità.

I pronostici degli analisti, invece, erano per un aumento di circa 90.000 unità. Dollaro che a prima lettura aveva avuto la meglio sulla moneta unica europea, grazie all’ ottima lettura legata agli stipendi che, aumentando dello 0,50% su base annua hanno evidenziato una crescita al 2,9%, vicino al 3%, che secondo gli economisti consentirebbe all’ inflazione di raggiungere l’ obiettivo al 2% atteso dalla Federal Reserve.

La lettura delle Non-Farm Payrolls di Settembre, inoltre, è stata peggiore delle anticipazioni fornite dalla società ADP, soltanto un paio di giorni prima, secondo cui il numero delle buste paga dei settori privati statunitensi sarebbe dovuto crescere di 135.000 unità, in calo dalle 228.000 unità della stima precedente.

Nulla di preoccupante dicono tuttavia gli esperti, che per giustificare una simile debacle delle NPF puntano il dito contro gli uragani Harvey e Irma che si sono abbattuti sul territorio degli Stati Uniti. Una nota diffusa dal Dipartimento per il Lavoro ha fatto sapere che, a causa delle tempeste tropicali, 1,5 milioni di persone non ha potuto lavorare, mentre ben 2,9 milioni sono state costrette a lavorare part-time.

Brillano invece gli stipendi che come anticipato in precedenza sono aumentati di mezzo punto percentuale su base mensile, realizzando il miglior risultato da Novembre 2008. Una crescita che è andata oltre le attese degli analisti, che invece non si spingevano più dello 0,3% . Tasso di disoccupazione in netto miglioramento, sceso al 4,2% dal 4,4% del mese di Agosto, contro le attese degli analisti che invece erano per una lettura stabile. Vista in salita l’ occupazione governativa, cresciuta di 7.000 unità, dalle + 5.000 unità del mese di Agosto, riviste dalla precedente stima iniziale che invece aveva mostrato un calo di 9.000 unità.

La settimana macro è stata comunque animata da tantissimi altri dati macro, arrivati da oltreoceano e dall’ Europa. L’ ottava americana si è aperta con le consuete indicazioni arrivate dal mercato immobiliare statunitense, con l’indice che misura le nuove richieste di mutui ipotecari negli Stati Uniti ( MBA INDEX ) in calo dello 0,4%, dopo il – 0,5% della settimana precedente.

L’indice dei rifinanziamenti, sempre da quanto reso noto dalla Mortgage Bankers Association, è passato dal -4% al -2%.
Segno meno per le nuove richieste di sussidio di disoccupazione, che nell’ ottava terminata il 29 Settembre, sono diminuite di 12.000 unità, attestandosi a 260.000 unità, dalle 272.000 unità della settimana precedente.

Le attese degli analisti, invece, erano per un calo di 7.000 unità a 265.000 unità. Il Dipartimento per il Lavoro statunitense ha inoltre fatto sapere che le richieste di disoccupazione continua, al 29 Settembre, sono aumentate a 1,938 milioni di unità, da 1,936 milioni di unità della rilevazione precedente. In aumento, invece, la media mobile mensile, salita di 9.500 unità, a 268.250 unità. La media mobile a quattro settimane consiste in un indicatore più affidabile per misurare lo stato di salute del mercato del lavoro, poiché meno volatile rispetto alle singole rilevazioni settimanali.

Dollaro in ulteriore crescita nei confronti dell’ euro dopo che la lettura finale dell’ indice del settore manifatturiero USA, nel mese di Settembre, ha evidenziato un aumento a 53,1 punti, dai 53 punti dell’ indicazione preliminare. In crescita anche l’ indice PMI servizi che, a Settembre, attestandosi a 55,3punti, al di sopra dei 55,1 punti della stima preliminare, ha battute le attese degli analisti, ferme a 54,6 punti.

Migliore delle attese anche la lettura della bilancia commerciale USA di Agosto, che ha mostrato un deficit commerciale di 42,40 miliardi di dollari, in miglioramento dai -43,60 miliardi del mese precedente ( cosensus 42,70 miliardi di dollari ).

Euro giù dopo che la lettura dell’ indice dell’ Institute for Supply Management dello scorso mese ha evidenziato una crescita a 59,8 punti, la migliore da Agosto 2005, allorquando l’ ISM non manifatturiero fece segnare un valore di 61,3 punti. I pronostici degli analisti, invece, erano per un aumento più moderato, a 55,3 punti.
Dollaro che ha inoltre beneficiato dell’ ottimo dato sugli ordinativi di beni durevoli del mese di Agosto che, secondo il report curato dal Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ( Bureau of the Census ) sono aumentati dell’ 1,2%, dopo il deciso calo del 3,3% della precedente rilevazione. Anche in questo caso le attese degli analisti erano per un rialzo più contenuto, non oltre il +1%. Corretta al rialzo la lettura finale degli ordini di beni durevoli, passata a +2%, da +1,7% della stima preliminare, mentre le attese degli analisti erano per una lettura stabile. Al netto della componente volatile dei trasporti, il dato “ Core” ha evidenziato un aumento dello 0,5%, contro il +0,2% della stima flash.

Bocca cucita del presidente della FED, Janet Yellen, che nel corso di un’ audizione a metà ottava non ha fatto alcun riferimento sui tassi d’ interesse. Patrick Harker, invece, presidente della Federal Reserve Bank di Philadelphia, ha affermato di aspettarsi quattro ulteriori manovre di rialzo sui tassi: una entro la fine di quest’ anno ed altre tre per il 2018.

Sul fronte europeo la settimana del cambio Euro-Dollaro ha visto le vicende spagnole penalizzare la moneta unica nei confronti del dollaro. Mentre dai verbali delle minute della BCE è emerso che l’ Eurozona ha ancora bisogno di stimoli politico-monetari per raggiungere gli obietti dell’ inflazione. Dai verbali della riunione dell’istituto centrale europeo del 6-7 Settembre sono inoltre risaltate le preoccupazioni sulla recente forza dell’ Euro, che secondo alcuni membri del direttivo dell’ istituto centrale europeo è stato trainato dalle aspettative troppo ottimistiche su un’ imminente fine del Quantitative Easing europeo.

Sotto l’ aspetto macro, il Purchasing Managers’ Index ( PMI) del mese di Settembre, nella stima finale, si è attestato a 58,1 punti, in lieve calo dalla lettura preliminare, ma in deciso aumento rispetto ai 57,4 punti di Agosto.

Visto in salita anche il PMI del settore servizi che, sempre nel mese di Settembre, si è attestato a 55,8 punti dai 55,6 punti di Agosto, battendo le stime degli analisti. In discesa, invece, il dato relativo alle vendite al dettaglio, in calo su base mensile dello 0,5% ( attese +0,3% ).

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buona performance settimanale per il nostro Trading System attivo sul mercato del FOREX che ha preso profitto su 4 dei 7 obiettivi pronosticati dalla strategia ribassista: 2 nella versione Intrday e 2 nella versione Over.

La visione rialzista prevede l’ apertura di posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1739; Target Price individuati in area 1,1783 ed 1,1811, Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1694. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1811, per cercare di sfruttare possibili allunghi in area 1,1856 ed 1,1884; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1739 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1884, per tentare di prendere profitto in area 1,1929 ed 1,1957, estesa ad 1,2003; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1881 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,1435, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1506 ed 1,155, estesa a 1,1622; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto 1,1391 in chiusura di candela oraria.

La strategia Short, invece, consiglia l’ apertura di posizioni al ribasso, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1694; Target Price attesi in prima battuta a 1,165 e successivamente a 1,1622; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1739 in chiusura di candela oraria.

Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1622 per sfruttare possibili cali in area 1,1577 ed 1,155; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1668 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Previsti ulteriori Short in caso di discesa sotto area 1,155 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1506 ed 1,1479, estesi a 1,1435; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1622 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di ulteriori rialzi in area 1,2003 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1929 ed 1,1884; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,205in chiusura di candela oraria o daily.

Entreremo nuovamente Long Multiday in caso di pull-back di area a 1,14 – 1,145, fissando il Target Price in area 1,16 -1,165. Stop Loss da applicare rigorosamente in caso di perdita di area 1,125 in chiusura di candela giornaliera.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Dal punto di vista tecnico, le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di breve-medio periodo, in area 1,067 -1,07, hanno messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,08 hanno in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,12 e successivamente hanno saputo fare ancora meglio volando sugli attuali massimi ad oltre 30 mesi, abbondantemente sopra quota 1,18 ( resistenza di medio-lungo periodo ).

In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro è ritornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,12 ha generato l’ allungo verso area 1,16-1,18. Al ribasso, quindi, area 1,14 diventa il supporto fondamentale per la pista rialzista appena evidenziata, la cui rottura potrebbe attivare nuove discese in area 1,12 in un primo momento e successivamente in area 1,10.

Dando un rapido sguardo al quadro grafico del cross EUR/USD è facile notare come le quotazioni siano state compresse per oltre 2 anni dentro l’ ampia congestione 1,05 -1,15. La fuoriuscita dal range verificata da due settimane potrebbe gettare le basi per ulteriori rialzi con obiettivi in area 1,22. Fino a pochissimo tempo fa, comprare sui minimi ( 1,05 ) e vendere sui massimi ( 1,15 ) aveva un senso, ed in più occasioni aveva dato ottimi frutti.

Adesso, essendo stata rotta al rialzo la parte alta della congestione, per le operazioni contro-trend si consiglia di operare con estrema cautela, in quanto la corsa della moneta unica europea sul medio-lungo periodo dopo aver raggiunto e superata area 1,20, resistenza di lungo periodo, potrebbe essere proiettata verso l’ostacolo successivo posto a quota 1,22 estesa ad area 1,24, senza però escludere possibili pull-back in area 1,16-1,165, per scaricare gli oscillatori di breve dall’ ipercomprato.

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