IL CAMBIO EURO-DOLLARO RIMBALZA DAI MINIMI A 3 MESI, MA PERMANGONO LE DEBOLI ASPETTATIVE SUL BREVE TERMINE

Dopo essere scivolato su un nuovo minimo a 3 mesi, toccando quota 1,143, il cross EUR-USD ha abbozzato un primo tentativo di rimbalzo, spingendosi fino alla resistenza di brevissimo individuata in area 1,16 ( top a 5 sedute 1,1611 ). Close settimanale a 1,1559 ( -0,29% ), e bilancio dell’ intera ottava che invece ha evidenziato un progresso dello 0,85%.

LE NOTIZIE ED I DATI MACRO PIU’ SENSIBILI PER IL CAMBIO EURO-DOLLARO

Cross EUR-USD in salita dai minimi dopo che dalla lettura dei verbali del meeting della BCE del 12-13 Settembre è emerso che i tassi d’ interesse nell’ Eurozona rimarranno stabili sui livelli attuali fino all’ estate del 2019. Confermati fino al 31 Dicembre di quest’ anno, invece, gli acquisti di Bond per un ammontare di 15 miliardi mensili. I membri del consiglio direttivo dell’ istituto centrale con sede a Francoforte si sono inoltre detti preoccupati per i rischi derivanti dalla minaccia del protezionismo, dalla nuova vulnerabilità delle economie dei paesi emergenti e dalla volatilità che sta condizionando l’andamento dei mercati finanziari. Il rallentamento della crescita nell’ area Euro, invece, viene ancora considerato come fisiologico, dopo la galoppata degli ultimi anni, ed il potenziale dei miglioramenti è ancora inespresso.

A pesare sul rapporto di cambio tra la moneta unica ed il biglietto verde, nel corso della prima parte dell’ ottava appena archiviata, aveva sicuramente contribuito il calo fatto registrare dall’ indice Sentix, stilato nel corso della prima settimana di ogni mese su un campione di circa 2.800 investitori ed analisti. L’ indicatore dell’ andamento dell’ economia dell’ area Euro, nella stima preliminare di Ottobre, ha infatti rivelato un rallentamento a 11,4 punti, in flessione dai 12 punti di Settembre.I pronostici degli analisti, invece, erano per un calo più contenuto, a 11,7 punti.
EUROSTAT ha reso che la produzione industriale nell’ Eurozona, nella lettura finale di Agosto, ha evidenziato un balzo dell’1%, invertendo decisamente rotta dal -0,7% di Luglio ( corretto al rialzo da -0,8% della stima flash ), mentre le indicazioni degli analisti davano un aumento più contenuto, pari a +0,4%. La lettura su base annua ha invece mostrato un progresso dello 0,9%, a dispetto del -0,2% indicato dagli analisti.

Negli USA invece, il presidente Trump si è scagliato nuovamente contro la Federal Reserve, indebolendo la divisa americana. La politica della Banca Centrale statunitense sui tassi, secondo il Capo della Casa Bianca, sarebbe troppo aggressiva e sul medio-lungo periodo potrebbe causare danni alla crescita a stelle e strisce. Stime sulla crescita della prime economica mondiale per il 2019, che nel frattempo sono state abbassate dal Fondo Monetario Internazionale. L’FMI ha al tempo stesso rivisto al ribasso anche le stime della crescita economica cinese per il 2019 e quelle sulla crescita globale per quest’ anno e per il prossimo anno. Per le maggiori economie al mondo la revisione al ribasso è stata dettata dall’ impatto della guerra commerciale in atto tra le due superpotenze.
L’ ottava macro oltreoceano ha visto l’ indice grezzo dei prezzi alla produzione segnare un aumento dello 0,2% su base mensile, in recupero dal -0,1% rivelato nel mese di Agosto ( lettura in linea con il consensus degli analisti ). Su base annua l’indicatore ha PPI ha invece evidenziato un progresso del 2,6%, lievemente meno del +2,7% indicato dagli analisti. L’ indice dei prezzi al consumo “ Core “, filtrato delle categorie volatili di cibo ed energia, ha invece fatto registrare un aumento dello 0,2% su base mensile ed una crescita congiunturale del 2,5% , in entrambi i casi in linea con i pronostici degli analisti.

La lettura finale delle scorte all’ ingrosso di Agosto, diffusa dal Dipartimento per il Commercio, ha messo in luce un aumento dell’ 1%, in miglioramento rispetto allo 0,8% della prima comunicazione e rispetto al +0,6% del mese di Luglio.

Il consueto report settimanale elaborato dalla Mortgage Banker Association ( MBA ) ha rivelato che nell’ ottava che si è conclusa il 5 Ottobre le nuove richieste di mutui ipotecari sono calate dell’ 1,7%, dopo che la stima precedente aveva mostrato una variazione nulla.

Cambio Euro-Dollaro in netto recupero dopo il debole aumento dell’ inflazione statunitense registrato nel mese di Settembre, in crescita dello 0,1% contro il +0,2% di Agosto. Deluse le attese degli analisti che invece si aspettavano una conferma a +0,2%. In rallentamento anche la crescita congiunturale dell’ indice dei prezzi al consumo, assestatasi a +2,3% dal +2,7% della precedente stima mensile. Su base annua, le attese erano per un rialzo del 2,4%. L’inflazione “ Core “ al netto dei prezzi relativi ai beni alimentari ed energetici ha invece rivelato una crescita mensile dello 0,1% ( consensus +0,2% ). Su base annua la lettura Core ha invece fatto registrare un aumento del 2,2%, ma meno del +2,3% del consesus. Il rallentamento dell’ inflazione è stato principalmente causato da un minor aumento dei prezzi dei prodotti legati al settore energetico e dalla minore crescita dei costi delle locazioni immobiliari.

Rilevazione in aumento per il saldo settimanale dei sussidi di disoccupazione, che nell’ ottava terminata il 5 Ottobre si sono assestati a 214 mila unità, in crescita di 7 mila unità dalle 207 mila unità della precedente stima. Gli analisti invece si aspettavano una lettura stabile a 207 mila unità. La media mobile mensile, indicatore più veritiero, in quanto meno volatile rispetto alle singole rilevazioni settimanali, si è invece portata a 209.500 unità, in salita di 2.500 unità, rispetto alla precedente lettura. Il report elaborato dal Dipartimento per il Lavoro ha inoltre reso noto che il totale delle richieste di indennizzo, nella settimana terminata il 29 Settembre, è salito a 1,660 milioni di unità, in aumento di 1,656 milioni di unità della precedente ottava, che sono state a loro volta riviste al rialzo da 1,650 milioni della precedente lettura.

Delude le attese la stima dell’ indice di fiducia dei consumatori dell’Università del Michigan, che nel mese di Ottobre, in via preliminare ha fatto emergere un calo a 99 punti dai 100,1 punti di Settembre. I pronostici degli analisti invece erano per un aumento a 100,4 punti.

VISIONE CAMBIO EURO – DOLLARO SUL BREVE PERIODO

Come indicato nel corso delle precedenti sessioni di analisi tecnica sul cross EUR-USD, la perdita dell’ importante supporto che passa in area 1,16, ha nuovamente compromesso il quadro tecnico della coppia di valute più scambiata sul mercato del Forex. Una chiusura settimanale sotto tale livello potrebbe causare ulteriori affondi con target sui minimi plurimensili in area 1,13.

La coppia EUR-USD dopo essere volata sui massimi a 3 anni, sembra aver perso lo smalto che ha caratterizzato la seconda parte del 2017 ed i primi tre mesi del 2018. Dopo vari tentativi, la pressione ribassista ha sfondato al ribasso l’ importante supporto in area 1,18, conducendo le quotazioni anche sotto importante supporto in area 1,16, la cui rottura ha a sua volta scatenato un ulteriore ondata di vendite sui minimi da Luglio 2017 in area 1,13.

La visione di lungo periodo, invece, ci aveva detto che le quotazioni del cross EUR/USD dopo essere scivolate sotto i supporti di medio-lungo , in area 1,06 -1,07, aveva messo in atto un poderoso rialzo che, dopo aver superato la forte resistenza in area 1,12 aveva in un primo momento rotto i vecchi massimi di breve-medio periodo in area 1,16 e successivamente aveva saputo fare ancora meglio volando sopra quota 1,18, ex resistenza di medio-lungo periodo, divenuta supporto. In virtù dei rialzi appena descritti, il quadro grafico del cambio Euro – Dollaro era tornato a farsi nuovamente interessante nel medio-lungo periodo, in quanto la riconquista di area 1,18 aveva generato l’ allungo verso area 1,24-1,25. Al momento gli oscillatori di breve-medio periodo si sono scaricati dall’ ipercomprato e tendono all’ ipervenduto. Dopo il salutare pull-back in area 1,17-1,15 la coppia non ha più avuto la forza di riportasi stabilmente oltre quota 1,18, in chiusura settimanale. La perdita del sostegno individuato in area 1,14 , in chiusura weekly avrebbe potuto compromettere in negativo il quadro grafico di medio-lungo periodo, favorendo ulteriori ribassi, con target in area 1,12. Lo scenario ribassista sul breve, pertanto, verrà negato soltanto in caso di ritorno in chiusura settimanale oltre area 1,18

STRATEGIA SETTIMANALE DI TRADING SUL CAMBIO EURO-DOLLARO

Buono il bilancio settimanale per il nostro trading system con sottostante la coppia EUR-USD, che ha preso profitto sui 2 obiettivi indicati dalla strategia rialzista Intraday e sui 2 target price pronosticati dalla strategia Short Intraday.

Lo scenario Long consiglia di attivare posizioni al rialzo nel caso in cui si registri una chiusura oraria maggiore di 1,157; Target Price individuati in area 1,1597 e 1,1641; Stop Loss in caso di chiusura oraria minore di 1,1533. Mantenere la posizione rialzista nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria o giornaliera maggiore di 1,1641, per cercare di sfruttare possibili allunghi prima in area 1,1669 e successivamente a 1,1713; Stop Loss in caso di ritorno sotto 1,157 in chiusura di candela oraria. Ed ancora, Long sulla forza, in caso di close orario maggiore di 1,1713, per tentare di prendere profitto in area 1,1741 e 1,1786, estesa ad 1,1831; stop loss nel caso in cui si verifichi un ritorno sotto 1,1641 in chiusura di candela giornaliera. Suggeriti Long Speculativi in caso di discesa in area 1,125, per cogliere eventuali rimbalzi in area 1,1319 e 1,1363, estesi ad 1,139; Stop Loss in caso di ulteriori discese sotto quota 1,12 in chiusura di candela oraria o giornaliera.

Lo scenario Short, invece, suggerisce di attivare posizioni al ribasso, nel caso in cui si assista ad una chiusura oraria minore di 1,1533; Target Price attesi in prima battuta a 1,1505 e successivamente a 1,1461; Stop Loss in caso di ritorno oltre 1,157 in chiusura di candela oraria. Mantenere la posizione ribassista in caso di chiusura oraria minore di 1,1461 per sfruttare possibili cali in area 1,1434 e 1,139; fissare uno Stop Loss, con l’ intento di evitare eventuali perdite, in caso di ritorno sopra 1,1533 in chiusura di candela oraria o giornaliera. Lecito rafforzare le posizioni Short in caso di discesa sotto area 1,139 in chiusura oraria o giornaliera, per cavalcare eventuali affondi in area 1,1363 e 1,1319, estesi ad 1,125; stop loss nel caso in cui si assista ad ritorno oltre quota 1,1461 in close orario.

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