IL CAMBIO EUR-USD CONSOLIDA SOPRA AREA 1,12 TENTANDO DI ALLONTANARSI DAI MINIMI DI PERIODO IN AREA 1,11

Il cross EUR-USD si assesta per la seconda settimana consecutiva sopra l’ importante supporto rappresentato da area 1,12, dopo aver testato e trovato sostegno su un minimo a 5 sedute a quota 1,116. Incoraggiante anche la performance dell’ intera ottava, che ha evidenziato una progresso dello 0,35%, a fronte di una chiusura d’ottava a quota 1,1235, non lontana dal massimo toccato a quota 1,1255.

LE NEWS ED I DATI MACRO PIU’ RILEVANTI PER LA COPPIA EURO-DOLLARO

Il rapporto di cambio tra la moneta unica europea ed il biglietto verde ha beneficiato della debolezza della divisa statunitense su cui ha pesato il nuovo braccio di ferro tra Washington e Pechino, con il presidente Trump che ha ordinato l’ innalzamento dei dazi dal 10% al 25% sulle importazioni cinesi.

La settimana macro europea si è aperta con la buona rilevazione dell’ indice Sentix del mese di Maggio. L’indicatore che misura l’ indice di fiducia degli investitori nell’ Eurozona si è infatti portato a 5,3 punti, in netta rimonta dai -0,3 punti di Aprile. Lettura decisamente migliore delle aspettative degli analisti, che invece avevano indicato un valore pari a 1,4 punti. In salita sul livello più alto da Marzo 2018, la sotto-voce relativa alle aspettative, che si è assestata a -0,3 punti.

L’ Istituto Europeo di Statistica ha reso noto che le vendite al dettaglio nell’ area Euro, a Marzo, hanno registrato una variazione nulla, mentre le attese degli analisti erano per una contrazione dello 0,1%. Su base annua, invece, il suddetto dato ha mostrato un incremento dell’1,9%, mentre gli analisti si aspettavano un minor aumento, pari a +1,8%. Corretta al rialzo la precedente stima mensile che da +0,4% della stima flash è stata portata a +0,5%.

Il Purchasing Managers Index dell’ Eurozona di Aprile, secondo la stima finale diffusa da IHS Markit, si è assestata a 52,8 punti, in crescita dai 52,5 punti della prima comunicazione, ma tuttavia confermatasi in calo dai 53,3 punti di Marzo.

L’ indicazione macro settimanale più rilevante confezionata negli USA ha riguardato l’ inflazione del mese di Aprile, in crescita dello 0,3%, ma in frenata rispetto al +0,4% della precedente stima mensile.

Le attese degli analisti, invece, davano una conferma a +0,4%. Su base annua, l’ indice dei prezzi al consumo ha invece evidenziato un progresso del 2%, superando il +1,9% registrato a Marzo, ma rallentando lievemente rispetto al +2,1% dei pronostici degli analisti.

Al netto delle componenti più volatili, come prezzi di prodotti legati all’energia e beni alimentari, l’indice dei prezzi al consumo in Aprile ha mostrato un aumento dello 0,1% su base mensile, come accadde a Marzo. Le aspettative del mercato, invece, erano per una variazione nulla. La suddetta rilevazione, su base annua, ha invece registrato un progresso del 2,1%, come da attese, edin lieve aumento rispetto al +2,1% della precedente rivelazione mensile.

A Marzo, la lettura relativa alle scorte all’ ingrosso ha evidenziato un calo dello 0,1% su base mensile, mentre gli analisti avevano pronosticato un dato nullo.
Sempre a Marzo, il saldo della bilancia commerciale USA, secondo il rapporto curato dal Dipartimento per il Commercio, ha mostrato un disavanzo di 50 miliardi di dollari, in crescita dal deficit di 49,3 miliardi di dollari della lettura finale di Febbraio, corretta da -49,4 miliardi di dollari della comunicazione flash.

Nel mese di Aprile, l’ indice grezzo dei prezzi alla produzione ha fatto registrare un incremento dello 0,2%, rallentando rispetto al +0,6% di Marzo. Lievemente deluse anche le attese degli analisti, che invece indicavano un progresso dello 0,3%. La lettura su base annua ha invece mostrato una variazione positiva pari a +2,2%, in linea con il dato di Marzo, ma lievemente sotto il +2,3% indicato dagli analisti.

Il PPI, filtrato dei prezzi del settore energetico ha invece evidenziato un incremento dello 0,1% su base mensile, frenando rispetto al +0,3% di Marzo ed al +0,2% pronosticato dagli analisti; mentre la stima su base annua ha rivelato un progresso del 2,4%,come accadde il mese precedente, ma al di sotto del +2,5% pronosticato dal consensus.

Secondo la consueta stima settimanale curata dal Dipartimento per il Lavoro, le nuove richieste di indennità di disoccupazione, nell’ ottava terminata il 4 Maggio, sono diminuite di 2 mila unità, portandosi a 228 mila unità dalle 230 mila unità della precedente rivelazione settimanale. I pronostici degli analisti, invece, davano un maggior calo a 220 mila unità. La media mobile mensile, indicatore meno volatile rispetto alle singole rilevazioni settimanali si è invece assestata a 220.250 unità, in aumento di 7.750 unità rispetto alla precedente lettura. Il totale delle richieste di indennizzo di disoccupazione, al 27 Aprile, invece, si sono portate a 1,694 milioni di unità, in aumento da 1,671 milioni di unità del precedente saldo settimanale e rispetto a 1,670 milioni di unità del consensus.

La Mortgage Bankers Association ( MBA ) ha invece rivelato che nell’ ottava terminata il 3 Maggio, il saldo relativo ai nuovi mutui ipotecari ha evidenziato un aumento del 2,7%, ribaltando il-4,2% della precedente rivelazione settimanale.

VISIONE CAMBIO EURO-DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Quadro tecnico di breve-medio periodo ancora impostato al ribasso per la coppia EUR-USD, che staziona ancora al di sotto del supporto in area 1,14, indicato nelle precedenti rubriche di analisi tecnica sul Forex. La perdita in chiusura settimanale del suddetto livello ha già causato un nuovo affondo con target sui minimi plurimensili in prossimità di area 1,11. Il recupero oltre area 1,12, invece, potrebbe allentare la presa ribassista di brevissimo.

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la fine del 2017 ed il primo trimestre 2018. Sul medio-lungo periodo, dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Giugno 2016 in area 1,12.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25.

Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. Sul brevissimo, la discesa sotto area 1,14, in chiusura weekly, ha già causato, come anticipato, un affondo in area 1,11, la cui eventuale perdita potrebbe essere il preludio ad ulteriori crolli in area 1,10. Lo scenario ribassista sul breve-medio, invece, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,14.

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Discreto il bilancio settimanale realizzato dal nostro Trading System con sottostante il cambio Euro-Dollaro, che ha preso profitto sui due target price indicati dalla strategia Long Intraday.

La strategia rialzista suggerisce di attivare posizioni Long nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,1258 e consiglia di prendere profitto sui primi due target price individuati in area 1,1285 e 1,1328; Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1215. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1328, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1355 e successivamente a 1,1399; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,1235 in chiusura di candela oraria.

Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1339, per tentare di prendere profitto in area 1,144 e 1,1468, estesa a quota 1,1538; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1328 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,0956, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1025 e 1,1066, estesi ad 1,1145; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,0889 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

La strategia ribassista, invece, consiglia di attivare posizioni Short, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1215; Target Price attesi in prima battuta a 1,1188 e successivamente a 1,1145; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,1258 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1145 per sfruttare possibili cali in area 1,1112 e 1,1093; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1188 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,1093 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1066 e 1,1025, estesi a 1,0956; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1145 in close orario. Consigliati Short Speculativi in caso di allunghi in area 1,1538 per cercare di sfruttare possibili pull-back in area 1,1468 e 1,144, estesi a quota 1,1399; Stop Loss nel caso in cui il rialzo si spinga oltre 1,161 in chiusura di candela oraria o daily.

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